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martedì 5 aprile 2016

Massimo Troisi secondo Leonardo Pieraccioni (esclusiva)

Leonardo Pieraccioni Carlo Conti Giorgio Panariello Troisi
Nel corso di una chiacchierata digitale con Leonardo Pieraccioni il regista e attore brillante toscano mi ha regalato in esclusiva per questo blog alcune belle parole sul nostro Massimo. Se c'è una cosa che li accomuna forse è proprio una certa coerenza nel proprio percorso e discorso artistico. Ringrazio anche da qui Leonardo, che in questi giorni sta preparando un tour insieme a Giorgio Panariello e Carlo Conti.

Cristiano



massimo troisi ricomincio da treTroisi era meraviglioso.
Un comico straordinario ma soprattutto un attore struggente, "Il postino" su tutti.
E poi coerente. Non è facile per chi fa il nostro mestiere non cadere in qualche scivolone di un film fatto magari per il cachet e non per il valore artistico, lui mai!
Coerente sempre alla sua scelta di qualità.
Standing ovation per il grandissimo Troisi, che insieme a Totò rimarrà per sempre.

Leonardo

giovedì 28 gennaio 2016

Tullio De Piscopo saluta gli "Amici di Massimo Troisi" (VIDEO)

tullio de piscopo pino daniele massimo troisi ascoliTullio De Piscopo è stato di recente ad Ascoli Piceno per l'intitolazione di un piazzale a Pino Daniele ed un concerto. Qui ha incontrato il nostro fido Daniele per una chiacchierata. Di seguito il breve saluto in video (che ci trasferisce un sorriso e una grinta davvero contagiosi) al nostro blog/gruppo e alcune parole del batterista della super band sul nostro Massimo. E a breve il post completo di una bella giornata dedicata un po' anche a lui. 

Grazie Tullio e grazie Daniele.

Cristiano



                                 
tullio de piscopo pino daniele massimo troisi ascoli"Massimo Troisi, non dico è stato, ma è la maschera, dopo gli anni '60, del palcoscenico napoletano, perchè dopo Totò, De Filippo, Nino Taranto, c'è subito Troisi, questa maschera moderna, che ha fatto veramente conoscere l'umorismo moderno napoletano, in un dialetto strettissimo, come usava fare lui, in tutta Europa. Io il primo film suo lo vidi al nord dell'Italia e la gente era veramente impazzita per questa sua maschera, perchè lui aveva, ripeto, una maschera incredibile. Abbiamo iniziato, si può dire, assieme, perchè eravamo nella stessa agenzia teatrale, dove c'era anche Pippo Baudo, io facevo la parte musicale, loro con il trio della Smorfia, assieme ad altri artisti di cabaret, la parte teatrale, con l'agenzia Gentile e Marangoni. Ho un ricordo di lui sempre bello e vivo per tutte le cose che abbiamo trascorso assieme. Ho il ricordo sempre impresso di quando ebbi la notizia della sua scomparsa alla fine di un concerto pomeridiano al Lirico di Milano, in taxi mentre andavo a casa e mi diede questa notizia il giornalista dell'Ansa, ed io rimasi impietrito".

Tullio De Piscopo
 

lunedì 30 novembre 2015

Massimo news: "Il postino" di Troisi ricordato su Raiuno, la scritta sui muri di Roma e l'omaggio congiunto con Pino Daniele ad Andria

pino daniele sophia loren massimo troisi totò napoli- Registrato recentemente presso l'Auditorium Rai di Napoli, l'11 dicembre andrà in onda su Raiuno "Andrea Bocelli - Il mio cinema". Il programma, condotto da Massimo Giletti che torna così in città dopo le polemiche de "L'arena", sarà una viaggio tra le colonne sonore più belle della storia del cinema. Presente anche Sophia Loren, che racconterà diversi aneddoti legati riguardo varie pellicole. E così insieme a "Il padrino", "La vita è bella" e "Colazione da Tiffany", ci sarà spazio anche per "Il postino" del nostro Massimo Troisi. Altri ospiti saranno Christian De Sica, il calciatore del Napoli Gonzalo Higuain, Noa e Belen Rodriguez.

- Stanno cancellando un po' di scritte sui muri a Roma, per il Giubileo speciale che comincerà tra poco. Chissà se sparirà anche quella che parafrasa il titolo del film di Massimo del 1991 "Pensavo fosse amore invece era un calesse" e che recita così: "Pensavo fosse amore e invece era una zo...". Frase in qualche modo accostabile allo storico striscione degli ultras del Napoli comparso tanti anni fa nello stadio del Verona, l'ormai proverbiale "Giulietta era ’na zoccola".

- Sabato 5 dicembre ad Andria, presso il Persepolis di Via Giovanni Bovio 31, alle ore 21:15 i Free Men Teatro in musica ricorderanno Massimo Troisi e Pino Daniele con un loro spettacolo. Il biglietto costa 8 euro ed è possibile prenotarlo (unico modo per entrare) mandando un messaggio privato alla pagina Facebook di Persepolis
  

venerdì 8 maggio 2015

"Amici di Massimo Troisi" citato in un articolo di Napoli-News.com

massimo troisi il postino
Antonio De Curtis – in arte Totò – e Massimo Troisi hanno molto in comune: essere stati comici, napoletani e molto rivalutati dai giovani sui social network. 

Tutti gli appassionati, giovani e meno giovani, hanno infatti l’opportunità di visitare gruppi Facebook, quali “Non ci resta che ricordarti – Amici di Massimo Troisi” e “I seguaci del principe Totò” per rivedere film, interviste, foto e materiale inedito. Non da ultimo periodicamente vengono proposti incontri ed iniziative per ricordare i due comici napoletani, come anche la tv nazionale dovrebbe  fare più spesso per proporre una comicità passata, ma pulita e mai superata e, soprattutto, per mostrare la faccia di Napoli più allegra e verace.

Dietro i gruppi Facebook ci sono dei veri e propri pozzi di conoscenza sui due comici, ad esempio Cristiano Esposito per Massimo Troisi e Gianfranco Ponte per Totò. Non a caso Cristiano associa la gestione del gruppo al blog Amici di Massimo Troisi, dove è possibile trovare contenuti inediti ed interviste su persone che hanno conosciuto Massimo direttamente, mentre Gianfranco è ospite di una radio palermitana nel programma “Giovedì nel pallone”, utilizzando il pretesto per parlare del Principe o intervistando persone che l’hanno apprezzato e conosciuto.

Insomma: i tanto denigrati new media per una volta hanno avuto il merito di mettere a completa disposizione materiale inedito e culturale su due personaggi che hanno reso onore a Napoli e al meridione.

 

martedì 10 marzo 2015

Le scale di "Scusate il ritardo" finalmente intitolate a Massimo Troisi

Massimo Troisi Lello Arena Scusate il ritardoCi avevamo pensato più di dieci anni fa, scovandole per la prima volta quando la loro ubicazione precisa era stata dimenticata anche da qualcuno che aveva partecipato al film. Scherzando, ma non troppo, con Daniela ci dicevamo che saremmo andati di notte ad apporre una targa per intitolarle a Massimo. Ora pare proprio che quel sogno stia per diventare realtà. Le scale di "Scusate il ritardo", che a mio avviso hanno ospitato i duetti comici migliori in assoluto dopo quelli di Totò e Peppino (dopo c'è il nulla o quasi), porteranno il nome di Massimo Troisi.

Scale Scusate il ritardo Massimo Troisi Napoli
Il Mattino scrive: 
"Dal degrado ai riflettori. Dalla dimenticanza a un omaggio doveroso. Le scale immortalate nel film 'Scusate il ritardo', in cui Lello Arena sfoga le sue pene d'amore, saranno dedicate a Massimo Troisi, il grande attore che proprio quelle scale ha reso eterne nella sua celebre pellicola. Lo ha deciso, su proposta di un comitato di cittadini, la commissione Toponomastica del Comune di Napoli.
Le scale «di Troisi»
si trovano nel quartiere Chiaia, a ridosso di via Crispi. Da quelle parti, in via Luca Da Penne e in piazzetta Beneventano, il grande regista e attore girò il suo secondo film. la scorsa estate quel luogo è stato lasciato al più completo abbandono e alle erbacce. Adesso, in nome di Troisi, è ora di valorizzarlo, come dovrebbe essere fatto per altri luoghi mitici del cinema a Napoli".

Festeggiamo con due foto del nostro ultimo raduno, scattate proprio sul luogo, che immortalano alcuni degli splendidi partecipanti come fossero seduti sul divano di casa loro.

Cristiano


Scale Scusate il ritardo Massimo Troisi Napoli
Scale Scusate il ritardo Massimo Troisi Napoli

giovedì 11 dicembre 2014

Una comicità sempre nuova: Massimo Troisi come Totò e Peppino

Visto che ci copiano ormai senza nemmeno fare più lo sforzo di cambiare le foto, riproponiamo qui la prefazione al libro di Lunetta Savino firmata dal Nostro, già pubblicata on line quindici anni fa su "Non ci resta che ricordarti" al seguente link: http://digilander.libero.it/webtroisi/pagine/lui%20eduardo....htm. Un articolo acuto e pieno di spunti interessanti, a me però in particolare ha colpito questa frase: "A me capita quando vedo Totò, ma specialmente Totò e Peppino insieme, di vedere una cosa e di rivederla e scoprire altre cose, rivederla e scopri 'nu gesto: quindi, vuol dire che lui in quel momento, ha proposto e ha costruito un qualcosa che non è leggibile immediatamente; ecco perché io dico puro però eccezionale". E' esattamente quello che mi capita quando rivedo un film di Massimo per l'ennesima volta. Sarà che lui ha saputo diventare l'ultimo erede di due comici immensi come appunto Totò e Peppino.


Lui, Eduardo e papà Scarpetta
di Massimo Troisi
 
Purtroppo non ho mai conosciuto Peppino De Filippo e lui è sicuramente di quelle persone che ti rammarichi di non aver conosciuto. Però l'ho visto a teatro. Ero molto piccolo, e sono andato con mio cognato che era vigile del fuoco, al Politeama, a Napoli, e così sono entrato da dietro con lui, con tutta l' emozione... Davano “A che servono questi quattrini”, e io ho visto lui, Peppino, che passeggiava, cu' 'e 'mmane dietro, e m'ha dato l'idea come forse anche noi diamo agli altri di una persona molto seria, molto tranquilla... M'avrebbe fatto piacere si' me diceva qualche frase che poi potevo riportare nella vita, dire: "E poi disse...", invece no, non disse niente è forse è stato giusto accussì, perché poi, di solito, in queste occasioni i grossi personaggi dicono le cose più stupide e banali. Un'eccezionale normalità lui, secondo me, è come 'o sillabbario. Quando io l'immagino, l'immagino puro, immagino cioè una comicità allo stato puro. Si può immaginare che la comicità pura è anche di Totò, e invece no, Totò è già chella elaborata. Io credo, cioè, che della comicità portata al livello di Peppino non ne può fare a meno nessun comico. Eduardo si è affinato più nel classico, Totò nel surreale, in quello che lui è riuscito a inventarsi come personaggio, Peppino, nella normalità era il massimo. Credo comunque, al di là di tutti i discorsi che si possono fare, che quando si parla di questi grossi personaggi, si parte dal presupposto che, comunque, siano delle persone intelligenti: io credo che siano eccezionalmente intelligenti Totò, Eduardo, Peppino, ma pure Sordi, per non restare solo nell' ambito napoletano; Sordi, secondo me, è un inventore di cose nuove, di comicità nuova, è stato un precursore. Forse si può parlare di normale fatto da una persona eccezionale, perché Peppino è dentro quello che fa. Non so se poi c'è dietro uno studio, perché non so se lui studiava il personaggio, ma sicuramente un'immedesimazione, in quel momento, a far vivere quel personaggio, quindi a dargli quello che, forse, è più difficile per un attore, per un comico, a dargli i particolari. A me capita quando vedo Totò, ma specialmente Totò e Peppino insieme, di vedere una cosa e di rivederla e scoprire altre cose, rivederla e scopri 'nu gesto: quindi, vuol dire che lui in quel momento, ha proposto e ha costruito un qualcosa che non è leggibile immediatamente; ecco perché io dico puro però eccezionale, perché puro sarebbe veramente il sillabario scritto da tutti dove A è A, B è B, invece lui ha scritto quello dove nella A puoi leggere qualche cosa di più. Ma è un caso stranissimo che io mi ritrovo, proprio ora, a parlare di Peppino, in un momento in cui, io, dovendomi calare nel personaggio di Pulcinella (nel film che sto girando con Ettore Scola, "Il viaggio di Capitan Fracassa") non so per quale mistero, non so per quale spinta interiore, per quale intuizione, che poi è quella che fa fare ogni cosa, io ho pensato a Peppino. Ho pensato alla napoletanità trasmessa in un certo modo, io dico, del ritmo, nei tempi, nei tempi comici, nell'incrinazione della voce: la sua comicità irresistibile. Lui, secondo me, è tutto quello che c'è prima dell'invenzione in più. Credo che lui abbia fatto eccezionale la normalità, sia riuscito a rendere eccezionale quello che si pensa che qualunque comico debba avere come bagaglio naturale: lui l'ha fatto assurgere a eccezionalità. Non saprei dire dove inizia per me il ricordo del teatro napoletano, dove finisce, dove è qualcosa di mediato attraverso la televisione, e non saprei nemmeno dire chi ho amato di più, se Peppino, se Eduardo, se Totò, perché li ho amati veramente tutti, anche senza essere un assiduo, perché poi a teatro ci andavo veramente poco. Sarò andato a vedere una volta Eduardo, prima di iniziare a fare l'attore, e una volta sola, purtroppo, Peppino. Peggio per chi non ha capito però, soprattutto attraverso i film e la televisione, qualcosa forse mi è cresciuto dentro. Sicuramente qualcosa di mediato da uno che fa spettacolo, mediato dall'intelligenza della quale parlavo prima, intelligenza che vuol dire sensibilità, non vuol dire preparazione culturale; e allora tutti questi elementi fanno diventare un attore, e quindi di conseguenza il suo personaggio, somigliante a un modello preciso, che però nello stesso tempo non ti dà l'idea di qualcosa di già visto, che è importante, perché vedere o sentire il già visto toglie molto alla freschezza. So che Peppino si è rammaricato più volte di non essere considerato abbastanza anche come autore oltre che come attore. Ma...che dire, peggio per chi non è riuscito a entrare nel suo mondo, a capirlo; insomma va tutto a discapito di chi non è riuscito a godersi pienamente questa cosa, e lo sta facendo mo' o lo farà tra dieci anni; lui non c'entra niente. Pure il fatto, per esempio, che Totò non ha avuto più bisogno del cognome, Eduardo nemmeno, lui invece s' 'a avuta purta' pure 'o cugnome, ma, secondo me, stava benissimo anche lui solo con Peppino!
 

domenica 9 novembre 2014

Anche Massimo Troisi con Totò e Maradona tra le luminarie di San Gregorio Armeno quest'anno

Ogni tanto capita pure a Napoli un omaggio degno a Massimo Troisi e agli altri grandi napoletani. Sono state infatti inaugurate le luminarie a San Gregorio Armeno per il Natale 2014. Nella zona dei Decumani cominciano i preparativi, c'è già aria di festa e di napoletanità genuina: alzando gli occhi è possibile scorgere i volti di Pulcinella, Totò e...Massimo Troisi. Un giusto omaggio per i napoletani ma anche per i tanti turisti che in questi mesi affolleranno la strada dei presepi. L'edizione di quest'anno, in particolare, è dedicata a Peppino De Filippo. Altra tappa che si aggiunge per il nostro vicinissimo raduno!

Un abbraccione,

Cristiano

   
 

    

domenica 3 agosto 2014

Immagini dalla presentazione di "Oltre il respiro", con Rosaria Troisi e il nostro Giuseppe Gifuni a Sorrento lo scorso 10 luglio

Il Circolo Endas Penisola Sorrentina Onlus, diretto da Antonio Volpe e presieduto da Adele Paturzo, ha organizzato presso il rinomato locale sorrentino Camera&Cucina, una specialissima serata dedicata al grande ed indimenticabile Massimo Troisi a vent’anni dalla scomparsa, con la straordinaria partecipazione della sorella Rosaria, che ha presentato, attraverso le domande mirate di Carlo Alfaro, responsabile eventi e sezione teatro dell’Endas, e della giornalista Caterina Vesta, il suo libro “Oltre il respiro”, dedicato al fratello, di cui l’attrice Eleonora Di Maio ha fornito lettura suggestiva di alcuni passi.

Il professore Volpe ha raccolto in un filmato alcune testimonianze e spezzoni inediti di film di
Troisi, mentre l’attore Giuseppe Gifuni, presidente e direttore artistico dell’Associazione Culturale Angeli, ha dedicato un suo toccante monologo all’amico di sempre Massimo Troisi. Una serata all’insegna del gusto e dell’allegria, con un menu ad hoc preparato dallo chef della casa, ma non senza momenti di commozione e nostalgia:  “Sono passati vent’anni dalla scomparsa di Massimo Troisi- ha commentato Carlo Alfaro- ma, come per tutti i veri miti, la sua immagine cresce nel cuore di tutti, e il suo messaggio positivo merita di essere veicolato alle nuove generazioni.

Erano appena terminate le riprese de Il Postino, Massimo è stanco e duramente provato dalla malattia che lo porterà a breve a una morte prematura. Alza il bicchiere e dice semplicemente: 'Ricordatevi di me. Voleva che restasse una traccia di lui e questo lo si sta facendo, nessuno potrà dimenticarsi di lui, e questo lo sento ogni giorno stando fra la gente.."   “Io e Massimo abbiamo deciso di destinare i proventi di Oltre il respiro a Italia Solidale, un’associazione che si occupa di adozioni a distanza”, precisa Rosaria “Le motivazioni che mi hanno spinto a parlarne sono tante. Il tempo che passa ti mette in una condizione emotiva di libertà perché sgombra il campo dal peso e dalla fatica del ricordo. Si dice che il tempo è galantuomo, ma al tempo stesso è spietato perché cancella tutto. In questo libro c’è il mio vissuto, la mia storia, e tutto un mondo che porto dentro e che non voglio vada perduto. Mi sono capitate delle cose straordinarie e vorrei che non andassero disperse, ma restassero vive per le nuove generazioni. Volevo lasciare qualcosa che potesse testimoniare questa grande avventura e il privilegio di aver avuto in famiglia una persona sorprendente e così speciale. Lui era pienamente consapevole del suo male, ma sino alla fine ha cercato di lottare ben sapendo di avere i minuti contati. Sapeva benissimo che cosa aveva passato e che cosa lo attendeva. Quell’ansia di finire Il Postino che è il suo testamento artistico e non solo era dovuta all’angoscia di avere la morte dietro la soglia"

Una riflessione di Lilly Ippoliti che ci ha colpito e riportiamo “Erri De Luca con un fotogramma luminoso descrive Massimo come l’esatto opposto della camorra. Troisi rappresenta quello che un napoletano per bene dovrebbe e potrebbe essere. Noi nel libro abbiamo avvicinato questo pensiero con la dedica a Saviano in una sorta di continuità nella lotta per la legalità in questa terra così disgraziata. Nonostante Massimo Troisi fosse un uomo timido e introverso, avrebbe sostenuto questo percorso per raggiungere questo obiettivo. Non lo dico io, ma emerge chiaramente da quanto sostengono Rosaria e i suoi familiari".

FONTE: Napolipost e Positano News.
    

giovedì 5 settembre 2013

Rime per Massimo Troisi

Massimo Troisi PoesiaPubblichiamo questa poesia di Sergio, membro romano di "Amici di Massimo Troisi". Da queste rime baciate traspare passione, emozione e l'affetto sincero per Massimo. Grazie di cuore a Sergio per la condivisione.
Cristiano  
 
"Massimo Troisi ha accompagnato me in tutta la mia giovinezza (sono del '58). Le sue battute, il suo modo di fare sono entrati nel lessico comune della mia e di altre generazioni e allora dato che a volte scrivo qualche rimetta ho deciso di scrivere questa poesiola dedicata a lui, che spero sia gradita."
                                                                                   Sergio
O Massimino, Massimino caro
la vita ti aveva dato un dono raro
quell'ironia pungente e dissacrante
di chi, vivendo, ne aveva viste tante
figlio prezioso di quella terra rara
piena di gioia, eppure cosi amara
di quel paese fatato e maledetto
che vive di niente e di sogni di scudetto
ora sappiamo, grazie al tuo lavoro
che la tua citta' e' degna di decoro
Napoli tua non e' per noi zavorra
la terra tua non e' solo camorra..
ma poi sapemmo, per noi fu un gran dolore,
una brutta notte ti si e' fermato il cuore
tu nella vita avevi fatto la tua parte
e non non avremmo piu' avuto la tua arte
voglio pensare pero' a una cosa bella
il Paradiso ha un altro Pulcinella
nostro Signore ha in cielo un altro bardo
col Principe de Curtis ed Eduardo...
Sergio Carbonari (Roma) 

sabato 31 agosto 2013

Massimo Troisi: parole e musica di alcuni big partenopei

Tullio De Piscopo Massimo Troisi
Tullio De Piscopo 
Massimo Troisi, non dico è stato, ma è la maschera, dopo gli anni '60, del palcoscenico napoletano, perchè dopo Totò, De Filippo, Nino Taranto, c'è subito Troisi, questa maschera moderna, che ha fatto veramente conoscere l'umorismo moderno napoletano, in un dialetto strettissimo, come usava fare lui, in tutta Europa. Io il primo film suo lo vidi al nord dell'Italia e la gente era veramente impazzita per questa sua maschera, perchè lui aveva, ripeto, una maschera incredibile. Abbiamo iniziato, si può dire, assieme, perchè eravamo nella stessa agenzia teatrale, dove c'era anche Pippo Baudo, io facevo la parte musicale, loro con il trio della Smorfia, assieme ad altri artisti di cabaret, la parte teatrale, con l'agenzia Gentile e Marangoni. Ho un ricordo di lui sempre bello e vivo per tutte le cose che abbiamo trascorso assieme. Ho il ricordo sempre impresso di quando ebbi la notizia della sua scomparsa alla fine di un concerto pomeridiano al Lirico di Milano, in taxi mentre andavo a casa e mi diede questa notizia il giornalista dell'Ansa, ed io rimasi impietrito.
 
Enzo Gragnaniello Massimo TroisiEnzo Gragnaniello 
Troisi, innanzitutto, rappresentava la poesia, con la sua persona, con il suo viso, con le sue espressioni, con il suono della sua voce, come si muoveva, la sua gentilezza, non è stato mai volgare, è questa è una cosa importante, perchè i napoletani mettono sempre qualcosa di volgare, quando uno è insicuro si butta sul volgare, a volte nemmeno facendolo apposta, lui non ne aveva bisogno, era bello così com'era. Mi ricordo sempre la sua bella immagine d'artista. Un aneddoto molto simpatico, mi ricordo, tempo fa, ci incontrammo per la prima volta in RAI, e lui prima ancora che io lo salutassi, mi salutò dicendomi: "Ehi, Enzo, cumm stai?", trasmettendomi una forte familiarità, dimostrando una forte sensibilità. Son quelle cose che uno sente dentro, e quella è una cosa che mi è rimasta molto impressa, e io l'ho abbracciato come uno che conoscevo da tanti anni, e questa è una cosa bella, quando le persone sono artisti veri, sono semplici, se devono salutare una persona la salutano senza etichetta, e lui allora era già famoso per il film "Ricomincio da tre", quindi io lo conoscevo e forse lui non mi conosceva tanto bene come lo conoscevo io, però è stato lui a salutarmi, ripeto, come se ci conoscessimo da tanti anni. Poi l'abbiamo visto sempre, in tutte le interviste, nei film, è sempre stato una persona simpatica e gentile, e traspariva la sua poesia nel suo modo di parlare, con la sua gentilezza, questa è la base di tutto. Questo è quello che ricordo di lui, un'immagine bellissima!
 
Federico Salvatore Massimo Troisi
Federico Salvatore 
Come sintetizzo in pochissime parole la grandezza e quanto Napoli deve a Massimo Troisi? Ci vorrebbero fiumi di parole, non quelle sanremesi. Io sono un collezionista di Pulcinella, studio Pulcinella, però mi interessa la parte antropologica di Pulcinella, ed ho trovato delle affinità nell'anima di Massimo Troisi con Pulcinella, probabilmente anche nel mio, perché faccio questo lavoro. Massimo è Pulcinella senza maschera. A parte che Pulcinella è stato, nel pieno del suo vigore, della sua vita centrale, è stato censurato, e ha operato lo stesso senza maschera. Per me Troisi rappresenta il Pulcinella che porta. Poichè Pulcinella è stato internazionale, Pulcinella è stato francese, Pulcinella è stato inglese, Pulcinella ha superato il Volturno. Massimo ha fatto la stessa cosa, l'unico napoletano con la napoletanità che ha superato il Volturno, quindi per me rappresenta un'ultima possibilità che abbiamo avuto, da un punto di vista teatrale e cinematografico, di superare, di uscire dallo stereotipo della napoletanità, fine a se stessa. Napoli è una fucina di attori, di cantanti, ...però restano quà, perché purtroppo siamo legati ad una tradizione che va superata. Io ho presentato un brano che si chiama "Il passatista", perché mi piace fare dei progetti per il passato, voglio conservare quello che ho ottenuto, però Massimo ha dimostrato che il napoletano può uscire da questa napoletanità. Ora tu puoi interpretare come vuoi, io posso dire che il messaggio che ho ricevuto da Massimo, è stata questa voglia di andare oltre, di non rimanere ghettizzati, nel vero senso della parola, nella città di Napoli.
 
Corrado Sfogli (Nuova Compagnia di Canto Popolare) 
Il pensiero che possiamo avere noi della Nuova Compagnia di Canto Popolare su Massimo Troisi è che rappresentava e rappresenta ancora oggi, come la Nuova Compagnia di Canto Popolare, un'immagine assolutamente meno stereotipata e comune di Napoli. E' un poeta, molto spirituale, e quindi molto vicino all'immagine della Compagnia. Lui non ha mai portato l'immagine del comico stravaccato, oppure quello che doveva per forza far ridere, la sua comicità era una comicità interna, profonda, da poeta. Lo stesso penso sia la Compagnia. La Compagnia non ha mai portato all'esterno della città, cioè nel mondo, un discorso folklorico stereotipato di luoghi comuni, è sempre stata sempre al di fuori di certi schemi e di certi parametri di cui purtroppo la città di Napoli ancora vive, e continua a vivere.




giovedì 28 marzo 2013

Massimo Troisi e la vera Napoli da veicolare in Italia e all'estero

Roberto Benigni dedicò all'amico Massimo Troisi questi versi:

"Non si capisce", urlavano sicuri,
"questo Troisi se ne resti al Sud!"
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Holliwood!
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino,
e non m'ha mai parlato della pizza,
e non m'ha mai suonato il mandolino."

Leggendo questo post il regista e attore toscano aggiungerebbe gli albanesi tra gli indiani e gli americani degli Oscar. E' sempre un'emozione forte quando della nostra famiglia entra a far parte qualcuno che vive fuori dai confini italiani. Vuol dire che il messaggio universale di Massimo continua a fare breccia nei cuori di tutto il mondo. Ed in questo caso Selma ha colto ciò che più rischia di perdersi, quando per la maggiore vanno pseudo artisti napoletani che speculano sui luoghi comuni partenopei invece di veicolare la vera, unica, inestimabile essenza di Napoli. Italiano e dialetto napoletano a parte, Selma ha imparato da Massimo sì i problemi della città, ma "presentati in un modo totalmente diverso da quello degli altri sketch oppure dei commenti in televisione". Grazie a Massimo conosce la Napoli che sperava e pensava esistesse davvero. Perché esiste, anche se ce la stanno facendo dimenticare. Ed è questa la Napoli che da napoletano voglio venga veicolata in Italia e all'estero, senza parlare di pizza e senza far suonare il mandolino; e se nessun artista o presunto tale è capace di farlo ben venga continuare a proporre e a riguardare i film e le apparizioni di Massimo Troisi. 

Grazie Selma
Cristiano


Quel giorno là, (per fortuna) c’era “lo smistamento”, così Mario, che non avevo mai visto prima, e Saverio, che invece conoscevo già, decisero di prendere un’altra strada. Una strada che, senza rendermi conto all’inizio, portò via anche me… Ed è cosi che conobbi lui. Un attore fuori dagli schemi, fuori dal comune, fuori da ogni scuola che possa mai esistere. Film dopo film, mi sono finalmente tolta un dubbio che avevo avuto da tempo sugli attori comici e mi sono accertata del fatto che comico ci puoi solo nascere, non c’è una scuola. Poi ho anche trovato questa frase in un filmato, pronunciata da Alberto Sordi non casualmente, perché in quel filmato davanti a lui c’era proprio Massimo.

Sono albanese e vivo in Albania, quindi di solito non ho un contatto diretto con la lingua italiana. Figuriamoci con il napoletano, dialetto che avevo sempre visto come troppo difficile da comprendere, anche se mi aveva sempre incuriosita così come tutta la città di Napoli. Grazie a Massimo capii il perchè. Conobbi il dialetto (senza difficoltà, avendo lui come maestro), l’arte napoletana, la gente, l’umorismo, la gioia e mi appassionai subito. Conobbi anche i problemi, ma presentati in un modo totalmente diverso da quello degli altri sketch oppure dei commenti in televisione. Grazie a questo Pulcinella degli anni '80-’90, conobbi quella Napoli che spontaneamente avevo sempre desiderato e pensato che esistesse. Massimo è uno di quelli che nascono una volta in 100 anni o forse anche di più. Massimo è uno di quelli veri, quelli puri, che non nascondono nulla. È quello sempre in imbarazzo, quello che pensa di non essere capace di spiegarsi, quello che trova un po' troppo complicato parlare alle donne, quello che non ha fiducia in sé stesso, quello che pensa di non avere mai una risposta, quello che c’ha un mondo tutto suo ed ha paura che questo mondo non attragga nessuno. Ma la verità, caro Massimo, è che quel tuo mondo ci ha attratti a tal punto che facciamo fatica ad accettare la realtà di oggi, specialmente quella del teatro e della cinematografia.

Io, il paragone con De Filippo o Totò non lo faccio. Non trovo giusti i paragoni quando si parla di arte, ma ‘na cosa te la posso dicere: o' Massimì' tu si uno 'e lloro, e lloro stanno acopp' a tutt' quant'.

Un abbraccio,

Selma
 

mercoledì 13 giugno 2012

4 giugno 1994 – 4 giugno 2012: diciotto anni senza Massimo Troisi

Aveva detto “non dimenticatemi”. Con un filo di voce, sofferente e alla vigilia della sua scomparsa, aveva deciso di salutare in questo modo la troupe del suo ultimo capolavoro, “Il postino”, riunita per festeggiare la fine delle riprese. Che fu anche la fine della sua breve vita. Oggi, a diciotto anni dalla sua scomparsa, quelle parole sembrano urlare alle orecchie di chi l’ha amato e lo ama ancora: “non dimenticatemi”.
Non una dichiarazione alla Troisi.

Lui, sempre chiuso in se stesso, imbarazzato dai suoi sentimenti, continuamente in lotta con le sue emozioni, difficilmente si era lasciato andare in questo modo. L’ha fatto prima di andarsene, dicendo forse la frase più scontata e banale della sua straordinaria ed irripetibile carriera. Impossibile dimenticarlo, impossibile non sentire la sua presenza ancora oggi. Per quasi vent’anni ha raccontato all’Italia e al mondo una Napoli lontana da ogni riduttivo e mortificante stereotipo, costringendo il pubblico non napoletano a capire il suo dialetto, la sua lingua fatta più di gesti che di parole, il suo mondo di risate e nostalgia, comicità irresistibile e tenera visione della vita.
“Il successo è solo una cassa amplificatore…viene fuori quello che tu sei prima”, disse in un’intervista di Gigi Marzullo. Con la sua popolarità è venuto fuori uno dei più grandi attori che Napoli e l’Italia intera ha potuto ammirare, un vero e proprio filosofo del Novecento, un ragazzo di San Giorgio a Cremano che ha saputo accogliere l’eredità di Totò e dei De Filippo senza mai cadere nell’imitazione, nella copia mascherata dei grandi del passato, raggiungendo anzi la loro altezza con la sua semplicità e la sua grandezza d’animo.

Oggi, diciotto anni dopo, il 4 giugno il cielo sembra esprimere la tristezza di chi ha rubato alla terra un genio unico, la mancanza di Troisi si sente anche nell’eredità che lui ha lasciato e che nessuno ha saputo raccogliere. Inutile cercare di affibiargli un erede, un Siani qualunque, con tutto il rispetto per il simpatico comico napoletano: Massimo resterà “una di quelle persone che si incontrano quando la vita ha deciso di farti un regalo”, una luce eterna che, se fosse ancora in vita, avrebbe illuminato ancora più forte la sua città. Chissà cosa avrebbe fatto, in che modo ci avrebbe regalato ancora delle perle indimenticabili, con quali film e quali frasi avrebbe fotografato la Napoli di oggi. Il condizionale è d’obbligo, purtroppo. Massimo non c’è più. Massimo ha deciso di viaggiare lontano da questa terra, lasciandoci orfani di un fratello che riesce ancora oggi a farci ridere e piangere. Piangiamo perché non c’è più, ridiamo perché c’è stato. E c’è ancora, anche se non fisicamente. Perché Massimo Troisi resterà un figlio di Napoli che non smetterà mai di vivere nel ricordo di chi lo ha amato. Un ricordo che la Rai ha deciso di trasmettere in una puntata speciale condotta dall’amico Enzo Decaro, in cui artisti e amici vari hanno commemorato la sua scomparsa. Massimo da lassù ha riso con loro, forse ha riso di loro, perché a lui non piacciono le celebrazioni. Ma lo avrà fatto di nascosto, perché la sua delicatezza non gli avrebbe permesso di essere irrispettoso.

Pierpaolo Orefice
  

lunedì 28 marzo 2011

Schegge di Massimo Troisi, sfogliando vecchi giornali in una serata piovosa

Stasera mi andava di riprendere e sfogliare il mio archivio di giornali e riviste in cui si parla di Massimo. Riporto qualche citazione particolare, schegge di emozioni, parole che restano.

Buona settimana a tutti.

Cristiano





"Parlando di sé, a modo suo, Troisi parlava anche di noi. Per questo ci ha colpito così tanto la sua morte, ci ha colpito tutti, e ci siamo sentiti improvvisamente più soli, precipitati in un mondo dove sembrava che non ci fosse rimasto più niente da ridere. Tragicamente adulto, tragicamente triste. Ma, ovviamente, si deve ricominciare. Diciamo da tre."

Marco Giusti




"Quel suo terrore mite nella scena memorabile di Ricomincio da tre, quando rimane da solo col matto nella stanza dell'ospedale. Le reazioni rassegnate all'impeto dell'amico Lello Arena, magnifico monocorde da stress.
Tutto era non prevedibile ma atteso. Tutti volevamo che Massimo reagisse in quel modo,  lo speravamo. Come speravamo che Totò buttasse le valigie giù dal vagone letto, o ficcasse sempre il braccio nei buchi dei potenti. O come quando volevamo che Stanlio mettesse nei pasticci Ollio. 
Troisi se ne è andato troppo presto, troppo presto per essere adulto, troppo presto per noi."

Vincenzo Salemme


"Vuoi il caffè?"
"No grazie, m'o piglio quanno me sceto."

Massimo Troisi alla sorella Annamaria, sabato 4 giugno 1994.

    





   
    

venerdì 14 gennaio 2011

Il rispetto di Pasolini per i comici (e per Massimo Troisi)

Quello che segue è uno stralcio di una recensione del film "Che cosa sono le nuvole?", episodio del film collettivo "Capriccio all'italiana del 1967". L'episodio diretto da Pier Paolo Pasolini vede come protagonista il grande Totò e ne consiglio a tutti la poetica visione. 
Pasolini non ha avuto il tempo di conoscere niente di Massimo, ma Massimo ha dichiarato più volte la sua ammirazione per la sua opera di poeta, regista e scrittore. Leggere del rispetto di Pier Paolo per i comici è come raccontare di una stima in qualche modo reciproca.

Cristiano
 
Pasolini ha realizzato un'opera dimostrando di possedere ciò che il cinema italiano non ha mai avuto: rispetto per i comici. "Con Pierpaolo non andavamo spesso al cinema, però quando c'erano Franco e Ciccio in televisione li guardavamo e se ammazzavamo da ride". È Davoli che parla. Grandi comici facevano ridere pur recitando in film pietosi. La grande opportunità di sfogo è stata offerta solo ai mattatori, talenti onnipresenti come Gassman, Sordi, Manfredi: attori capaci di abbracciare anche il comico. Ma i veri comici sono come i poeti: ne nascono tre o quattro dentro un secolo. E com'è vero che a secolo concluso Pasolini sarà tra i pochi che conteranno, i suoi comici sono tra i pochi che meritano di essere ricordati, ed approfonditi. Il coraggio del regista è stato davvero notevole; nessuno avrebbe pensato a Franco Franchi per un cinema di poesia. Pasolini l'ha fatto. 

Tratto da Pasolini.net



MASSIMO TROISI SU PIER PAOLO PASOLINI:

"Il film che mi ha fatto avvicinare al cinema è stato "Edipo re" di Pasolini. Lo vidi a San Giorgio a Cremano, quando ero ragazzo. Non capii niente eppure ne fui affascinato. Ancora oggi Pasolini è l'autore che maggiormente mi emoziona. Ha proprio ragione Ettore Scola: per amare non c'è bisogno di capire. Pasolini è una persona che stimo. Mi piace tutto di lui: i libri, i film… Tutto.  A me piacerebbe essere così. C'è sempre la speranza che la gente sbagli sala, e invece di entrare in quella dove fanno Rambo entri in quella dove fanno un vecchio film di Pasolini". 

"Insomma, io non è che voglio levare Rambo agli altri.  Però non levate Pasolini a me."
(in “Il Messaggero”, 12 febbraio 1989) 


"Quando penso a un Pasolini, a come agiva rispetto alla società, alle cose, mi stimo molto poco."  (intervista di Alessandra Levantesi a Massimo Troisi apparsa su “Videoparade”, 1989)
 

mercoledì 24 novembre 2010

Incontro con Lello Arena: le perplessità sulla fiction dedicata a Massimo Troisi

L'ultima volta lo avevo incontrato al Premio Troisi 2009, in formissima ed entusiasta del progetto riguardante il laboratorio teatrale a San Giorgio a Cremano, naturalmente sfumato di lì a poco per prevedibili problematiche di fondi. Quando arriva il momento di parlare concretamente di soldi, a Napoli e dintorni, spesso i castelli di sabbia crollano all'istante. Recentemente ho rivisto Lello Arena nel suo camerino al teatro Bellini di Napoli, dove è stato protagonista di una nuova edizione de "Lo scarfalietto", in cui impersona brillantemente il personaggio di Felice Sciosciammocca (per la recensione dello spettacolo consultare il link http://www.teatroespettacolo.org/il-sorprendente-trio-gleijeses-arena-bargilli-al-bellini-di-napoli.htm). 

Sempre esilarante e solare, con gli occhi pronti ad illuminarsi ulteriormente quando si parla di Massimo. Abbiamo parlato della sua nuova antologia riguardante l'immenso Totò in edicola in questi giorni con "L'espresso" e naturalmente del "nostro". Lello si è detto contrario al progetto di fiction riguardante la vita di Massimo e si è tirato fuori dai giochi, così come Anna Pavignano. Il suo parere mi trova d'accordo: sarebbe accettabile solo realizzare un docufiction, magari con inquadrature in soggettiva di Massimo, perché probabilmente è impossibile trovare e conseguentemente accettare un attore che lo interpreti.

Lello Arena saluta calorosamente tutti gli amici del blog, che sa bene essere troisiani veraci, amici e sinceri appassionati.

Cristiano
 

sabato 5 giugno 2010

Conosciamo gli "amici di Massimo Troisi": Annalisa (Torino) - Prima Parte

Ecco la prima, speriamo di tante altre, intervista ad un membro di "Amici di Massimo Troisi". Annalisa, componente storica del gruppo fin dal 2003, ci racconta la sua passione e i suoi aneddoti "particolari" legati a Massimo. Perché, ad ognuno di noi, è capitato qualche cosa di strano o divertente....qualcosa che definiamo "gli scherzi di Massimo". Nel post introduttivo al blog scrivevo che noi non abbiamo mai avuto la fortuna e il privilegio di conoscere Massimo, ma è come se lo conoscessimo da una vita. Dalle parole di Annalisa, che pure è nata in Piemonte e quindi non tanto vicino a Napoli, capirete bene cosa volevo dire.

Nei prossimi giorni pubblicherò la seconda parte dell'intervista. Intanto, buona visione!

Cristiano