sabato 28 dicembre 2013

Manuela Arcuri poteva essere Beatrice. "Ricordo Massimo Troisi: meraviglioso, umile, simpatico, bellissimo"

massimo troisi venezia coppa volpi
"Un giorno feci il provino per Il Postino, arrivai fino alla finale: la scelta era tra me e la Cucinotta, poi scelsero lei. Ero troppo piccola per interpretare quel ruolo, però ci avevo creduto veramente, avevo fatto un provino su parte, con gli abiti del film, sapevo la parte a memoria, mi avevano visto più volte e gli piacevo tanto, ma ero veramente troppo piccolina. Ricordo il grande Massimo Troisi, ero emozionatissima, provavo e riprovavo le battute davanti allo specchio, ma ero davvero acerba anche a livello recitativo. Troisi era meraviglioso, simpatico, bellissimo. Come tutti i grandi Maestri, estremamente umile e semplice. Provinava in prima persona le attrici per i ruoli da protagonista, voleva assolutamente vederle, incontrarle ed essere presente ai provini, segno di grande professionalità".

Manuela Arcuri



venerdì 20 dicembre 2013

Massimo Troisi-tour a Parigi sui luoghi di "Le vie del Signore sono finite" (VIDEO)

Altro giro, altro Massimo-tour. Questa volta sono stato a Parigi e non mi sono lasciato scappare l'occasione di scovare e immortalare, così come sono oggi, i luoghi di alcune scene di "Le vie del Signore sono finite". L'emozione è sempre la stessa, una volta arrivato sul posto. Come accadde per la prima volta a Salina dieci anni fa. Si respira ancora un po' di Massimo in questi luoghi, sono sicuro di trovarci sempre una dose di lui che mi spinge a camminare per chilometri e chilometri fino a scovare l'agognata meta. Nelle foto e nei video qui sotto il risultato di questo ennesimo viaggio.

Cristiano

le vie del signore sono finite parigi massimo troisi
le vie del signore sono finite parigi massimo troisi

le vie del signore sono finite parigi massimo troisi
le vie del signore sono finite parigi massimo troisi 

le vie del signore sono finite parigi massimo troisi
le vie del signore sono finite parigi massimo troisi

                                

sabato 14 dicembre 2013

James Senese e l'incontro con Massimo Troisi: un aneddoto nell'intervista al dj Roberto Funaro (VIDEO)

James Senese, un personaggio vero, genuino come Massimo Troisi. Un artista di livello internazionale che, come dice il dj Roberto Funaro, se si fosse trasferito in America sarebbe probabilmente diventato il nuovo John Coltrane. Ce lo ricordiamo benissimo, noi appassionati troisiani, per la sua straordinaria interpretazione in "No grazie, il caffè mi rende nervoso". Riportiamo qui uno stralcio dell'intervista di Roberto Funaro a James, effettuata lo scorso 30 novembre all'Arenile Reload di Napoli in occasione di un grande concerto dei Napoli Centrale (la cui recensione è visualizzabile con l'intervista integrale di Roberto sul mio blog di teatro e spettacolo al link http://teatropassione.blogspot.it/2013/12/song-il-nuovo-progetto-di-james-senese.html). Un gustoso aneddoto per noi appassionati e un'occasione per godere delle parole mai banali di un grande personaggio e un eccezionale sassofonista e compositore. In attesa di ascoltare, speriamo, il brano centrale della colonna sonora di "No grazie, il caffè mi rende nervoso" inciso nel prossimo disco.

Cristiano


                                                                                                                                                                     

lunedì 9 dicembre 2013

Una retrospettiva, una mostra e alcuni incontri dedicati a Massimo Troisi al Bari International Film Festival 2014

troisi“Quest’anno il festival ci rimette addosso il fiato di due grandi del cinema riproiettando sui propri schermi, con due importanti e ricchissime retrospettive, il volto, la voce, la presenza scenica di Massimo Trosi e Gian Maria Volontè, entrambi  scomparsi 20 anni fa. Due personalità differenti che la morte ha separato prima che si potessero incontrare perché probabilmente insieme avrebbero voluto costruire un’opera. Noi cercheremo di tornare sulle tracce sia dell’impegno civile e straordinario di Volontè, che ha rappresentato il volto di tutto ciò che aveva a che fare con il cinema civile e di denuncia, sia della straordinaria sapienza, tipica della millenaria scena partenopea, di Troisi. Due grandi del cinema italiano che abbiamo amato molto e che con grande felicità riportiamo qui in questa scena mediterranea che è il festival internazionale di Bari. Gian Maria Volontè e a Massimo Trosi, hanno rappresentato due tra i protagonisti di percorsi fondamentali per la nostra educazione sentimentale”.

Nichi Vendola, presidente della regione Puglia
 

Due corposi tributi saranno dedicati a due grandi protagonisti del cinema italiano, entrambi scomparsi 20 anni fa: Gian Maria Volonté e Massimo Troisi. Di Volonté verranno presentati, oltre ai film da lui interpretati e a una mostra fotografica, anche tutti gli sceneggiati televisivi dei quali è stato interprete provenienti dalle Teche RAI, dirette da Barbara Scaramucci, che metteranno a disposizione del Bif&st anche i materiali di documentazione sul grande attore. Una serie di 8 incontri con i registi e gli attori che con Gian Maria hanno lavorato - curati da Giovanna Gravina Volonté - contribuirà ad approfondire il particolarissimo metodo interpretativo da lui elaborato per creare quella galleria di straordinari personaggi entrati nella storia del cinema.
L’altra grande retrospettiva verrà dedicata al regista, sceneggiatore e attore Massimo Troisi cui saranno anche dedicati, a parte i film e una mostra, alcuni incontri con quanti con lui hanno collaborato, a cura di Orsetta Gregoretti. Da segnalare che Gian Maria Volonté e Massimo Troisi avevano elaborato un progetto per lavorare insieme in un film. Progetto purtroppo non realizzato.

Il Festival, presieduto da Ettore Scola che ha diretto Massimo in ben tre film, si terrà a Bari dal 5 al 12 aprile 2014, al Teatro Petruzzelli e in altre 10 sale della città. 
  

giovedì 5 dicembre 2013

Non è il corrimano delle scale di "Scusate il ritardo" a esser stato danneggiato, per questa volta

massimo troisi lello arena scusate il ritardo napoli scaleIl "Corriere del mezzogiorno" riporta la notizia della rottura del corrimano della rampa di scale dove vennero girate alcune scene di "Scusate il ritardo". Dal video inserito nella pagina della notizia risulta evidente che la rampa utilizzata per le riprese è un'altra, quella più in basso. Molti anni fa provammo a sollevare come gruppo di appassionati la questione della tutela delle scale e proponemmo, senza ricevere alcun riscontro, l'intitolazione delle stesse a Massimo Troisi, con la relativa installazione di una targa. Auspico che quanto accaduto serva a evitare il peggio (la distruzione della rampa, questa volta quella davvero utilizzata nel film). Non ci conto ma auspico...e inserisco qui sotto la foto che mi ritrae seduto sulle scale autentiche.

Cristiano

scale scusate il ritardo massimo troisi napoli

NAPOLI – S'è «rotto» il set di Troisi. È stato divelto il corrimano della rampa in stile liberty di via Andrea Mariconda, dove vennero girate alcune scene memorabili di Scusate il ritardo (il duetto sotto l'acquazzone e quella dei «50 giorni da orsacchiotto»). Inoltre un parcometro è stato installato giusto a ridosso della ringhiera. Sul caso interviene l’associazione Ciclofficina Massimo Troisi a centro sociale Ska di piazza del Gesù: «Ci sono luoghi della memoria cinematografica che andrebbero preservati dall’incuria e dall’abbandono» fa sapere Luca Simeone, attivista della Ciclofficina. «Come portavoce dell’associazione che reca il nome dell’indimenticabile Troisi, e soprattutto come fan , provo rabbia e tristezza per lo stato di incuria in cui versano le rampe. Altrove luoghi del genere sono valorizzati e tutelati. Auspico si ponga rimedio al più presto anche per garantire l’incolumità dei passanti». 

lunedì 2 dicembre 2013

Commozione al Festival di Roma per il documentario dedicato a Massimo Troisi. La Cucinotta: "Massimo ha conquistato anche la Cina"

massimo troisi il postino
(ANSA) - ROMA - Un ritratto commovente sul filo di una lunga intervista audio inedita che Massimo Troisi concesse nel 1993 a Antonella Coluccia, per la sua tesi di laurea su di lui. Foto dai set dell'Archivio Mario Tursi, animate in motion graphic, e testimonianze di amici e colleghi come Lello Arena, Maria Grazia Cucinotta, Anna Pavignano. E' 'Massimo. Il mio cinema secondo me', documentario di Raffaele Verzillo prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, con Rai Cinema, presentato al Festival di Roma. 

(Adnkronos/Cinematografo.it) - Nel doc si intrecciano varie voci di chi ha condiviso la sua arte, la sua amicizia e i suoi sentimenti, le testimonianze di altri professionisti e i ricordi di chi ha lavorato con lui: Anna Pavignano (compagna per un periodo e coautrice di tutti i suoi film), Gaetano Daniele (amico e socio della Esterno Mediterraneo), Mario Sesti (che lo ha amato e studiato nell'arco della sua carriera), l'attore Massimo Bonetti, le attrici Maria Grazia Cucinotta e Francesca Neri, infine Lello Arena che ha condiviso con lui l'intero percorso artistico.
Il flusso narrativo del documentario è sostenuto da immagini inedite di repertorio, dalle foto di Mario Tursi, dalle note di Pino Daniele e dalla preziosa reinterpretazione del brano 'Qualcosa arriverà', che il musicista napoletano ha voluto scrivere appositamente come omaggio della profonda amicizia con Troisi. "Massimo è un pezzo della mia vita. Oggi, a distanza di quasi vent'anni, mi sono messa una sua giacca, che forse non è neanche mai andata in lavanderia, così è un pò come toccarlo", dice Anna Pavignano e Maria Grazia Cucinotta conclude: "Non sono figlia di un ferroviere come Massimo, ma di un postino! 'Il Postino' è un film che arriva e commuove. Quando la semplicità arriva nel cuore delle persone ti fa diventare indimenticabile".
massimo troisi Il cinema visto tramite gli occhi di un attore che occupa un posto insostituibile nella storia del grande schermo italiano. È questa l’essenza del documentario su Massimo Troisi dal titolo Massimo. Il mio cinema secondo me”, presentato oggi al Festival di Roma. Scritto da Antonella Coluccia, Pier Francesco Corona, Raffaele Veneruso per la regia di Raffaele Verzillo e prodotto in collaborazione con Rai Cinema, si tratta di un progetto che nasce dal desiderio di rivelare l’idea che Troisi aveva del suo cinema: il suo ruolo, e la sua responsabilità di autore, la sua concezione registica e produttiva.
Attraverso materiali e testimonianze inedite il documentario svela tutto il mondo che si celava dietro ai film dell’interprete napoletano (sul quale era in programma un fiction poi naufragata tra le polemiche). Partendo da un’intervista rilasciata da Troisi nel 1993, la narrazione si sviluppa con un racconto dal tono rilassato, intimo, privo delle cautele tipiche degli interventi pubblici. Un percorso confidenziale e introspettivo al quale si intrecciano le voci di chi ha condiviso la sua arte, la sua amicizia, i suoi sentimenti.
Il documentario infatti trasforma il monologo dell’intervista in una sorta di dialogo ideale con le testimonianze e i ricordi di chi ha lavorato con lui. La voce di Troisi si mescola e si alterna così, ad esempio, a quella di Anna Pavignano, compagna di un periodo della sua vita e coautrice di tutti i suoi film, ma anche a quella di altri amici e attori. Un viaggio che rivela quanta complessità, quanta preparazione e quanta consapevolezza c’e’ dietro la leggera poesia di pellicole mitiche..

 

massimo troisi il postino the postman
"Io lo ricordo sul film. Una persona che ha cambiato la mia vita dal punto di vista professionale e non solo. Mio padre da postino si è arrabbiato quando rifiutai i tre mesi per le poste. Però poi ho fatto lo stesso il postino in un modo molto più fortunato e internazionale. Un postino che ha portato ovunque l'italianità, il modo di essere italiano a modo suo come diceva Massimo: "io sono a modo mio non devo piacere per forza a tutti". Invece lui è piaciuto a tutti e continua a piacere a tutti. Anche in Cina ha conquistato tutti. Quando il film piace all'estero è logico che ti emoziona tantissimo. A noi italiani piace perché eravamo affezionati a Massimo. Loro capiscono a malapena chi sono io che ancora continuo a lavorare. Quando fai una cosa bella resta per sempre e quando le emozioni sono sincere non importa la lingua, arrivano direttamente al cuore e ti fanno amare."
  Maria Grazia Cucinotta dopo la proiezione del documentario in un'intervista di FunWeek.it.