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martedì 6 settembre 2016

Lello Arena: "Troisi un genio più di Einstein. Siani non dice la sua per piacere a tutti"

Ecco di seguito uno stralcio della recente intervista di "Libero" a Lello Arena.

[...] A 12 anni i suoi si trasferiscono a San Giorgio a Cremano.
«Solo 10 km di distanza da Napoli, ma li maledico accusandoli di egoismo e di volermi rovinare la vita. Penso che passare dal centro alla periferia sia la mia rovina, invece sarà la fortuna. Perché lì conosco Massimo».

Primo incontro?
«Spettacolo per la parrocchia e uno degli attori si ammala. Il regista dice: "Perché non prendiamo quel ragazzo che abita qui dietro? Quello che si lamenta sempre perché alle assemblee nessuno sta serio quando parla"».
massimo troisi lello arena scusate il ritardo

Chi è?
«Massimo, che è iper-attivo politicamente, è in tutti i comitati di scuola e interviene sempre. Però ogni volta che apre bocca, per quel suo stile strampalato di spiegarsi, gli altri ridono anche se sta esprimendo concetti importanti. E alla fine è sempre abbacchiato: "Ma che vita mi aspetta se la gente ride quando dico cose serie?"».

Diceva dello spettacolo.
«Troisi accetta la sostituzione anche se non ha mai recitato. Gli spiego che la scena è semplice, deve impersonare un salumiere che elenca i prodotti tenuti nel cestino: "Puoi dirli nell' ordine che vuoi"».

Poi?
«Il giorno dopo c' è lo spettacolo: "Lello, ho studiato il copione a memoria, so l' ordine preciso". Entra in scena e inizia: "Ci sta o' salame, poi o' capocollo e poi.. Anzi no". Mi guarda. "Sssscusate, aggio sbagliato. Cioè, prima ci sta o' capocollo e poi o' salame. O forse no...". E via così. Il risultato è che, ostinandosi nel cercare di dire l' esatto ordine del copione, la scena che doveva durare 20 secondi dura 20 minuti».

E funziona.
«Un successo strepitoso. Massimo mi guarda: "Ssscusa Lello, ma questo è o' teatro?". E io: "Più o meno". Lui: "Posso venire qualche altra volta?". "Certo, sono in via Recanati"». 

E lavorate insieme.
«Macché. Per otto mesi sparisce finché alle due di un pomeriggio di agosto, caldo soffocante, citofona: "Ti ricordi di me? Posso salire?". Gli dico: "Hai scelto il momento sbagliato per tornare: non si respira!". E lui: "Ero sicuro che saresti stato in casa"».

È l' inizio della vostra carriera, ma lei deve lasciare il rugby.
«Gioco in serie D, ma dopo ogni gara arrivo in scena ricucito e pieno di lividi. Massimo un giorno mi dice: "Lello, la gente pensa che allo spettacolo precedente ci hanno menato! Scegli: o il rugby o il teatro"».

Anche perché Troisi, più che la palla ovale, preferiva il calcio.
«Una volta mi obbliga ad andare a fare con lui una partita di beneficenza al San Paolo. Con noi gioca Mennea, che alla prima azione parte di corsa palla al piede e mi urla: "Lello, seguimi!!!". E io: "Ma che, sei cretino?"».

Meravigliosa questa. Continuiamo con il teatro.
«Io e Massimo apriamo il "Centro Teatro Spazio", una specie di comune frequentata da molti artisti».
Troisi però non sta bene e nel 1976 va negli Usa per farsi operare al cuore. Al suo ritorno nascono "I Saraceni": voi due ed Enzo Decaro.

È un successo e vi chiamano alla Rai per il programma "No stop".
«Magalli però ci chiede di cambiare nome, cosi decidiamo di diventare "La Smorfia", rifacendoci al libro dei sogni e alla mimica dell' attore».

È il boom. E lo sketch de "La Natività" (1979) diventa leggendario.
«Massimo ha pronto un monologo sui problemi di Napoli raccontati dalla moglie di un pescatore, ma sembra troppo pesante. Allora ci viene in mente di introdurre l' equivoco dell' Arcangelo Gabriele che sbaglia casa. E nasce: "Annunciaziò annunciaziò"».

Per fare l' Arcangelo lei si addobba in modo curioso.
«Trovo in casa la vestaglia di mia madre e la provo. Perfetta».
 
È un trionfo.
«Ma anche un grosso guaio dopo il primo passaggio in tv».
 
Perché?
«In Rai arrivano centinaia di proteste e veniamo denunciati per vilipendio alla religione di Stato».

Come finisce?
«Il giudice ci chiede: "Volevate vilipendere la religione?". Noi: "No, era solo un pezzo comico". "Va bene, andate". Assolti. Però per anni quello sketch è rimasto chiuso nelle teche Rai, solo Arbore ha avuto il coraggio di rispolverarlo».

Nel momento migliore, però, "La Smorfia" si scioglie.
«A Napoli facciamo 19 giorni di tutto esaurito con "Così è (se vi piace)": i bagarini vendono i biglietti da 3mila lire a 60mila. Siamo come i Beatles, abbiamo tutti ai piedi, le ragazze fanno a gara per andare a letto con noi».

Ma vi dividete.
massimo troisi lello arena enzo decaro la smorfia
«Ognuno ha ambizioni cinematografiche ed è meglio lasciarci all' apice del successo che continuare non riuscendo a restare allo stesso livello».

Lei e Troisi nel 1981 girate il film "Ricomincio da tre".
«Ci buttiamo nel cinema senza sapere come funziona e passiamo per stravaganti. Io mi occupo di tutto, dal casting alla produzione, dal caffè alla macchina da presa. E con Massimo c' è una grande intesa».

Tutta improvvisazione?
«Ma che scherza??? Quando si provava eravamo liberi di inventare e farci venire idee, ma una volta stabilita la scena Massimo voleva che si rispettasse il copione nei dettagli».

Dopo "No grazie, il caffè mi rende nervoso" (1982), esce "Scusate il ritardo" con cui lei vince il David di Donatello.
«Il film più completo, bella storia».

Eppure vi separate: Troisi si concentra sul cinema, lei continua a fare film, ma pure teatro e tv con Scherzi a Parte e Striscia la Notizia.
«Esigenze diverse, Massimo ha altri progetti. Ma forse anche la consapevolezza del futuro. E l' intenzione di non tenermi legato sapendo che prima o poi avrei dovuto fare a meno di lui».

Cosa intende?

«Non ha nemmeno voluto figli: sentiva che se ne sarebbe andato presto».
 
Morirà il 4 giugno 1994.
«Sono al saggio di mia figlia, squilla il cellulare. Una giornata di gioia si trasforma in tragedia».
 
Arena, ripensa ai tanti anni vissuti con Troisi e...
«Rido. Per la sua imprevedibilità, le sue fantastiche stranezze. La sua voglia di goliardia».


Troisi: per lei è stato...
«Un genio, più di Einstein perché è entrato nella vita delle persone comuni. Poi un amico. Un fratello. Una guida. Quando è morto mi sono detto che avrei fatto di tutto per non farlo dimenticare. Mi sto accorgendo che non serve: la gente lo ama ancora e lo amerà per sempre».

A proposito di artisti partenopei: Alessandro Siani le piace?
«Lo conosco per quello che fa e mi sembra stia girando un po' a vuoto. È un grande manager e ha ottime capacità, ma nun tiene o' coraggio di dire la sua, farci capire da che parte sta, prendere posizione su Napoli, sulla comicità, su se stesso. È il problema di chi vuole per forza piacere a tutti».



massimo troisi christian de sica carlo verdone
Piccolo notiziario troisiano di fine estate
Ad Ostia è stata intitolata una sala teatrale a Massimo Troisi, in Viale Cardinal Ginasi 12. E dal 22 settembre parte il cartellone con lo spettacolo "Beate noi", che vede protagoniste Milena Miconi e Francesca Nunzi.

Dedicata a Massimo anche la quarta edizione del Camaiore Film Festival, dedicata ai cortometraggi indipendenti e sperimentali. Appuntamento al teatro dell'Olivo dal 16 al 18 settembre. Nella piazza centrale di Monteggiori domenica 4 settembre è stato invece proiettato "Pensavo fosse amore invece era un calesse". 
 

lunedì 2 maggio 2016

Notiziario troisiano: in Italia e nel mondo le sue vie sono ancora infinite

massimo troisi roberto benigni non ci resta che piangere
La squadra di calcio del Benevento ha raggiunto la prima promozione in Serie B della sua storia. Era l'unica provincia della Campania a non aver mai conquistato la serie cadetta. Per festeggiare i calciatori hanno indossato delle magliette che riportano il titolo di un film a noi molto caro "Scusate il ritardo". Massimo Troisi è quindi sempre vivissimo nell'immaginario collettivo italiano e non solo.

Sì, perché in ogni angolo del mondo ci si occupa ancora di lui. Il prossimo 14 giugno a San Paolo del Brasile, nell'ambito di un ciclo di proiezioni di film italiani, toccherà a "Ricomincio da tre". Ciò avverrà all'Istituto Italiano di cultura (Av. Higienópolis, 436 – Higienópolis, São Paulo, Brazil, ore 07:30 p.m.).

Il celebre "Ricordati che devi morire!" è stato invece utilizzato dal gruppo Facebook “Figli delle ciaccarelle” come sfottò contro l’avvocato salernitano Oreste Agosto, che appare in tunica da monaco. Nei panni di Massimo c'è invece il governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Durante il concerto di Edoardo Bennato al teatro San Carlo di Napoli, lo scorso 22 aprile, è comparso anche il Nostro. Su brano “Italiani” la sua immagine è stata proiettata insieme a quella di altri artisti come Fabrizio De Andrè e Pino Daniele.

Anche il nord non dimentica Massimo. Il 27 aprile a Savignano (Cn) presso il circolo Mezcal è stato proiettato il film "Non ci resta che piangere", di Massimo Troisi e Roberto Benigni. Sono queste tutte testimonianze importanti della memoria viva di un grandissimo.

Cristiano
 

martedì 5 aprile 2016

Massimo Troisi secondo Leonardo Pieraccioni (esclusiva)

Leonardo Pieraccioni Carlo Conti Giorgio Panariello Troisi
Nel corso di una chiacchierata digitale con Leonardo Pieraccioni il regista e attore brillante toscano mi ha regalato in esclusiva per questo blog alcune belle parole sul nostro Massimo. Se c'è una cosa che li accomuna forse è proprio una certa coerenza nel proprio percorso e discorso artistico. Ringrazio anche da qui Leonardo, che in questi giorni sta preparando un tour insieme a Giorgio Panariello e Carlo Conti.

Cristiano



massimo troisi ricomincio da treTroisi era meraviglioso.
Un comico straordinario ma soprattutto un attore struggente, "Il postino" su tutti.
E poi coerente. Non è facile per chi fa il nostro mestiere non cadere in qualche scivolone di un film fatto magari per il cachet e non per il valore artistico, lui mai!
Coerente sempre alla sua scelta di qualità.
Standing ovation per il grandissimo Troisi, che insieme a Totò rimarrà per sempre.

Leonardo

venerdì 19 febbraio 2016

E sono 63! Auguri, Massimo! Su Sky una giornata tutta troisiana

massimo troisi compleanno sky ricomincio da tre
Auguroni Massimì, siamo ancora qui. Un altro compleanno con te lontano eppure così vicino. Con te che hai ancora tutti i riccioli neri, che ci dici cose già riascoltate migliaia di volte ma sempre così nuove e straordinarie. Non finisci mai.

Cristiano

E domani 20 febbraio Sky Cinema Cult ha deciso di festeggiare Massimo Troisi con una programmazione speciale. Si comincia alle 6:00 del mattino con "Hotel Colonial", dove Massimo è affiancato da John Savage e Robert Duvall. Alle 7:50 si prosegue con "Il postino", mentre alle 9:50 verrà trasmesso il film "No grazie, il caffè mi rende nervoso". Alle 11:40 spazio al lungometraggio d'esordio: "Ricomincio da tre", replicato poi alle 22:55. Completano la speciale giornata troisiana alle 13:35 "Scusate il ritardo", alle 15:30 "Che ora è", alle 17:10 "Le vie del Signore sono finite" (ritrasmesso alle 00:50 del 21 febbraio), alle 19:10 "Pensavo fosse amore invece era un calesse" e alle 21:00 "Non ci resta che piangere". Una bella maratona, insomma, e una bellissima iniziativa del canale satellitare Sky.
 

sabato 6 giugno 2015

Ne è uscita un'altra: Eleonora Giorgi rivela la passione segreta con Massimo Troisi

Altro giro, altra donna che decide di rivelare pubblicamente il suo flirt con Massimo Troisi. Eleonora Giorgi conosce Massimo poco prima delle riprese di "Morto Troisi, viva Troisi!", nel 1982. Due anni dopo l'incontro galeotto in Costa D'Avorio
Al di là del mero gossip, come sempre ci interessa la descrizione e la testimonianza delle peculiarità del nostro.

Cristiano


Eleonora Giorgi ha svelato il segreto al settimanale Visto. I due si sono conosciuti grazie a Verdone, poi una vacanza in Costa D’Avorio… Sulle pagine del settimanale Visto, la Giorgi ha rivelato una breve relazione con Massimo Troisi, che risale a trent’anni fa. In quel periodo, l’attore era già molto amato grazie al successo del film “Ricomincio da tre”. Fu Carlo Verdone a farli conoscere.

“(Massimo Troisi) accetta la regia di uno show Tv che ospita fra gli altri Roberto Benigni e Carlo Verdone ed è proprio Carlo, con il quale ho appena girato Borotalco, a presentarmelo, a cena a casa sua. Massimo è timido ma magnetico, delicato ma sicuro di sé, soffuso di grazia, di una lieve malinconia, ma pur sorridente e solare”.

Due anni dopo, poi, i due attori si ritrovano in Costa d’Avorio: “Massimo è allegro ed espansivo, ma resta per ore seduto all’ombra e io gli faccio compagnia; così, più da vicino, mi accorgo del ticchettio meccanico del suo cuore, che nel silenzio si fa più evidente: fra noi scoppia una passione improvvisa, breve e bruciante”, da cui poi sarebbe nata una bella amicizia.

“Insieme ridiamo e ci raccontiamo mille cose e al ritorno siamo ancora amici. Poi ci si perde, io vado a stare in campagna mentre la sua carriera continua a crescere con successo, fra i film di Ettore Scola e i suoi. (…) La sua morte, a soli 41 anni, arriva il 4 giugno 1994, pochissimo tempo dopo la conclusione delle riprese del film Il postino, e le sue immagini in quel film, magro e sofferto, a cavallo della bici del portalettere, a picco sul mare dell’isola, sono uno choc doloroso. Pare che Massimo avesse bisogno di un urgente intervento al cuore, molto invasivo, e che avesse voluto fatalmente rimandarlo per poter girare questo film-apologo sulla bellezza e sull’arte, cui teneva moltissimo, con ancora nel petto il suo vero cuore, quasi fosse il custode del suo più profondo sentimento”.  

"Ci sono artisti - scrive Eleonora Giorgi, icona del cinema italiano per il settimanale Visto - che nessun emulo, per quanto amato, può sostituire nel cuore del suo pubblico. Massimo Troisi era nato sotto il vulcano, sotto quel temibile Vesuvio che, però, ha sempre risparmiato dalle peggiori conseguenze a San Giorgio a Cremano, piccolo centro a pochi chilometri da Piazza del Plebiscito".

(Anita Sciarra, Il Giornale)
 

lunedì 13 aprile 2015

"Ricordando Massimo Troisi" a Frosinone parte seconda: il saluto di Renato Scarpa al nostro gruppo (VIDEO)

Massimo TroisiIn questo secondo post relativo alla serata di Frosinone dedicata a Massimo Troisi ancora il racconto di Daniela V., che insieme a Giuseppe Sommario ha rappresentato "Amici di Massimo Troisi", e un breve video. Potrete vedere stralci della proiezione del mio montaggio "L'amore è solo quello eterno", il saluto di uno degli organizzatori, Amedeo Di Sora e quello di Renato Scarpa (Robertino in "Ricomincio da tre" e capo telegrafista Giorgio Serafini ne "Il postino). Davvero una grande anima, come scrive Daniela, dolcemente grato al destino per aver conosciuto Massimo. Uno dei pochissimi che non dice mai niente di banale su di lui e la cui discrezione e pacatezza ce lo ricordano con emozione. Riporto anche per iscritto le sue parole semplici e grandiose. Infine, last but not least, potrete godere di alcuni frammenti dell'intervento del nostro Peppe Sommario. A coronamento di una iniziativa semplice e bella, proprio come Massimo. Grazie ancora a Daniela, a suo marito Angelo, a Renato Scarpa, a Giuseppe Sommario, ad Amedeo Di Sora e all'organizzazione tutta.

Cristiano

Massimo Troisi Ricomincio da tre Renato Scarpa Robertino"Ho un grande amore per Massimo come quello che avete voi. Non sapevamo, ma siamo insieme, cioè sono dei vostri. Grazie. Grazie per ricordare Massimo. Siamo fortunati, abbiamo una persona meravigliosa che ci ha insegnato ad amare tutto: le cose semplici soprattutto, la sincerità, l'onestà. Grazie, consideratemi uno dei vostri, sono molto felice di esserlo. Grazie."

(Renato Scarpa)


La sala gremita, un centinaio di persone, non è riuscita a contenere tutti gli intervenuti, molti dei quali rimasti in piedi, tanti anche in fila davanti alla porta di ingresso. Serata molto riuscita, con soddisfazione degli intervenuti, degli organizzatori nonché dello stesso Amedeo Di Sora, direttore artistico dell’evento inserito nell’ambito della X Edizione del Festival “Il teatro e le voci” della Compagnia “Il Teatro dell’Appeso”, molto nota in Ciociaria, Ha accettato veramente di buon grado di lasciarci un breve ma accorato racconto filmato della serata.
 
teatro dell'appeso ciociaria il teatro e le voci
Tra gli intervenuti Renato Scarpa, una “Grande Anima”, come mi piace chiamarlo da quando l’ho conosciuto, per la delicatezza del suo animo ed il modo in cui sa raccontarsi e… raccontare Massimo, affetto incancellabile nel suo cuore. Toccante, commosso e commovente come sempre il suo intervento! Anche lui ha accettato con slancio di salutare il nostro gruppo in video, dichiarandosi affettuosamente uno dei nostri.
 
C'era anche Sergio D’Offizi, direttore della fotografia di “Ricomincio da tre”, tra gli intervenuti. Ha definito Massimo “uomo molto intelligente, fin dalle prime domande e curiosità che mi faceva da regista esordiente, dietro la macchina da presa. Cosa molto rara nell’ambiente”. A D’Offizi è stata donata a fine serata una targa alla carriera, da parte dell’organizzazione dell’evento.
 
A sorpresa, l’intervento dell’amico Giuseppe Sommario, che ci ha raggiunto sul posto e, fuori programma, è stato invitato a parlare del suo libro “L’arte della leggerezza” con competenza e profonda conoscenza di tante dinamiche troisiane e del suo linguaggio, magistralmente scandagliato e rigorosamente approfondito nel suo lavoro da “addetto ai lavori”.
Daniela V.

                                 
teatro dell'appeso ciociaria il teatro e le voci

martedì 7 aprile 2015

"Ricordando Troisi": una serata evento speciale a Frosinone per Massimo Troisi

Massimo Troisi Pensavo fosse amore invece era un calesseSabato 21 marzo 2015 alle ore 17:00 presso la villa comunale di Frosinone si è tenuto un evento speciale dal titolo "Ricordando Troisi". "Amici di Massimo Troisi" era presente e partecipe grazie all'intervento di Daniela V., che insieme a suo marito Angelo ringrazio di vero cuore per il fatto di poter oggi conservare memoria concreta della serata. In questo primo post dedicato alla manifestazione, che ha visto presenti anche l'indimenticabile Robertino, alias Renato Scarpa, e il direttore della fotografia di "Ricomincio da tre", Sergio D'Offizi, riportiamo testualmente l'intervento di Daniela. Semplice, diretto, accorato e in cui si può vedere scorrere la passione viva come davanti ad una parete ad acqua. A metà intervento Daniela introduce la proiezione del mio montaggio video "L'amore è solo quello eterno", che attraverso diversi film di Massimo racconta alcuni suoi pensieri sull'amore, intrecciandosi a qualcosa che ho vissuto in prima persona.

Presto potrete vedere su queste pagine anche una video sintesi di "Ricordando Troisi", con un saluto al nostro gruppo da parte di Renato Scarpa, che si considera uno dei nostri. E molto altro. Ci sarà un contributo video anche del direttore artistico Amedeo di Sora, del Teatro dell'appeso, che ci teniamo a ringraziare altrettanto calorosamente, come facciamo con Gerry Guida e tutta l'organizzazione. 

Cristiano


Sono un’amica di Massimo!
Quando la timidezza incontra una grande passione come la mia per Massimo, viene “bruciata” e si trasforma in un fuoco che dà coraggio: non siamo noi che scegliamo le passioni, sono le passioni che scelgono noi!

Purtroppo non ho conosciuto Massimo: il primo incontro con lui avvenne per caso, da adolescente, guardando "La smorfia” in TV: era il 1977, ma 38 anni dopo mi succede quello che mi è successo quella prima volta: subito mi sono sentita “catturata” da lui, e quando compare lui gli altri spariscono, come se tutto intorno diventasse trasparente.

Massimo Troisi
L’ho percepito subito istintivo, immediato, timido ma di spessore…un “istinto puro” che sapeva trasmettere contemporaneamente di “pancia e  testa”: una miscela esplosiva!
Subito mi ha trasmesso la sensazione di una persona vera in mezzo a un sacco di personaggi!
Riduttivo definirmi una sua fan: piuttosto una cultrice ed estimatrice della persona Troisi e della sua Arte, del suo modo di essere …
Conosco qualcuno della famiglia fra cui la sorella Rosaria, che avrebbe dovuto intervenire ma si scusa per aver dovuto declinare. Attraverso le parole di Rosaria, da “Oltre il respiro”, libro del 2011, una vera e propria “Bocca della verità” per noi appassionati, perché ha spazzato una serie di dicerie, mezze verità e fraintendimenti sulla sua vita, ha parlato di un Massimo che pochi conoscono. 

“Nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato su uno come lui. E lui ha davvero sfidato le sue debolezze, trasformando gli ostacoli in vittorie. A volte penso che la sua vita sia stata un miracolo”. Gli stessi familiari erano sorpresi da come Massimo fosse riuscito a diventare Troisi partendo da sé stesso. I giovani per primi conoscono il linguaggio del “voler partire da se stessi”, conoscono e capiscono soprattutto il linguaggio dell’istintività e moltissimi di loro, stando anche alle statistiche, conoscono Massimo a dispetto della loro età: quasi ovvio perché i giovani sono istintivamente attratti dall’immediatezza e “sentono” che Massimo è vero, non si sentono traditi da lui. Non quindi un fatto generazionale, ma di … pancia, linguaggio che nessuno conosce meglio dei giovani. Una comicità istintiva, quella di Massimo, che arrivava dritta al cuore della gente: una specie di scorciatoia che gli garantiva una breccia sicura e faceva “centro”,  ma senza intenzionalità o strategie.
 
Internet  negli anni,  mi ha aperto canali straordinari, sia informativi che umani. Ecco perché mi definisco un’amica di Massimo: omonimo blog in rete, un gruppo di cui faccio parte. Si chiama Amici di Massimo Troisi, ideato e curato da Cristiano Esposito, di Napoli. Oggi 29enne, ha cominciato ad appassionarsi a Massimo verso i 15 anni, e a 17 ha creato un sito dedicato, Non ci resta che ricordarti, citato così  da Rosaria in un altro suo libro del 2004,  “Come un cesto di viole”: “Il sito che offre di più ed è curato con maggiore spontaneità ed affetto è www.noncirestachericordarti.too.it , curato dal giovane Cristiano

Il video che verrà proiettato è “L’amore è solo quello eterno”, montato proprio da Cristiano Esposito. Sintetizza, attraverso spezzoni di film, il Troisi-pensiero sull’amore così com’è. Anche indice di come Massimo sappia cogliere l’essenza di ogni cosa, ammettendo grandi verità tra paradossi e incontenibile ironia.

  
 
Massimo durante l’ultimo brindisi con la troupe de “Il postino” e nel dopo pranzo del pomeriggio prima della morte disse ai presenti: “Non vi dimenticate di me!”. La vostra presenza così numerosa qui, oggi, è una risposta al suo appello. Non è stato dimenticato, voi non l’avete dimenticato, noi "Amici di Massimo Troisi" non lo dimenticheremo. Organizzazioni come questa non lo hanno dimenticato. Oggi siamo qui per un evento dal titolo "Ricordando Troisi".

Daniela V.
 

venerdì 20 marzo 2015

"Ricomincio da tre" di Massimo Troisi: nei negozi il dvd/blu-ray disc di restaurato in HD (2K)

http://www.tempiodelvideo.com/MainPage/WebSite/ListiniUscite/2014/2014%20-%20Uscite%20HomeVideo%20Dicembre/Images/31348.jpgNuova versione in commercio home video per "Ricomincio da tre", primo film diretto e interpretato da Massimo Troisi. Si tratta di un nuovo restauro, questa volta in 2k, a partire dai negativi originali e con il contributo della cineteca nazionale. Presentato per la prima volta all'ultimo Festival Internazionale del Film di Roma. Disponibile da dicembre 2014 in dvd e blu-ray disc. I contenuti extra, riportati qui sotto, non sono rappresentano invece niente di nuovo rispetto all'edizione precedente.

Contenuti extra

  • Making of
  • In ricordo di Massimo Troisi di Tonino Pinto
  • Intervista al produttore Fulvio Lucisano

giovedì 19 marzo 2015

Auguri Pino! Due splendidi sessantenni che cercano un sorriso tra le nuvole (sempre con uno sguardo alla loro Napoli)...

Massimo Troisi e Pino Daniele. Entrambi sobri, entrambi quasi "ossessionati" dal voler rifuggire l'oleografia della Napoli tradizionale, ma entrambi profondamente napoletani, e napoletani moderni!
Almeno ai tempi loro lo sono stati.
Oggi entrambi si sarebbero trovati a disagio, ne
lla società volgare e dai valori rovesciati di oggi... Pino lo ha dimostrato, il suo disagio, credo che anche per Massimo sarebbe stato lo stesso.

Non sapremo mai se forse insieme avrebbero trovato la forza per resistere e rappresentare nuove vie... forse con Massimo, con la forza della sua ironia... o forse si sarebbero eclissati in un loro mondo per tenersi a distanza come in parte ha fatto Pino.
Non lo sapremo mai. 
 
Quello che so è che con la loro napoletanità "moderna" e perfettamente incastrata nel loro tempo (più di quanto non si credesse e di quanto non ci si accorgesse) hanno rappresentato per lungo tempo molti di noi napoletani e proprio per questo, per il loro essere "megafono" di un sentire che a Napoli esisteva eccome, hanno contribuito anche a cambiare, e in meglio, noi stessi e (quindi) la nostra città.

Olimpio


Pino ha scritto ed eseguito le musiche per le colonne sonore di tre film di Massimo: Ricomincio da tre (1981), Le vie del Signore sono finite (1987) e Pensavo fosse amore invece era un calesse (1991). Massimo di queste collaborazioni ha detto, con la sua solita ironia (in presenza di Pino): "Io ho fatto tutti i film per le musiche di Pino Daniele. Dicci la verità, dai, Pino! Noi lavoriamo così. Lui fa le canzoni, mi chiama e dice: "Allora io nelle parti più accussì, più malinconiche ci faccio le parti più drammatiche, quando la musica è svelta ci faccio le battute e sono anni che andiamo avanti così. Come scrive 'na canzone io ci faccio 'nu film comico." A Massimo sarebbe piaciuto anche scrivere una commedia musicale lavorando appunto con Pino.
 
Ho sempre avuto la sensazione, guardando un film di Massimo o ascoltando un brano di Pino, di essere di fronte alla stessa cosa, allo stesso modo di dire le stesse cose, alla stessa arte e poetica. Ho sempre ritenuto Pino (nato il 19 marzo, due anni dopo Massimo ma curiosamente lo stesso giorno del mese successivo) il corrispettivo di Massimo in musica, almeno fino al 1994. Nelle apparizioni insieme Massimo, introverso ma comunque più intrattenitore, sovrastava Pino, anch'egli timido e riservato ma ottima spalla delle sue gag. Entrambi condizionati in un modo o nell'altro dal ritmo non regolare del proprio cuore, fantasioso e un pò matto. Entrambi paragonano l'altro ad Eduardo, artisticamente parlando. Entrambi portano in giro per il mondo la napoletanità che sento più mia, come quasi nessun artista partenopeo oggi riesce a fare. Quella napoletanità che Massimo incarna magistralmente, e che lo stesso Pino ha saputo definire così bene: "La napoletanità autentica deve essere coltivata con discrezione, con cura, sforzandosi di eliminarne le parti superflue o ridondanti, frutto di un eccesso di gusto barocco, per arrivare, se possibile, alla essenzialità di sentimenti e pensieri che, una volta colti nel modo giusto, si mostrano fragili e delicati". Quanto è difficile oggi veder veicolata questa napoletanità, quella più autentica e genuina. Io mi affido ancora a loro.

Cristiano
 

mercoledì 14 gennaio 2015

Monticelli (Ascoli), ciclo di film di Massimo Troisi al cinecircolo "Don Mauro"

Le proiezioni avranno inizio giovedì 15 gennaio presso il Cinecircolo 'Don Mauro-Nel corso del tempo' di Monticelli.

Ascoli - Sono da poco passati i 20 anni dalla morte di Massimo Troisi e il Cinecircolo di Monticelli decide di inaugurare le attività del 2015 con un ciclo per ricordare l’attore-regista napoletano proiettando tre suoi film. Sarà l’occasione per rivedere sul grande schermo veri capolavori della cinematografia comica italiana.
Si partirà giovedì 15 gennaio, alle ore 21, con la proiezione di "Ricomincio da tre" che rappresentò l’esordio di Troisi dietro la macchina da presa. Uscito nel 1981, ebbe un grande successo di pubblico e critica, tanto da valergli incassi record e la vittoria di due David di Donatello, quello per il miglior film e per il miglior attore. Ancora oggi, il film detiene il record di maggiore permanenza nelle sale cinematografiche italiane, con più di 600 giorni di programmazione. Sarà, tra l’altro, anche l’occasione per rendere omaggio a Pino Daniele, recentemente scomparso, che ha firmato la colonna sonora del film.

Il 22 gennaio sarà la volta di un altro capolavoro del regista napoletano con la proiezione di “"Non ci resta che piangere" nella indimenticabile interpretazione con Roberto Benigni e Amanda Sandrelli. 

Giovedì 29 gennaio si concluderà il ciclo con l’ultimo film di Troisi dove fu co-regista. L’attore napoletano, già malato, non se la sentì di dirigere anche le riprese per cui chiamò come regista l’amico Michael Radford. Interpreti insieme a lui furono Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta. Il film ha ottenuto 5 candidature agli Oscar 1996, quella come miglior film, miglior attore protagonista (Massimo Troisi), miglior regia (Michael Radford), miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora drammatica (Luis Bacalov). Tuttavia solo quest'ultima candidatura si è tradotta nella conquista di una statuetta.
La sera del 29 gennaio sarà particolarmente importante perché saranno presenti in sala Lorenzo Baraldi e sua moglie Gianna Gissi, rispettivamente scenografo e costumista de "Il postino" e illustreranno i bozzetti originali delle scenografie e dei costumi del film (che tra l’altro saranno esposti in sala già dal 22 gennaio). Sarà una grande occasione per ascoltare direttamente da due grandi personaggi del cinema la loro esperienza lavorativa con Troisi.
Baraldi, scenografo di grandissima esperienza, ha lavorato con registi del calibro di Dino Risi, Mario Monicelli, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Carlo Vanzina, il nostro Giuseppe Piccioni, Pupi Avati, i fratelli Taviani…
Anche Gianna Gissi, come costumista, ha collaborato con mostri sacri del cinema: diversi film con Monicelli, Gianni Amelio, Roberto Benigni, Carlo Verdone, Vincenzo Salemme, Carlo Mazzacurati…

L’ingresso è riservato ai soci ma ci si può associare ad inizio serata.
  

venerdì 5 dicembre 2014

Massimo Troisi: persona essenziale, speciale e che incontrava la gente senza sovrastrutture. Parola di Renato Scarpa

  
"Lui ha captato quello che vale e quello che non vale e quindi era diventato una persona essenziale, ecco perché incontrandolo si sentiva che si incontrava una persona speciale. Per come si era guardati, per come ti riusciva a mettere totalmente a tuo agio. Non si contrapponeva mai. Lo incontravi. E lui incontrava la gente, non aveva sovrastrutture".

Parole di Renato Scarpa, alias Robertino di "Ricomincio da tre" e il capo telegrafista Giorgio Serafini de "Il postino". Uno dei pochissimi che ogni volta che apre bocca per parlare di Massimo ti incanta. Ed è lampante quanto sia emozionato e riconoscente alla vita per il dono di avergli fatto conoscere una persona speciale.

Cristiano
 

venerdì 21 novembre 2014

Il racconto filmato del raduno di "Amici di Massimo Troisi", sui luoghi di Massimo e su quelli del cuore (VIDEO)

Sapevo che sarebbe andato alla grande, questo raduno con l'esplorazione di luoghi troisiani, ma non credevo così tanto. Teresa ha coniato l'hashtag #convivialità per le nostre foto insieme su Facebook; credo proprio che renda bene l'idea e sintetizzi efficacemente il tutto. Uno stare insieme legati da una passione genuina e disinteressata che ti fa fare piccole pazzie e affrontare diversi sacrifici, un affetto incondizionato per chi ci ha dato e lasciato tanto. La familiarità che ci fa stare bene insieme e ci dà la sensazione di conoscerci da decenni la dobbiamo alla sensibilità comune per il suo essere artista e persona speciale. E questo fa parte di una socialità che contava molto anche per Massimo fin dalle sue prime attività al Centro Teatro Spazio, che qui ringraziamo per la cordiale ospitalità. Ho montato un breve video con i momenti chiave di due giorni stracolmi di Massimo. E ho rivissuto così le emozioni attimo per attimo. Le parole contano relativamente, lascio spazio alle immagini con la convinzione che, come ci ha detto Rosaria Troisi, "Massimo è davvero contento di tutto questo". 

Grazie di cuore a tutti e alla prossima (presto spero, i progetti ci sono e sono tanti).

Cristiano