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mercoledì 20 luglio 2016

L'estate (e Massimo Troisi) addosso

massimo troisi tatuaggio
Nel cuore di questa estate rovente c'è chi mi scrive per mostrarmi come porta Massimo sulla pelle in maniera visibilissima (foto qui a fianco) e chi, come spesso accade, mi chiede gli itinerari delle location dei film troisiani per partire in "pellegrinaggio". E poi ci sono le manifestazioni, sempre più glamour, di nicchia, e forse sempre più lontane dal giusto e autentico ricordo di Massimo Troisi.

A Milazzo Sandra Milo ha ritirato commossa il premio Mare Festival - Massimo Troisi, definendo il nostro: "Un grande artista, ma soprattutto una persona estremamente sensibile: Massimo Troisi era un amico. Sono parecchio emozionata nello stringere tra le mie mani il premio (che raffigura una locandina del film "Il postino", ndr),  come se lui fosse qui in questo istante". Un premio simile è andato anche all'imitatrice Gabriella Germani.

Il nome del festival di Milazzo è identico a quello che si tiene sull'isola di Salina (pare siano comunque la stessa cosa): "Mare Festival Salina – Premio Massimo Troisi". Da quando il premio originale di San Giorgio a Cremano è scomparso si è nebulizzato qua e là per la penisola in tanti grandi e piccoli premi Troisi. La questione è sempre la stessa: quanto di Massimo c'è realmente in queste occasioni? E quanto queste ultime servono a tramandare la sua arte? Ai posteri l'ardua sentenza, sperando vengano a sapere tutti chi è e cosa ha fatto Massimo Troisi.

Cristiano

giovedì 10 settembre 2015

Anche questa estate "Amici di Massimo Troisi" a Salina, l'isola del postino: le foto dei luoghi di Massimo

Come quasi ogni estate, "Amici di Massimo Troisi" torna a Salina. La passione ci spinge ogni volta in questi luoghi di poesia, anche per verificare se e come cambiano nel tempo gli scenari del film "Il postino". E come vengono conservati, insieme alle installazioni dedicate al Nostro. Purtroppo l'opera "Oltre il tempo" al porticciolo di Santa Marina Salina ha subito dei danni: pezzi del manifesto del film sono stati tirati via proprio nei pressi del titolo e della testa di Massimo. L'inciviltà, le invidie e i dispetti non risparmiano nessun posto.
Ci spostiamo a Pollara: qui la bella notizia. Anche per una serie di manifestazioni dedicate a Philippe Noiret, il murales di quest'ultimo è apparso accanto a quello del postino Mario Ruoppolo. Bello davvero, come il primo, di cui abbiamo catturato in esclusiva i momenti dell'artista all'opera (clicca qui). Unico, piccolo neo il fatto di aver dipinto Noiret seduto, di fronte a Massimo che guarda in alto nel nulla, in quanto in quella scena il poeta è in piedi. Appare invece in buono stato l'opera "L'ombra del postino", sempre a Pollara, che guarda ogni splendido tramonto dell'isola. Tutto uguale nei rifugi per le barche nella baia, compreso quello che era la casa del postino. Resta conservato così e così l'esterno della casa rosa del poeta, mentre prosegue inesorabile il consumarsi della spiaggia dell'ultima scena del film, ormai molto piccola. Evidentemente si è scelto di non intervenire anche perché bisognerebbe mettere in sicurezza l'insenatura.

Salina resta un imprescindibile luogo del cuore per me, dove si respira ancora Massimo e tante altre emozioni e sensazioni. Così come è accaduto a Giovanna, che ringrazio per il reportage e il commento qui sotto. Accompagnata da uno di quegli scherzi di Massimo (Luis Bacalov, autore della colonna sonora de "Il postino" era a bordo del suo stesso traghetto) che conosco bene...


Cristiano
 
E' stata un'emozione unica.
Fino a poco tempo fa, nutrivo rancore verso "Il Postino".
Ogni volta che lo vedevo non riuscivo a vedere null'altro che Massimo e la sua morte.
Qualche mese fa ho deciso di rivedere il film, guardandolo per quello che è: il film a cui Massimo ha deciso di "donare" il suo cuore.
E mi ci sono riconciliata.
Anche per questo volevo andare a Salina.
Guidata da Cristiano, ho fatto tutto il percorso. Sono arrivata alla casa rosa e mi sono seduta al posto di Massimo e sono rimasta lì: mi guardavo intorno e pensavo che quello era uno degli ultimi posti in cui Massimo era stato.
Ero emozionata, agitata.
Poi ho proseguito verso la baia. Mi hanno spiegato che la spiaggia si è accorciata molto rispetto a quando è stato girato il film. Un posto magico. Un'atmosfera che non ho mai trovato da nessun'altra parte.
Sarò matta ma anche sapere che sul traghetto che ho preso per andare alle Eolie c'era Bacalov mi è sembrato un ulteriore segno che mi lega a Massimo.
Non riesco a descrivere le emozioni che si provano a Salina. So che sono felice di esserci stata e che vorrei ritornarci presto. Per questo consiglio a tutti di andarci almeno una volta nella vita. Ne varrà la pena.

Ringrazio te, Cristiano, per avermi "accompagnato" in questo viaggio.
Un bacio a tutti

Giovanna










venerdì 29 maggio 2015

L'ultimo spettacolo di Massimo Troisi con le parole di Roberto Vecchioni (VIDEO)

Massimo Troisi Il postino The postmanE non si è soli 
quando un altro ti ha lasciato,
si è soli se qualcuno
non è mai venuto
Però scendendo perdo i pezzi sulle scale
e chi ci passa su
non sa di farmi male
Ma non venite a dirmi adesso:
"Lascia stare..."
o che la lotta in fondo deve continuare,
perché se questa storia fosse una canzone
con una fine mia
tu non andresti via.
  
(da "L'ultimo spettacolo" di Roberto Vecchioni)

 
                               

mercoledì 20 maggio 2015

Erri De Luca, Franco Battiato, il postino Massimo Troisi e l'urgenza di lasciare scritto qualcosa dietro di sé

massimo troisi philippe noiret il postino salina
C'è un momento nella vita di una persona analfabeta o di chi non ha mai letto un libro, in cui viene l'urgenza di fare una poesia, narrare - che non è un bisogno primario, anzi, è meno che secondario - diventa a volte un impulso perfino più forte.
Lasciare detto, scritto qualcosa dietro di sé... hanno provato questo desiderio decisivo, per esempio, i giovani di tutte le trincee del mondo. Se non è capitato già, è ben possibile che a qualcuno di voi ragazzi, spunterà l'urgenza di mettere un'avventura, una pena, un'allegria, una speranza assurda per iscritto.
E se uno avrà ascoltato un anziano narrare storie o avrà letto qualche libro si troverà a usare parole più precise, più sue. Così aggiungerà al mondo un'altra narrazione che, come tutte le altre - sia eccelsa che modesta - sarà non necessaria, eppure indispensabile.
Erri De Luca


Parole, quelle dello scrittore napoletano, che sembrano parlare proprio del postino Mario e della sua esistenza. Nel video qui sotto, invece le immagini dell'amicizia del postino e del poeta sono accompagnate dal canto di Franco Battiato, altrettanto appropriato.
 

                                

giovedì 5 febbraio 2015

"Massimo era molto contento di Salina, per un film che è entrato nel cuore di tutto il mondo": intervista esclusiva alla costumista e allo scenografo de "Il postino"

Grazie al nostro inviato speciale nelle Marche, il grande Daniele, "Amici di Massimo Troisi" ha seguito la manifestazione di cui vi parlai qui (clicca per leggere). E Gianna Gissi e Lorenzo Baraldi, rispettivamente costumista e scenografo de "Il postino", ci hanno concesso una bella intervista condita da chicche notevoli che ho montato con grande emozione.

Baraldi, un emiliano verace e disponibile, racconta di un Massimo molto contento della scelta di Salina dopo lunghe ricerche. Nel film doveva esserci, ma questo lo sapevamo, Pantelleria. Lì nel giugno 1993 Massimo girò alcune scene in bicicletta, rimaste poi le uniche e non inserite nel montaggio finale. Poi il viaggio in America con Radford, le riprese previste per settembre e annullate per la nuova operazione a Houston, seguita da complicazioni. Un racconto generosissimo, pieno di particolari come quello della Gissi, che ci svela alcuni segreti sui costumi e sulla sua conoscenza diretta di Pablo Neruda. Due persone davvero splendide, con negli occhi la profonda ammirazione per Massimo. Grazie a loro per l'estrema gentilezza e cortesia, oltre che per essersi definiti dei nostri, e grazie di cuore a Daniele per l'ottimo contributo. Che non è l'unico dalla rassegna di Monticelli (Ascoli) dedicata a Massimo: restate sintonizzati su queste pagine.
Cristiano
  
                                 

martedì 23 dicembre 2014

Una poesia per Massimo


Una splendida, sentita poesia dedicata a Massimo Troisi, scritta nel dialetto che gli era tanto caro. Io e Massimo la ascoltiamo col cuore, fuori la casa rosa di don Pablo. E nella foto qui sopra lui sembra chiedermi: "Ma over è pe' mme sta poesia?". Certo Massimino, tu sei questo e molto altro.

Complimenti a Davide Rocco e grazie ad Anna per averla scovata.
 

A Massimo Troisi

Cu 'a faccia sorridente e cu 'e capille ricce
Ire napulitano cu 'a faccia d''o scugnizze
Parive sempe timido e sempe in imbarazzo
Risposte sottovoce ma ce lassave 'e sasso

Battuta sempe pronta, simpatico e solare
Ire talmente grande... pareva 'e guardà 'o mare
Song' film e situazioni ca hanno cuntato tanto
Si' muorto 'a tantu tiempo... ma te sanno tutti quante

Partito da San Giorgio si gghiuto assaie luntano
Ma nunn'aie perze niente d''o viecchio napulitano
Fama e ricchezza cagnano, ma tu si' rimasto 'o stesso
Aie fatto nu sulo errore... te ne si' gghiute ambresse.
 

sabato 18 ottobre 2014

Mostra a Roma dedicata a "Il postino" e a Massimo Troisi

Un film celebrato da sabato 18 ottobre al centro per l’arte contemporanea La Nuova Pesa, spazio voluto dall’attrice Simona Marchini come luogo di incontro e divulgazione, scambio e contaminazione tra i diversi linguaggi della creatività. Nel ventesimo anniversario dall’uscita nelle sale dell’ultimo capolavoro di Troisi, il suo fascino magnetico torna a incantare. In forma di mostra.

In scena la lunga storia di un’impresa che ha contribuito a fare degli Anni Novanta una stagione memorabile per il cinema italiano, forte proprio in quel periodo dei successi di Tornatore, Salvatores e del grande ritorno di Bertolucci. Attraverso i bozzetti, gli schizzi con cui venivano visualizzate le scene, gli oggetti in uso sul set si ricostruisce un ideale story-board tridimensionale. Arricchito dei costumi firmati da Gianna Gissi e delle foto di scena di Mario Tursi.

L’inaugurazione della mostra assumerà i caratteri dell’omaggio a Salina, perla dell’Eolie fortemente voluta come scenario per il film; ma soprattutto del ricordo dello stesso Troisi. Attesi a Roma, per l’occasione, alcuni dei suoi compagni di avventura ne Il postino , da Maria Grazia Cucinotta al regista Michael Radford, ma anche amici di vecchia data come Gigi Proietti, Renzo Arbore e Lello Arena.
 

Secondo appuntamento della mostra itinerante “Il Postino. Salina, la metafora della poesia”, organizzata da Eventspuntocom in collaborazione con il Comune di Malfa e l’ANFE, che intende rendere omaggio a Massimo Troisi nella sua ultima prova attoriale, resa eroica dall’incombere di una malattia dall’esito incerto. Sappiamo poi com’è andata….

Salina è il luogo ospite della vicenda, dell’incontro tra il postino Ruoppolo (quasi un eteronimo dello stesso Troisi) e il poeta Neruda: e ci volle tutta l’ostinazione dello scenografo Lorenzo Baraldi per individuare, giusto vent’anni fa, quest’isola delle Eolie dalle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ancora incontaminate, e dunque verosimili per trasferirvi una storia collocata all’inizio degli anni Cinquanta.

La mostra, proveniente da Casa Sebastiano Lo Monaco di Pollara, è ora ospitata da La Nuova Pesa Centro per l’Arte contemporanea che, vale la pena di ricordare, è stata fondata da una persona anch’essa di cinema e di teatro: Simona Marchini.

L’esposizione si articola nella forma narrativa di uno story board attraverso i bozzetti delle scenografie di Lorenzo Baraldi e quelli dei costumi di Gianna Gissi, oltre alle foto di Mario Tursi.

(fino al 21 novembre)
 

sabato 20 settembre 2014

"Il postino e l'Isola di Salina", omaggio a Massimo Troisi e ai suoi film con Roberto Ciufoli

"Conoscevo Massimo da molti anni, abbiamo giocato insieme nella Nazionale Italiana Attori nonostante i suoi problemi di salute. Ricordo la sua purezza e l’ironia. Massimo unico e inimitabile era semplice nella sua normalità che però nascondeva un’ immensa profondità con un cuore debole ma grande verso gli altri". 

Roberto Ciufoli
 
"Il film il Postino è poesia e quello di Massimo Troisi era un personaggio poetico come quello del Re Nudo: il bambino che scopre la verità, che si affascina della verità e per cui vive per tutta la vita - ha affermato l'assessore ai Beni Culturali e dell’identità siciliana, Giusi Furnari Luvarà -. Tutto questo si inserisce all’interno di Salina, un’isola che è poesia. Ciò che ci ha entusiasmato è stato il coinvolgimento e la partecipazione di tutta l’Isola. Tutta la comunità ha riscoperto un’identità dentro l’identità attraverso i profumi, i colori, i silenzi dell’Isola, allora posso dire che siamo nel nuovo millennio".
 
 
In questi giorni sull'isola di Salina sono stati proiettati diversi film di Massimo, a chiudere un'estate tutta dedicata a lui.
    

martedì 26 agosto 2014

Pippo Cafarella e la casa color tramonto de "Il postino", metafora di poesia per Massimo Troisi

Massimo, dopo aver girato “Il postino”, a Salina ha lasciato un pezzo della sua anima: ancor oggi – a vent’anni dalla sua morte e dall’uscita del film “Il postino” – turisti italiani e stranieri gli dedicano dei bigliettini che lasciano davanti alla casa, frasi lunghe, poesie, un semplice “Ciao Massimo” accompagnato dal disegno di un cuoricino o di un fiore.

Pippo – proprietario della “casa di Neruda” – a quel film è indissolubilmente legato, perché quella casa, nell’opera del regista Michael Redford, ha un ruolo centrale. Pippo è molto più del proprietario: è la “memoria” di quella dimora. È stato lui, tanti anni fa, a ristrutturarla, a rifare la facciata con le terre e le malte dell’isola, una facciata che, parecchio tempo dopo, avrebbe colpito la produzione del film. È stato lui – in particolari momenti esistenziali – ad andarci a vivere per lunghi periodi e a chiudere con il mondo.
Pippo Cafarella ha molti punti in comune col “postino” Mario Ruoppolo-Massimo Troisi, stesse ispirazioni, stessa ideologia di sinistra, stesso impegno contro la politica balorda del secondo dopoguerra. Con una differenza: la malinconia di Mario Ruoppolo ha il pudore della povera gente dei secoli scorsi. La malinconia di Pippo Cafarella è quella del borghese di fine Novecento. 

Ci sediamo sul sedile di ceramica posto davanti a questa dimora color tramonto, dove sono state immortalate le leggendarie disquisizioni poetiche tra il Vate Neruda-Noiret e il “postino”: nel film si parlava di metafore e di amore per la bella Beatrice Russo (Maria Grazia Cucinotta), mentre le vibranti note di un tango argentino si sprigionavano dal grammofono antico.
Da questo poggio si domina la baia di Pollara, il costone roccioso e la spiaggia, mentre l’acqua
si distende sulla sabbia e il suono del mare è quello riprodotto da Mario con i rudimentali registratori dell’immediato dopoguerra. In primo piano i colori delle buganvillee, degli ulivi e dei gerani, in secondo la tavolozza azzurra leggermente striata dal bianco spumoso lasciato da una barca a vela.
“Vedi quegli scogli? Sono abitati dalle Diomedee, mitici uccelli che la notte emettono un suono straziante. Una volta si pensava che quel canto fosse attribuibile al fantasma di una bellissima donna buttatasi nel pozzo di questa casa per una delusione d’amore”.
Leggende che si perdono nella notte dei tempi e che si intrecciano col mito antico e moderno. Il mito di Omero e di Troisi, di Neruda e del Nobel per la letteratura e del socialismo romantico.
Pippo fruga nelle tasche, prende una lettera dedicata all’attore, e la legge, mentre la brezza sale dal mare, e lui intercala pensieri antichi e presenti con le parole contenute nella missiva.
“Qui sono nato e qui voglio essere seppellito. Qui ho trascorso la mia infanzia, qui le mitiche stagioni della raccolta delle olive. Ricordo i contadini, dopo la potatura, scaraventare a mare i tronchi di ulivo che affioravano dopo qualche minuto. Qui feci il mio Sessantotto, decine di hippy di tutto il mondo che predicavano la pace e l’amore libero vennero ospitati da me, qui vengo per ritrovare me stesso, non d’estate (quando affitto la casa) ma nelle fredde giornate d’inverno, quando le acque piovane e marine si incontrano e sbattono sui vetri e il vento si insinua tra il vulcano e la roccia. Solo allora comincio a dipingere e ad abbozzare versi”.

Caro Massimo,
parlavamo la stessa lingua, ricordi?, che disordini di quadri nelle stanze di questa casa magica, quando tu hai scelto il mio da mettere in scena… non so se “minchia pazza” era una metafora, ma tu ridevi… ed io pure. Grazie di tutto quello che hai detto nel film, mi hai dato tanta forza… e che orgoglio per me che quelle belle parole partissero da questa casa che, come tu stesso mi hai detto, era importante, perché doveva rappresentare la poesia.

“Mi hanno offerto un sacco di soldi per venderla. A un certo punto, per togliermeli davanti ho sparato cifre pazzesche. Non se ne è fatto nulla, sono felice. Non mi interessano i soldi, sarebbe come vendere l’anima. Da alcuni anni, approfittando del successo del film, stanno cercando di speculare attorno alla casa con un progetto di cementificazione al quale mi sono opposto strenuamente. In parte sono riuscito a fermarlo, in parte no, la battaglia continua”.

Mi hai dato ancora più forza e più voce per potere dire no. Mi hai dato la forza di alzarmi ancora in piedi, anche quando mi facevano male le ossa.

Ma in Sicilia – anche nell’”Isola in cielo” – continuare certe battaglie porta a pagare prezzi altissimi. Prima hanno cercato di farglielo capire con le buone, Pippo-smettila-Non-metterti-contro-i-mulini-a-vento. Niente da fare. Quindi sono passati alle vie di fatto: lo hanno aspettato e lo hanno aggredito a pugni, a calci e a colpi di bastone per indurlo alla ragione, niente da fare anche stavolta. Lui non demorde e passa al contrattacco, puntando l’indice contro certi personaggi della terraferma che, a suo dire, stanno cercando di mettere le mani sull’isola. Certo, alle Eolie i vincoli di inedificabilità sono piuttosto rigidi. Ma solo per le volumetrie “fuori terra”. Per gli scantinati e i piani interrati l’edificazione è consentita. E così loro, i “civilizzati”, hanno trovato l’escamotage per farla franca: richieste a bizzeffe per costruire sottoterra. Bunker? No, villette in cemento armato. Con tanto di vista sul mare. Come nei santuari della modernità e dello sviluppo.

Ho parlato, anche se loro cercano di togliermi la voce, perché non ho ancora imparato quello che insegnano: vedere, sentire e parlare nel giusto modo, ma senza dire… con buona resa… nei giusti giri di affari convenienti, comodi e protetti…
Dobbiamo parlare con forza, adesso, sai! Perché quando non potranno prendere questo tempio, loro, lo distruggeranno…

E alle parole “lo distruggeranno”, Pippo fa una pausa lunghissima, come se volesse trattenere tutta la rabbia e tutte le lacrime che ha in corpo. Poi legge le ultime righe della lettera.

Questa tenera, rosea poesia la mostrerò a tutti oggi, semplice e naturale come te, nel tuo ricordo…

Intanto il sole volge al tramonto e assume i colori struggenti della casa, e gli uccelli, dopo una giornata di felicità, tornano nei loro alberi. Le giuste armonie. Che Pippo vuole salvare, perché l’Isola in cielo continui ad essere quella dei poeti. Anche questa volta lascerò qui un pezzo della mia anima.

Luciano Mirone
http://www.linformazione.eu 
  

mercoledì 13 agosto 2014

Reportage da Salina, l'isola del postino Massimo Troisi - Terza parte

Continua il nostro ennesimo viaggio nella magia di Salina. Qui inizia "Il postino", nella baia di Pollara, dove i pescatori tirano a secco le barche a vela (ricostruite da alcuni vecchi pescatori di Salina) nei rifugi modellati nella roccia da madre natura. Un luogo unico per fare un bagno e godersi il tramonto.

 

Eccoli, i rifugi delle barche rialzati con cantinelle e cartapesta per trasformarsi nella modesta casa del postino Mario Ruoppolo. Dall'ultima finestra in alto a destra si affaccia Massimo nel film, pensando a nuove metafore.
  

La spiaggia della scena con Beatrice e di quella finale con il poeta. Massimo non arriverà mai qui per via del sentiero ripido e faticoso. Oggi la spiaggia si è notevolmente ridotta, mangiata dalla mareggiata.
  

Tante iniziative quest'estate a Salina per Massimo. In esclusiva abbiamo anche la foto risalente a questa primavera, in cui l'artista è ancora intenta a disegnare il bel murales davanti la chiesetta di Sant'Onofrio a Pollara. Il postino ora è sempre lì, a godersi il panorama del cratere sommerso di Pollara, poesia nella poesia della natura.
  


Ed eccolo ancora qui Massimo, in quest'immagine finale che mi è venuto spontaneo catturare. E' così, in mezzo ai ragazzi che giocano spensierati che mi piace vederlo oggi, con loro e per loro, esempio e amico come lo è per noi. Magari in attesa di alzarsi e chiedere, da un momento all'altro, di poter dare due calci al pallone anche lui.
  
 

venerdì 1 agosto 2014

Dentro la casa del Postino e non solo: Salina, l'isola della poesia vent'anni dopo (VIDEO)

Al sesto "pellegrinaggio" a Salina, alimentato come sempre dalla passione vera, quella che fa fare centinaia di chilometri come fossero niente, è successa una cosa speciale che condivido con voi. Finalmente ho incrociato sull'isola il proprietario della casa rosa de "Il postino" il quale, cosa non proprio da tutti i giorni viste le vicissitudini da sempre in atto, mi ha e ci ha aperto le porte della villetta con grande disponibilità e cortesia. Ero salito fin sopra la casetta per il solito momento di meditazione sul patio ed invece, con mia grande sorpresa, sono finito dentro quelle mura di poesia con il cuore in gola e una tempesta di emozioni dentro. E ve ne accorgerete dal video, scusandomi: prima dico di non volervi salutare singolarmente per non dimenticare nessuno, poi lo faccio immediatamente alla rinfusa. Incongruenze di un momento per me davvero speciale, nel quale volevo coinvolgervi tutti. Naturalmente qualcuno di importante l'ho di certo dimenticato...cerco di riparare qui. Questo video è per Francesca, Maria, Anita, Roberto "Bob", l'uomo delle location, Corrado, Patrizia, Angela, Daniela V. e Angelo, Angela P., Claudia, Selma, Tiziana, Teresa, Ciro, Giuseppe, Giovanna, Mimmo, Pasquale, Eduardo, Maddalena, Michele, Erminia, l'appassionata "incompresa", Maurizio, tutto l'Interclub di San Giorgio a Cremano, per il grande Giuseppe Sommario, per Maria Bocchetti, Valentina e Gianni. Magari ho ancora dimenticato qualcuno ma sono certo mi comprenderete... E mi scuserete per la burla su Facebook: purtropppo non ero seduto al tavolino per firmare il contratto della casetta per "Amici di Massimo Troisi", ma stavo semplicemente firmando il libro degli ospiti ;). A proposito, ora anche dentro quel quaderno ci siete tutti, come vedrete dal futuro post con le foto. 

Grazie per l'attenzione e la passione condivisa e quindi arricchita di emozioni, siete qualcosa di davvero speciale,

Cristiano
 
                          

venerdì 25 luglio 2014

Un film, un’installazione e un dipinto a Salina per Massimo Troisi

Ricordare Massimo Troisi e, allo stesso tempo, attraverso la poesia di un quadro, di un’installazione naturalistica e di un film “poema visivo”, ripercorrere la sua storia artistica e la sua vita, evidenziando l’unicità interpretativa che lo ha reso celebre in tutto il mondo. E’ questo l’obiettivo della Fondazione Salonia che, nel ventennale della morte di Troisi e della proiezione del film Il Postino, ha pensato di sviluppare un interessante progetto nell’ambito del Memorial Massimo Troisi del Comune di Malfa e di “Mare Festival” organizzato dall’amministrazione di Santa Maria di Salina. Per il Mare Festival il 5 agosto alle 18,30 all’Hotel Ravesi di Malfa, Dimitri Salonia, presidente onorario della Fondazione Salonia e pittore noto in ambito internazionale, insieme ad altri artisti della Scuola Coloristica Siciliana, realizzerà un grande quadro con la tecnica dell’Arte a più mani. L’opera, che sarà ideata e ultimata dal vivo si ispirerà al film Il Postino e a Troisi. Insieme a Salonia imprimeranno il loro stile cromatico nella tela gli altri artisti Lidia Monachino, Carmen Crisafulli, Tania Di Pietro, Cristina Ravalli, Angela Salonia e Felice Ruggeri.

PREMIO TROISI MARE FESTIVAL - Sempre durante il Mare Festival Salina - Premio Troisi, dal 31 luglio al 5 agosto con madrina Maria Grazia Cucinotta saranno ospiti Ninni Bruschetta, il regista del “Commissario Montalbano” Alberto Sironi e i cantanti Alessio Buscemi (“The Voice”) e Dessy Tenekedjieva. Oltre a Bruschetta e Sironi, riceveranno il premio Troisi MareFestival Giorgio Pasotti, Massimo Romeo Piparo, con una celebrazione dei 20 anni di “Jesus Christ Superstar”, e Anna Marchesini; Premio “Sport” a Jury Chechi, “Danza” a Kledi Kadiu; Premio MareFestival agli attori Giacomo Battaglia (protagonista del film sul Terremoto del 1908 “Quel che resta”), Gabriele Greco (Vivere, L’onore e il rispetto, Una sera d’ottobre, Capri) e Carlo Fabiano (co-protagonista accanto a Gigi Proietti ne “La vita è una cosa meravigliosa”).

INSTALLAZIONE NATURALISTICA - Il 6 agosto invece nell’ambito del “Memorial Massimo Troisi” il Maestro Dimitri Salonia presenterà alle 18:30 alle Balate di Pollara una sua installazione naturalistica ideata e donata al comune di Malfa. Per l’opera Salonia ha utilizzato solo materiale naturale trovato sull’isola, come legno, ferro, sassi, piante e una vecchia barca, in modo da non incidere sull’equilibrio ambientale del territorio. L’installazione denominata “L’ultimo viaggio in un rifugio ancestrale rubato agli dei”, cercherà di descrivere allo stesso tempo l’anima di Troisi e il suo rapporto con la morte. «L’idea – spiega Salonia – nasce da alcune riflessioni sulla violenza della natura e sugli elementi che rendono magici alcuni luoghi di Salina come la grotta scavata nel tufo dove le barche di legno vengono tirate in secco dopo i pericolosi viaggi in mare. Lì ho realizzato la mia opera proprio utilizzando una barca in legno. E’ come se l’anima dell’imbarcazione si aggrappasse ancora quel rifugio che non l’ha salvata, a quel cancello chiuso che ne ha impedito l’entrata. E ancora rimbalzeranno dentro quei legni ‘rumori’ e suoni della natura che Massimo Troisi ha registrato per sempre». «Lo schianto della barca – dice ancora Salonia – è come la vita dell’uomo perennemente in balia delle soverchianti forze della natura contro le quali nulla possono razionalità, intelletto e progettazione. La stessa vita di Massimo Troisi, in perenne bilico tra slanci, passioni, creatività e destino beffardo sempre in agguato, ne è chiara e paradigmatica rappresentazione». 

PROIEZIONI - Sempre il 6 agosto alle 21, 30 nella piazza di Malfa sarà proiettato il “poema visivo” di Eros Salonia, regista apprezzato in ambito internazionale, dal titolo “Scusate avete visto Massimo?”. Il film che ripercorrerà gli ultimi giorni di Troisi a Salina, fonde lo stile del documentario con la fantasia. Ricorderà difatti Troisi a Salina attraverso le immagini e le testimonianze dei protagonisti della pellicola e di chi ha lavorato nel film. Il poema visivo si spingerà poi a immaginare, con un percorso narrativo originale, il ritorno di Troisi a Salina, nelle sembianze di un bambino che ammirerà un’altra volta i colori, i panorami, gli odori e le tradizioni dell’isola e li confronterà con quanto aveva vissuto durante le riprese del film. «Lo scopo del nostro film-documentario – spiega Eros Salonia - è poi anche quello di valorizzare Salina e Malfa e di mostrare l’umanità di un artista d’eccezione, affondando la telecamera nel rapporto tra l’arte, la natura e la morte». Il cortometraggio prodotto da Antonio Barbera sarà magnificato dalla colonna sonora originale di Michele Amoroso.

Gianluca Rossellini

FONTE: Corriere del mezzogiorno
 

martedì 22 luglio 2014

Reportage da Salina, l'isola del postino Massimo Troisi - Seconda parte

Oggi vi faccio conoscere da vicino l'opera dedicata a Massimo Troisi da Antonello Arena, intitolata "Oltre il tempo". Inaugurata a Santa Marina Salina da Maria Grazia Cucinotta il 2 agosto 2013, vede una bici simile a quella del postino Mario Ruoppolo incastonata nella locandina del film girato in parte sull'isola. E' larga circa 2 metri e alta 1,20, ricoperta di resina e intonaco bianco tipico dello stile eoliano. Di impatto visivo immediato per il visitatore: la bici del postino (donata dalla Famiglia Molonia) si staglia sul manifesto originale della pellicola, strappato al “corso del tempo” e vivo nel ricordo di chi ha apprezzato il film, divenuto subito un successo internazionale. Il retro in cemento fu autografato dalla Cucinotta stessa all'inaugurazione, ed è diventato una vera e propria bacheca dove chi passa lascia la propria firma o un suo pensiero. Subito alle spalle dell'opera parte la graziosa passeggiata sul molo dedicata e intitolata a Massimo, come potete vedere dall'iscrizione delle ultime foto. 

Un abbraccio dall'isola e a presto, il Troisi-tour prosegue. "Amici di Massimo Troisi" ha avuto accesso all'interno della casa rosa del poeta, evento abbastanza straordinario. E non solo...restate sintonizzati per tutte le altre sorprese. Buona estate.

Cristiano
 
 

venerdì 18 luglio 2014

Reportage da Salina, l'isola del postino Massimo Troisi - Prima Parte

A Salina si respira ancora tanto Massimo Troisi. Ci torno per l'ennesima volta e niente è cambiato. Oggi vi porto sulla passeggiata a lui dedicata a Santa Marina Salita, con un'opera che vede la bici di Mario Ruoppolo incastonata nella locandina de "Il postino". Fu inaugurata un anno fa da Maria Grazia Cucinotta.
Ancora tanti chilometri fatti anche per lui con la passione di sempre, ancora emozioni che fanno bene al cuore. 

A presto,

Cristiano


    

mercoledì 2 luglio 2014

La scultura "L'ombra del postino" e gli orari della mostra del Memorial Massimo Troisi a Salina

Il tramonto di Pollara già di per sé è un qualcosa di unico e strepitoso. Da adesso in poi acquista un qualcosa in più con la scultura “L’ombra del Postino”, ideata dagli architetti Giuseppe Faranna e Sergio La Spina, realizzata da Fabio Pilato. La sagoma di Massimo aggiunge poesia alla poesia dell'isola, sembra essere lì da sempre e far parte inscindibilmente del paradisiaco paesaggio. 
Fino a settembre, inoltre, è possibile visitare sempre a Pollara, presso Casa Sebastiano Lo Monaco, la mostra "La metafora della poesia", con foto e bozzetti de "Il postino" di Lorenzo Baraldi, Gianna Gissi e del compianto Mario Tursi.
Ancora una volta chapeau all'isola di Salina e alle emozioni che solo il Nostro sa regalarci.

Cristiano


 

martedì 1 luglio 2014

Le parole di Baraldi e della Cucinotta in occasione dell'intitolazione della strada di Salina a Massimo Troisi

Grande partecipazione di pubblico all’inaugurazione della via intitolata a Massimo Troisi. Era presente tutta l’isola: rappresentanti dei tre comuni (Malfa, Santa Marina e Leni); cittadini; turisti e non solo… Testimonial dell’evento è stata Maria Grazia Cucinotta che ha tolto il drappo, scoprendo la targa della Via Massimo Troisi, stradella conosciuta per le tante scene del film. Alla presenza degli altri grandi nomi del film, lo scenografo Lorenzo Baraldi e la costumista Gianna Gissi, è stata inaugurata anche la mostra “Il Postino: Salina, la metafora della poesia”,  presso la Casa Sebastiano Lo Monaco, che resterà aperta al pubblico per tutti i pomeriggi di luglio per poi trasferirsi a Roma.

Il momento più commovente, sottolineato dalla musica di Bacalov, è stato percorrere via Massimo Troisi, giù, fino al belvedere dove è stata presentata al pubblico “L'ombra del postino”, la nuova scultura dedicata all’artista scomparso, di Giuseppe Faranna e Sergio La Spina, realizzata da Fabio Pilato. In serata, spazio alla grande musica italiana di Enzo Gragnaniello e Gianni Conte, che hanno scaldato i cuori di tutta la platea.

Maestro Baraldi, perché la scelta di Pollara per le riprese del film?
Dovevo ricreare l’Italia degli anni 50, il regista mi ha chiesto di fare dei sopralluoghi , ma in tutta Italia c’era troppo cemento; ho fatto il giro di tutte le isole, ma  la più naturale, quella ancora incontaminata era Salina. Ultima isola visitata. Pollara,  ancora vergine, senza strade, “ che fatica  andar sù e giù dalle balate  scoscese sulla spiaggia…”!

Maria Grazia, dopo vent’anni dalle riprese cosa ti ricordi di questa strada?
L’abbiamo fatta a piedi almeno mille volte, approfittavi per scappare dal set per cercare un posto dove prendere il sole, mangiare una granita…Quest’isola ha fatto sognare e continua a far sognare il mondo intero. Ti fa sentire fiera di essere siciliana: la meraviglia della scogliera, della spiaggia, di tutti i colori…Questa è un’isola che ti regala tante emozioni, è una vita a parte che prende vita anche dentro la pellicola.

 

lunedì 30 giugno 2014

La Cucinotta inaugura a Salina una mostra e la strada intitolata a Massimo Troisi

La Cucinotta a Salina, la stradella del Postino del Postina diventa via Massimo Troisi
Maria Grazia Cucinotta è stata la madrina di un evento che i cittadini di Salina attendevano da anni: la stradella del film “Il Postino” diventa via Massimo Troisi. Subito dopo l'attrice ha inaugurato la mostra di foto e bozzetti del film, “Il Postino: Salina, la metafora della poesia” dello scenografo Lorenzo Baraldi, della costumista Gianna Gissi e del fotografo Mario Tursi. Un altro omaggio al attore sarà: “L’ombra del Postino”, un’opera d’arte, scultura ideata dagli architetti Giuseppe Faranna e Sergio La Spina, realizzata da Fabio Pilato. Infine il Massimo della musica. Un appuntamento sotto le stelle in piazza Sant’Onofrio, con la magia delle note napoletane che ha visto insieme in concerto, Enzo Gragnaniello e Gianni Conte.

"Amici di Massimo Troisi" sbarcherà presto sull'isola di Salina per un reportage.
  

lunedì 23 giugno 2014

Ricco programma a Salina per il ventennale del postino Massimo Troisi

Inaugurata la mostra fotografica “Neruda il Fuggitivo” di Claudia Gacitùa Soriano, presso Palazzo Marchetti a Malfa (Salina), accompagnata dalla lettura delle poesie di Pablo Neruda lette da Ezio Donato con interventi musicali di Riccardo Insolia. A seguire c'è stata la proiezione del documentario su Pablo Neruda introdotto dal Prof. Marcello Saija.

A vent'anni da “Il Postino”, che ha fatto conoscere la località di Pollara nel mondo, il Comune di Malfa (Salina), in collaborazione con L’A.N.F.E. – Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati ricorderà il Nostro con il memorial “Il postino e l’isola di Salina”, ricco programma di eventi che si svolgeranno per tutto il periodo estivo. Tra gli eventi di giugno sono previste l’intitolazione della nota stradella di Pollara che il postino del film percorreva in bicicletta e l’inaugurazione di una scultura nel Comune di Malfa, entrambe dedicate a Massimo Troisi.

L’isola accoglierà personaggi dello spettacolo, delle Istituzioni e del Turismo. Testimonial di eccezione Maria Grazia Cucinotta, con la partecipazione della costumista Gianna Giffi, dello scenografo Lorenzo Baraldi, la figlia del fotografo di scena Emanuela Tursi, Enzo Gragnaniello e Gianni Conte. Un vero e proprio ciclo di incontri sullo stretto rapporto tra Cinema e Turismo, che si alterneranno ad una rassegna cinematografica dedicata al “postino di Pollara”. L’evento fortemente voluto e coordinato da Clara Rametta, assessore del Turismo e Spettacolo del Comune di Malfa, vuole essere un appuntamento culturale di richiamo annuale per far rivivere la magia dei luoghi di Pollara che Pablo Neruda consigliava a Mario il postino: "Prova a camminare sulla riva fino alla baia, guardando intorno a te...".