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giovedì 10 settembre 2015

Anche questa estate "Amici di Massimo Troisi" a Salina, l'isola del postino: le foto dei luoghi di Massimo

Come quasi ogni estate, "Amici di Massimo Troisi" torna a Salina. La passione ci spinge ogni volta in questi luoghi di poesia, anche per verificare se e come cambiano nel tempo gli scenari del film "Il postino". E come vengono conservati, insieme alle installazioni dedicate al Nostro. Purtroppo l'opera "Oltre il tempo" al porticciolo di Santa Marina Salina ha subito dei danni: pezzi del manifesto del film sono stati tirati via proprio nei pressi del titolo e della testa di Massimo. L'inciviltà, le invidie e i dispetti non risparmiano nessun posto.
Ci spostiamo a Pollara: qui la bella notizia. Anche per una serie di manifestazioni dedicate a Philippe Noiret, il murales di quest'ultimo è apparso accanto a quello del postino Mario Ruoppolo. Bello davvero, come il primo, di cui abbiamo catturato in esclusiva i momenti dell'artista all'opera (clicca qui). Unico, piccolo neo il fatto di aver dipinto Noiret seduto, di fronte a Massimo che guarda in alto nel nulla, in quanto in quella scena il poeta è in piedi. Appare invece in buono stato l'opera "L'ombra del postino", sempre a Pollara, che guarda ogni splendido tramonto dell'isola. Tutto uguale nei rifugi per le barche nella baia, compreso quello che era la casa del postino. Resta conservato così e così l'esterno della casa rosa del poeta, mentre prosegue inesorabile il consumarsi della spiaggia dell'ultima scena del film, ormai molto piccola. Evidentemente si è scelto di non intervenire anche perché bisognerebbe mettere in sicurezza l'insenatura.

Salina resta un imprescindibile luogo del cuore per me, dove si respira ancora Massimo e tante altre emozioni e sensazioni. Così come è accaduto a Giovanna, che ringrazio per il reportage e il commento qui sotto. Accompagnata da uno di quegli scherzi di Massimo (Luis Bacalov, autore della colonna sonora de "Il postino" era a bordo del suo stesso traghetto) che conosco bene...


Cristiano
 
E' stata un'emozione unica.
Fino a poco tempo fa, nutrivo rancore verso "Il Postino".
Ogni volta che lo vedevo non riuscivo a vedere null'altro che Massimo e la sua morte.
Qualche mese fa ho deciso di rivedere il film, guardandolo per quello che è: il film a cui Massimo ha deciso di "donare" il suo cuore.
E mi ci sono riconciliata.
Anche per questo volevo andare a Salina.
Guidata da Cristiano, ho fatto tutto il percorso. Sono arrivata alla casa rosa e mi sono seduta al posto di Massimo e sono rimasta lì: mi guardavo intorno e pensavo che quello era uno degli ultimi posti in cui Massimo era stato.
Ero emozionata, agitata.
Poi ho proseguito verso la baia. Mi hanno spiegato che la spiaggia si è accorciata molto rispetto a quando è stato girato il film. Un posto magico. Un'atmosfera che non ho mai trovato da nessun'altra parte.
Sarò matta ma anche sapere che sul traghetto che ho preso per andare alle Eolie c'era Bacalov mi è sembrato un ulteriore segno che mi lega a Massimo.
Non riesco a descrivere le emozioni che si provano a Salina. So che sono felice di esserci stata e che vorrei ritornarci presto. Per questo consiglio a tutti di andarci almeno una volta nella vita. Ne varrà la pena.

Ringrazio te, Cristiano, per avermi "accompagnato" in questo viaggio.
Un bacio a tutti

Giovanna










mercoledì 1 luglio 2015

Una giornata dedicata a Massimo Troisi al Procida Film Festival e l'occasione per un nostro nuovo raduno

massimo troisi il postino procida film festival
Come già ampiamente anticipato sul gruppo Facebook, quest'anno collaborerò al Procida Film Festival in veste di autore, consulente artistico e presentatore. Il 4 luglio ci sarà una giornata tutta dedicata a Massimo, nuova occasione per lanciare un raduno di "Amici di Massimo Troisi". Trattandosi di un'isola sarà più difficile essere in tanti, ma già so che qualcuno ci sarà anche questa volta e ne sono contentissimo. Io sarò a Procida per tutta la manifestazione e vi aspetto lì, al link seguente trovate il programma completo: http://www.procidafilmfestival.it/programma.html. In qualsiasi altro giorno possiate fare un salto sarà un piacere accompagnarvi sui luoghi de "Il postino". 

Ci vediamo a Procida! 
Cristiano


SABATO 4 LUGLIO 2015 - ISOLA DI PROCIDA

Ore 18.00: Movie-tour "Il Postino": Passeggiata nel Centro Storico sul set del film “Il Postino” partenza da Terra Murata,fronte casa agenti di custodia dell’ex Carcere.

Ore 20.45: Apertura della Seconda Giornata del Festival
Location: Giardini di Elsa Morante Procida
Presenta: Cristiano Esposito
Ospite: Federica Torti 
 
Ore 21.00: Per la rassegna " Procida nel cinema ": proiezione del film fuori concorso "Il Postino”, di Michael Radford  con Massimo Troisi, Philippe Noiret,Maria Grazia Cucinotta.
Posti a sedere sino ad esaurimento. 

Ore 23.00: Spettacolo musicale con Marco Abete - Myky Petillo & Soul Bahia

venerdì 29 maggio 2015

L'ultimo spettacolo di Massimo Troisi con le parole di Roberto Vecchioni (VIDEO)

Massimo Troisi Il postino The postmanE non si è soli 
quando un altro ti ha lasciato,
si è soli se qualcuno
non è mai venuto
Però scendendo perdo i pezzi sulle scale
e chi ci passa su
non sa di farmi male
Ma non venite a dirmi adesso:
"Lascia stare..."
o che la lotta in fondo deve continuare,
perché se questa storia fosse una canzone
con una fine mia
tu non andresti via.
  
(da "L'ultimo spettacolo" di Roberto Vecchioni)

 
                               

mercoledì 20 maggio 2015

Erri De Luca, Franco Battiato, il postino Massimo Troisi e l'urgenza di lasciare scritto qualcosa dietro di sé

massimo troisi philippe noiret il postino salina
C'è un momento nella vita di una persona analfabeta o di chi non ha mai letto un libro, in cui viene l'urgenza di fare una poesia, narrare - che non è un bisogno primario, anzi, è meno che secondario - diventa a volte un impulso perfino più forte.
Lasciare detto, scritto qualcosa dietro di sé... hanno provato questo desiderio decisivo, per esempio, i giovani di tutte le trincee del mondo. Se non è capitato già, è ben possibile che a qualcuno di voi ragazzi, spunterà l'urgenza di mettere un'avventura, una pena, un'allegria, una speranza assurda per iscritto.
E se uno avrà ascoltato un anziano narrare storie o avrà letto qualche libro si troverà a usare parole più precise, più sue. Così aggiungerà al mondo un'altra narrazione che, come tutte le altre - sia eccelsa che modesta - sarà non necessaria, eppure indispensabile.
Erri De Luca


Parole, quelle dello scrittore napoletano, che sembrano parlare proprio del postino Mario e della sua esistenza. Nel video qui sotto, invece le immagini dell'amicizia del postino e del poeta sono accompagnate dal canto di Franco Battiato, altrettanto appropriato.
 

                                

giovedì 5 febbraio 2015

"Massimo era molto contento di Salina, per un film che è entrato nel cuore di tutto il mondo": intervista esclusiva alla costumista e allo scenografo de "Il postino"

Grazie al nostro inviato speciale nelle Marche, il grande Daniele, "Amici di Massimo Troisi" ha seguito la manifestazione di cui vi parlai qui (clicca per leggere). E Gianna Gissi e Lorenzo Baraldi, rispettivamente costumista e scenografo de "Il postino", ci hanno concesso una bella intervista condita da chicche notevoli che ho montato con grande emozione.

Baraldi, un emiliano verace e disponibile, racconta di un Massimo molto contento della scelta di Salina dopo lunghe ricerche. Nel film doveva esserci, ma questo lo sapevamo, Pantelleria. Lì nel giugno 1993 Massimo girò alcune scene in bicicletta, rimaste poi le uniche e non inserite nel montaggio finale. Poi il viaggio in America con Radford, le riprese previste per settembre e annullate per la nuova operazione a Houston, seguita da complicazioni. Un racconto generosissimo, pieno di particolari come quello della Gissi, che ci svela alcuni segreti sui costumi e sulla sua conoscenza diretta di Pablo Neruda. Due persone davvero splendide, con negli occhi la profonda ammirazione per Massimo. Grazie a loro per l'estrema gentilezza e cortesia, oltre che per essersi definiti dei nostri, e grazie di cuore a Daniele per l'ottimo contributo. Che non è l'unico dalla rassegna di Monticelli (Ascoli) dedicata a Massimo: restate sintonizzati su queste pagine.
Cristiano
  
                                 

giovedì 1 gennaio 2015

Il primo giorno dell'anno in poesia, con il nostro postino e con don Pablo

Il primo giorno dell'anno
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte lo andiamo a ricevere
come se fosse un esploratore
che scende da una stella.

Come il pane, assomiglia al pane di ieri.
Come un anello a tutti gli anelli.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline,
lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
e poi, lo avvolgerà nell'ombra.


Eppure,
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell'anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.


Pablo Neruda
  

martedì 4 novembre 2014

Massimo Troisi: the postman who always delivered (from "TheGuardian.com", 31/03/2011)

Massimo Troisi collapsed due to a serious heart condition three days into filming Il Postino. It came down to me whether he should continue 
  
It is almost 17 years since the death of Massimo Troisi, the star of my film Il Postino, yet he is as present in my life as he was when he lived. There was nothing overtly Neapolitan about him, except for his accent, which was so thick it took me months to understand. That amused him a lot.

Practically his entire life was marked by illness. He'd contracted rheumatic fever, the illness of the poor, when he was young, and it had damaged his heart. After a quadruple bypass when he was 19, he knew that sooner or later he was going to need a heart transplant. He bore it without complaint. But it gave him a profundity at a young age that gave his humour a real meaning.

I got to know him when I made my first film, Another Time, Another Place, which was about three Italian prisoners of war in Scotland. I had seen his first film Ricomincio da Tre (aka I'm Starting From Three) at the London film festival and was immediately struck by his humour. I asked him to be in the film, and he refused because he said Scotland was too cold. When the film came out, he called me up and in his mumbly way told me it was his favourite movie and asked if I would like to collaborate on a movie in Naples. I told him Naples was too hot. We became friends, and for eight years we would meet once or twice a year to discuss various projects – as you do in this business, without much hope of finding anything.
Then we found something – a Chilean novel called A Burning Patience – and went to Los Angeles to adapt it. Il Postino was written in three weeks in Shutters Hotel in Santa Monica, because Massimo wanted to be somewhere people would not recognise him. Occasionally, we would have to visit some famous Italian restaurant where people would stare, and the waiters would ask for his autograph, so he could remind himself he was still famous.

But there was another motive. He wanted to have a medical check in Houston. So I went back to Naples. And there I waited, and waited. I found out later he had been told his heart was the size of a football and he needed a new one. He asked for a temporary operation in order to stabilise his condition and continue with the film. The doctors agreed, and when he came back, he seemed fine.
But he wasn't. On the third day of shooting, he collapsed. He went to stay with his sister, and it seemed the film was over. Three days later he called me. "How was I?" he asked. I knew he wanted me to decide whether he should risk his life. My heart told me yes, my head no. Was I signing his death warrant? I didn't know. But I knew that he had been sensational. So I told him. "OK," he said. "I'm carrying on."
At the end, when I had finished shooting, he told me had an appointment at Harefield hospital for a new heart the following day. Then he said to me: "You know, I don't really want this new heart. You know why? Because the heart is the centre of emotion, and an actor is a man of emotion. Who knows what kind of an actor I'm going to be with someone else's heart beating inside me?"
He never made it: I heard of his death on the radio the next day.
Many people think that the movie ends with the death of the main character because Massimo had died. It was not true. That's how we wrote it. And when Mario Cecchi Gori, the producer, asked if ending with a death was not too depressing, Massimo said: "No, Mario. Because there is no death in the movies."
And he was right.

Michael Radford


 
COMMENTI ALL'ARTICOLO

Michael Radford, thank you for this truly heartfelt piece and for immortalising Massimo on screen, bringing him to the English speaking world with your wonderful film. A fitting tribute in itself to his genius. You brought out his sensitivity in such a wonderful way.
I first became aware of Massimo Troisi as a teenager watching Ricomincio da Tre and as London Italian with a Neapolitan mother identified so strongly with the character Troisi plays in that film, his streetwise knowledge, but also his touching and humorous insecurities. It remains my one of my favourite Italian films.
The humour, the almost stoical sadness at the heart of that character, one just knew it had so much of the real person in there. And the Neapolitan language and dark sense of humour was so hilarious to listen to (I have to post the opening sequence, still makes me laugh), he gave it such a rich twist. I knew Neapolitans like that on my holidays in Italy, with that same brand of dark humour and hilarious anecdotes, but he was the Neapolitan king of comedy!
Anyway, felt compelled to reply to this. Thank you once again!

I love this film so much. To watch Massimo in this film, knowing the real life story just makes a beautiful and sad film even more heart wrenching.
      
there are few films one would watch twice... life being short an' all. but this is one of the films you can watch over and over again ... fabulous!!
        
Great piece and great movie, Michael Radford.

Massimo was at his best, and unforgettable; but let me say that all the characters will live in memory: the father, the poet, the girl (and her aunt!), the chief-postman ("no, you should not say that the women write to him.. è il popolo!").

Above an ocean of vulgarity and mediocrity, two Italian movies stand out for the last 15 years: "Bread and Tulips" and "Il Postino", I don't know in which order.
        
Thanks for sharing this story; as someone who loved the movie and thought that Massimo was a magnificient actor and human being, it felt good to have this kind of insights.
     
also Non ti mouvere (Don't Move), which is excellent and based on an excellent novel.
       
It so happened that I watched Il Postino for the first time last night. It's funny and beautiful and incredibly sad, and completely avoids cliche, which is such a rare thing. I found it extremely moving - even more so now I've read this.
      
Fans of Radford's remake should seek out Antonio Skármeta's rather better 1980s original, Ardiente paciencia (Burning Patience).
 

martedì 28 ottobre 2014

"Il postino" nelle sale (?) e in edicola. Le foto esclusive dal red carpet di Roma con Renato Scarpa e la Cucinotta alla proiezione della versione restaurata

Roma non dimentica Massimo Troisi. A vent’anni dalla sua morte, infatti, la capitale ha dedicato una serata, domenica 26, alla proiezione della versione restaurata de “Il Postino”. Invece alla Galleria Nuova Pesa fino al 21 novembre, lo spazio in via del Corso gestito da Simona Marchini ospita, dopo la Casa Sebastiano Lo Monaco di Pollara, la seconda tappa de Il Postino. Salina, la metafora della poesia. L’esposizione, attraverso le foto di scena di Mario Tursi e i bozzetti delle scenografie di Lorenzo Baraldi e quelli dei costumi di Gianna Gissi, racconta, come in uno story board, quella che è stata l’ultima prova da attore di Troisi. "Una mostra sul filo della memoria e dei sentimenti", secondo le parole della stessa Simona Marchini". 
 
“Direi che Massimo ha fatto quello che i vecchi produttori facevano: aveva un impegno creativo, il progetto era il suo, la visione di fare questa cosa con quel regista, con quegli attori, in quel modo, era la sua – ha detto Michael Radford -. Così fanno i grandi produttori, che hanno in mente chiaramente quello che vogliono fareLui voleva interpretare un uomo che scopre se stesso attraverso la poesia. Si sentì male la prima settimana di riprese, aveva bisogno del trapianto. Gli dissi di lasciar perdere il film, anche se desideravo il contrario. Fu davvero molto coraggioso“, ricorda il regista Michael Radford.
  
“L’ho conosciuto grazie a Il viaggio di Capitan Fracassa, di Ettore Scola. Lo vidi e subito mi piacque, Massimo aveva l’anima sul volto. Poi arrivò Il Postino, per me la possibilità di lavorare insieme a lui in un’esperienza unica. Penso che in tutta la storia del cinema non ci sia nessun film simile“, disse Philippe Noiret. 
    
Commosso il ricordo di Maria Grazia Cucinotta, per la quale 'Il Postino' fu il film della consacrazione: "Tremavo, davo le battute velocemente, ero emozionata. Massimo mi aiutò molto , anche se la regia era firmata da Michael Radford, fu lui il vero regista di tutto -continua l'attrice- seguii alla lettera i suoi consigli, suggerimenti. Gli devo molto e sono felice per questa serata che omaggia ancora una volta questa pellicola che ha veramente fatto il giro del mondo".

Sponsor dell'evento romano è Poste Italiane: "Per un’azienda che fa della comunicazione la propria missione e che ha sempre coniugato la spinta all’innovazione con la capacità di essere vicina alle persone e alle comunità, il restauro digitale di una pellicola dai toni così emotivamente intensi racchiude simbolicamente i valori peculiari di Poste Italiane, incarnati dalla figura del postino Massimo Troisi", spiega l'azienda.
 
 
Da più parti si è detto che dal 26 ottobre torna nei cinema la versione restaurata de “Il postino“, interpretato da Massimo Troisi. Ad oggi non ho avuto riscontri concreti a riguardo, qualcosa non quadra.

Il restauro ha ridato colore e digitalizzato la pellicola, che dal 29 ottobre troverete in edicola con Tv Sorrisi e Canzoni in dvd a € 12,99, prezzo della rivista esclusa.
Lavorando direttamente sui materiali negativi originali conservati presso i suoi stabilimenti, la Film & Video attraverso Eurolab Digital ha dato nuovo valore al film: professionisti del settore si sono alternati al restauro fotochimico dei materiali danneggiati, al controllo delle giunte, ai lavaggi in percloro per poi passare al digitale per la scansione a 4K color, corretti e puliti digitalmente per creare un prodotto nuovo come non si vedeva in sala dal debutto cinematografico del ‘94, anno in cui Il Postino fu inoltre presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

 
 
E ora veniamo alle immagini preziose scattate dal nostro inviato, nonché autore di un gran bel libro su Massimo e co-organizzatore del nostro prossimo raduno a Napoli: il grande Giuseppe Sommario. E' grazie a lui se possiamo teletrasportarci sul red carpet di Roma. 

















 

domenica 19 ottobre 2014

Michael Radford: "La malattia donò a Massimo Troisi una profondità rara e arricchì il suo umorismo"

Il Guardian ha pubblicato un testo di Michael Radford dedicato a Massimo Troisi, in occasione della proiezione del suo ultimo film Il Postino (1994) alla seconda edizione del Festival Italian Cinema London (1-10 aprile 2011, Riverside Studios, Londra). "Dopo 17 anni trascorsi dalla morte di Massimo Troisi, lui è ancora presente nella mia vita, come quando era vivo." racconta Radford. Ecco alcuni passi:

"Praticamente la sua intera esistenza è stata segnata dalla malattia. Giovanissimo, ha contratto una febbre reumatica, la 'malattia dei poveri', che gli ha danneggiato il cuore. A 19 anni aveva già un bypass quadruplo, sapeva che prima o poi avrebbe avuto bisogno di un trapianto. Sopportò tutto senza lamentarsi, ma il dolore gli donò una profondità, rara in un'età così giovane, che ha dato un significato in più al suo umorismo.
  
Ho avuto modo di conoscerlo mentre stavo girando il mio primo film, Another Time, Another Place, sui prigionieri di guerra italiani in Scozia. Avevo già visto Ricomincio da tre, e fui immediatamente colpito dal suo humor. Gli chiesi di partecipare al mio film, ma rifiutò con la motivazione che la Scozia era troppo fredda. Quando uscì in sala, mi richiamò e nel suo modo pensieroso mi disse che gli piaceva moltissimo e che gli sarebbe piaciuto girare con me a Napoli. Gli dissi che a Napoli faceva troppo caldo. Siamo diventati amici, e per otto anni ci siamo incontrati una o due volte all'anno, per discutere su vari progetti, senza troppe aspettative.
  
Alla fine abbiamo trovato qualcosa – un romanzo cileno intitolato Ardiente Paciencia [di Antonio Skármeta, ndr] e siamo andati a Los Angeles per adattarlo. Il Postino è stato scritto in tre settimane allo Shutters Hotel di Santa Monica, perchè Massimo voleva lavorare in un posto dove la gente non poteva riconoscerlo, dove si ricordasse di essere famoso solo quando, di tanto in tanto, andavamo a cena in un famoso ristorante italiano, e i camerieri chiedevano il suo autografo.  
  
[...] Ho scoperto, poi, che gli era stato detto che il suo cuore aveva le dimensioni di un pallone da calcio, ed era necessario un cuore nuovo. Fu praticato un intervento temporaneo, per stabilizzare le sue condizioni e finire il film, in accordo con i medici. Quando è tornato, sembrava stesse bene. Ma non stava bene. Il terzo giorno di riprese, è svenuto. [...]
  
Alla fine, quando finimmo di girare, lui mi disse che aveva un altro appuntamento presso l'ospedale di Harefield, il giorno successivo. Ma mi disse anche: “Sai perchè non voglio davvero questo cuore nuovo? Perchè il cuore è il centro delle emozioni, e un attore è un uomo di emozioni. Chissà che tipo di attore potrei diventare con il cuore di un altro che batte dentro di me?”
  
Non ha mai fatto l'intervento. Ho sentito della sua morte alla radio, il giorno successivo.

Molti credono che Il Postino finisca con la morte del personaggio principale, perchè Massimo era morto. Non è così – è semplicemente così che lo avevamo scritto. E quando Mario Cecchi Gori, il produttore, ha chiesto se finire il film con una morte non fosse troppo deprimente, Massimo ha risposto: <>.
   
E aveva ragione."
  
FONTE: SentieriSelvaggi.it


    
Bell'articolo, al di là di alcune inesattezze.
Ricordo le parole precise di Massimo riportate da Cecchi Gori in un'intervista video, parole che furono la risposta perentoria alle perplessità del produttore sul finale de Il postino. Massimo disse: "Non preoccuparti Vittorio, per il pubblico Troisi non muore mai". E aveva ragione anche su questo. Vero, amici?

Cristiano
  

sabato 18 ottobre 2014

Mostra a Roma dedicata a "Il postino" e a Massimo Troisi

Un film celebrato da sabato 18 ottobre al centro per l’arte contemporanea La Nuova Pesa, spazio voluto dall’attrice Simona Marchini come luogo di incontro e divulgazione, scambio e contaminazione tra i diversi linguaggi della creatività. Nel ventesimo anniversario dall’uscita nelle sale dell’ultimo capolavoro di Troisi, il suo fascino magnetico torna a incantare. In forma di mostra.

In scena la lunga storia di un’impresa che ha contribuito a fare degli Anni Novanta una stagione memorabile per il cinema italiano, forte proprio in quel periodo dei successi di Tornatore, Salvatores e del grande ritorno di Bertolucci. Attraverso i bozzetti, gli schizzi con cui venivano visualizzate le scene, gli oggetti in uso sul set si ricostruisce un ideale story-board tridimensionale. Arricchito dei costumi firmati da Gianna Gissi e delle foto di scena di Mario Tursi.

L’inaugurazione della mostra assumerà i caratteri dell’omaggio a Salina, perla dell’Eolie fortemente voluta come scenario per il film; ma soprattutto del ricordo dello stesso Troisi. Attesi a Roma, per l’occasione, alcuni dei suoi compagni di avventura ne Il postino , da Maria Grazia Cucinotta al regista Michael Radford, ma anche amici di vecchia data come Gigi Proietti, Renzo Arbore e Lello Arena.
 

Secondo appuntamento della mostra itinerante “Il Postino. Salina, la metafora della poesia”, organizzata da Eventspuntocom in collaborazione con il Comune di Malfa e l’ANFE, che intende rendere omaggio a Massimo Troisi nella sua ultima prova attoriale, resa eroica dall’incombere di una malattia dall’esito incerto. Sappiamo poi com’è andata….

Salina è il luogo ospite della vicenda, dell’incontro tra il postino Ruoppolo (quasi un eteronimo dello stesso Troisi) e il poeta Neruda: e ci volle tutta l’ostinazione dello scenografo Lorenzo Baraldi per individuare, giusto vent’anni fa, quest’isola delle Eolie dalle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ancora incontaminate, e dunque verosimili per trasferirvi una storia collocata all’inizio degli anni Cinquanta.

La mostra, proveniente da Casa Sebastiano Lo Monaco di Pollara, è ora ospitata da La Nuova Pesa Centro per l’Arte contemporanea che, vale la pena di ricordare, è stata fondata da una persona anch’essa di cinema e di teatro: Simona Marchini.

L’esposizione si articola nella forma narrativa di uno story board attraverso i bozzetti delle scenografie di Lorenzo Baraldi e quelli dei costumi di Gianna Gissi, oltre alle foto di Mario Tursi.

(fino al 21 novembre)
 

lunedì 6 ottobre 2014

Arriva in blu-ray (e in dvd) "Il postino" in versione restaurata

Il 29 ottobre arriverà finalmente in Blu-ray (e riedito in dvd) un film amatissimo, che in un certo senso ha segnato quegli anni cinematografici. Un'opera postuma che Troisi finì di girare appena 12 ore prima di morire.

L'edizione non sarà un semplice riversamento, venendo presentata come "restaurata", quindi basata su una nuova digitalizzazione in HD del negativo originale. Per i pochi che non conoscessero Il postino, ecco una veloce sinossi della vicenda, ispirata al romanzo "Il postino di Neruda" di Skàrmeta.

Nel 1948 il poeta cileno in esilio Pablo Neruda si rifugia con la giovane e appassionata consorte Matilde in un'isola del sud d'Italia. Al disoccupato Mario, figlio di un pescatore con scarsa vocazione per il mare, non par vero di accettare l'incarico di postino ausiliario dal locale capoufficio, Giorgio, comunista militante. Deve solo consegnare la nutrita corrispondenza del poeta, di cui inizia a leggere il "Canto general", e col quale a poco a poco, chiedendogli delucidazioni sulla sua "ars poetica", instaura un rapporto di amicizia.  

  
  

mercoledì 13 agosto 2014

Reportage da Salina, l'isola del postino Massimo Troisi - Terza parte

Continua il nostro ennesimo viaggio nella magia di Salina. Qui inizia "Il postino", nella baia di Pollara, dove i pescatori tirano a secco le barche a vela (ricostruite da alcuni vecchi pescatori di Salina) nei rifugi modellati nella roccia da madre natura. Un luogo unico per fare un bagno e godersi il tramonto.

 

Eccoli, i rifugi delle barche rialzati con cantinelle e cartapesta per trasformarsi nella modesta casa del postino Mario Ruoppolo. Dall'ultima finestra in alto a destra si affaccia Massimo nel film, pensando a nuove metafore.
  

La spiaggia della scena con Beatrice e di quella finale con il poeta. Massimo non arriverà mai qui per via del sentiero ripido e faticoso. Oggi la spiaggia si è notevolmente ridotta, mangiata dalla mareggiata.
  

Tante iniziative quest'estate a Salina per Massimo. In esclusiva abbiamo anche la foto risalente a questa primavera, in cui l'artista è ancora intenta a disegnare il bel murales davanti la chiesetta di Sant'Onofrio a Pollara. Il postino ora è sempre lì, a godersi il panorama del cratere sommerso di Pollara, poesia nella poesia della natura.
  


Ed eccolo ancora qui Massimo, in quest'immagine finale che mi è venuto spontaneo catturare. E' così, in mezzo ai ragazzi che giocano spensierati che mi piace vederlo oggi, con loro e per loro, esempio e amico come lo è per noi. Magari in attesa di alzarsi e chiedere, da un momento all'altro, di poter dare due calci al pallone anche lui.
  
 

venerdì 1 agosto 2014

Dentro la casa del Postino e non solo: Salina, l'isola della poesia vent'anni dopo (VIDEO)

Al sesto "pellegrinaggio" a Salina, alimentato come sempre dalla passione vera, quella che fa fare centinaia di chilometri come fossero niente, è successa una cosa speciale che condivido con voi. Finalmente ho incrociato sull'isola il proprietario della casa rosa de "Il postino" il quale, cosa non proprio da tutti i giorni viste le vicissitudini da sempre in atto, mi ha e ci ha aperto le porte della villetta con grande disponibilità e cortesia. Ero salito fin sopra la casetta per il solito momento di meditazione sul patio ed invece, con mia grande sorpresa, sono finito dentro quelle mura di poesia con il cuore in gola e una tempesta di emozioni dentro. E ve ne accorgerete dal video, scusandomi: prima dico di non volervi salutare singolarmente per non dimenticare nessuno, poi lo faccio immediatamente alla rinfusa. Incongruenze di un momento per me davvero speciale, nel quale volevo coinvolgervi tutti. Naturalmente qualcuno di importante l'ho di certo dimenticato...cerco di riparare qui. Questo video è per Francesca, Maria, Anita, Roberto "Bob", l'uomo delle location, Corrado, Patrizia, Angela, Daniela V. e Angelo, Angela P., Claudia, Selma, Tiziana, Teresa, Ciro, Giuseppe, Giovanna, Mimmo, Pasquale, Eduardo, Maddalena, Michele, Erminia, l'appassionata "incompresa", Maurizio, tutto l'Interclub di San Giorgio a Cremano, per il grande Giuseppe Sommario, per Maria Bocchetti, Valentina e Gianni. Magari ho ancora dimenticato qualcuno ma sono certo mi comprenderete... E mi scuserete per la burla su Facebook: purtropppo non ero seduto al tavolino per firmare il contratto della casetta per "Amici di Massimo Troisi", ma stavo semplicemente firmando il libro degli ospiti ;). A proposito, ora anche dentro quel quaderno ci siete tutti, come vedrete dal futuro post con le foto. 

Grazie per l'attenzione e la passione condivisa e quindi arricchita di emozioni, siete qualcosa di davvero speciale,

Cristiano