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giovedì 10 settembre 2015

Anche questa estate "Amici di Massimo Troisi" a Salina, l'isola del postino: le foto dei luoghi di Massimo

Come quasi ogni estate, "Amici di Massimo Troisi" torna a Salina. La passione ci spinge ogni volta in questi luoghi di poesia, anche per verificare se e come cambiano nel tempo gli scenari del film "Il postino". E come vengono conservati, insieme alle installazioni dedicate al Nostro. Purtroppo l'opera "Oltre il tempo" al porticciolo di Santa Marina Salina ha subito dei danni: pezzi del manifesto del film sono stati tirati via proprio nei pressi del titolo e della testa di Massimo. L'inciviltà, le invidie e i dispetti non risparmiano nessun posto.
Ci spostiamo a Pollara: qui la bella notizia. Anche per una serie di manifestazioni dedicate a Philippe Noiret, il murales di quest'ultimo è apparso accanto a quello del postino Mario Ruoppolo. Bello davvero, come il primo, di cui abbiamo catturato in esclusiva i momenti dell'artista all'opera (clicca qui). Unico, piccolo neo il fatto di aver dipinto Noiret seduto, di fronte a Massimo che guarda in alto nel nulla, in quanto in quella scena il poeta è in piedi. Appare invece in buono stato l'opera "L'ombra del postino", sempre a Pollara, che guarda ogni splendido tramonto dell'isola. Tutto uguale nei rifugi per le barche nella baia, compreso quello che era la casa del postino. Resta conservato così e così l'esterno della casa rosa del poeta, mentre prosegue inesorabile il consumarsi della spiaggia dell'ultima scena del film, ormai molto piccola. Evidentemente si è scelto di non intervenire anche perché bisognerebbe mettere in sicurezza l'insenatura.

Salina resta un imprescindibile luogo del cuore per me, dove si respira ancora Massimo e tante altre emozioni e sensazioni. Così come è accaduto a Giovanna, che ringrazio per il reportage e il commento qui sotto. Accompagnata da uno di quegli scherzi di Massimo (Luis Bacalov, autore della colonna sonora de "Il postino" era a bordo del suo stesso traghetto) che conosco bene...


Cristiano
 
E' stata un'emozione unica.
Fino a poco tempo fa, nutrivo rancore verso "Il Postino".
Ogni volta che lo vedevo non riuscivo a vedere null'altro che Massimo e la sua morte.
Qualche mese fa ho deciso di rivedere il film, guardandolo per quello che è: il film a cui Massimo ha deciso di "donare" il suo cuore.
E mi ci sono riconciliata.
Anche per questo volevo andare a Salina.
Guidata da Cristiano, ho fatto tutto il percorso. Sono arrivata alla casa rosa e mi sono seduta al posto di Massimo e sono rimasta lì: mi guardavo intorno e pensavo che quello era uno degli ultimi posti in cui Massimo era stato.
Ero emozionata, agitata.
Poi ho proseguito verso la baia. Mi hanno spiegato che la spiaggia si è accorciata molto rispetto a quando è stato girato il film. Un posto magico. Un'atmosfera che non ho mai trovato da nessun'altra parte.
Sarò matta ma anche sapere che sul traghetto che ho preso per andare alle Eolie c'era Bacalov mi è sembrato un ulteriore segno che mi lega a Massimo.
Non riesco a descrivere le emozioni che si provano a Salina. So che sono felice di esserci stata e che vorrei ritornarci presto. Per questo consiglio a tutti di andarci almeno una volta nella vita. Ne varrà la pena.

Ringrazio te, Cristiano, per avermi "accompagnato" in questo viaggio.
Un bacio a tutti

Giovanna










mercoledì 1 luglio 2015

Una giornata dedicata a Massimo Troisi al Procida Film Festival e l'occasione per un nostro nuovo raduno

massimo troisi il postino procida film festival
Come già ampiamente anticipato sul gruppo Facebook, quest'anno collaborerò al Procida Film Festival in veste di autore, consulente artistico e presentatore. Il 4 luglio ci sarà una giornata tutta dedicata a Massimo, nuova occasione per lanciare un raduno di "Amici di Massimo Troisi". Trattandosi di un'isola sarà più difficile essere in tanti, ma già so che qualcuno ci sarà anche questa volta e ne sono contentissimo. Io sarò a Procida per tutta la manifestazione e vi aspetto lì, al link seguente trovate il programma completo: http://www.procidafilmfestival.it/programma.html. In qualsiasi altro giorno possiate fare un salto sarà un piacere accompagnarvi sui luoghi de "Il postino". 

Ci vediamo a Procida! 
Cristiano


SABATO 4 LUGLIO 2015 - ISOLA DI PROCIDA

Ore 18.00: Movie-tour "Il Postino": Passeggiata nel Centro Storico sul set del film “Il Postino” partenza da Terra Murata,fronte casa agenti di custodia dell’ex Carcere.

Ore 20.45: Apertura della Seconda Giornata del Festival
Location: Giardini di Elsa Morante Procida
Presenta: Cristiano Esposito
Ospite: Federica Torti 
 
Ore 21.00: Per la rassegna " Procida nel cinema ": proiezione del film fuori concorso "Il Postino”, di Michael Radford  con Massimo Troisi, Philippe Noiret,Maria Grazia Cucinotta.
Posti a sedere sino ad esaurimento. 

Ore 23.00: Spettacolo musicale con Marco Abete - Myky Petillo & Soul Bahia

venerdì 29 maggio 2015

L'ultimo spettacolo di Massimo Troisi con le parole di Roberto Vecchioni (VIDEO)

Massimo Troisi Il postino The postmanE non si è soli 
quando un altro ti ha lasciato,
si è soli se qualcuno
non è mai venuto
Però scendendo perdo i pezzi sulle scale
e chi ci passa su
non sa di farmi male
Ma non venite a dirmi adesso:
"Lascia stare..."
o che la lotta in fondo deve continuare,
perché se questa storia fosse una canzone
con una fine mia
tu non andresti via.
  
(da "L'ultimo spettacolo" di Roberto Vecchioni)

 
                               

mercoledì 20 maggio 2015

Erri De Luca, Franco Battiato, il postino Massimo Troisi e l'urgenza di lasciare scritto qualcosa dietro di sé

massimo troisi philippe noiret il postino salina
C'è un momento nella vita di una persona analfabeta o di chi non ha mai letto un libro, in cui viene l'urgenza di fare una poesia, narrare - che non è un bisogno primario, anzi, è meno che secondario - diventa a volte un impulso perfino più forte.
Lasciare detto, scritto qualcosa dietro di sé... hanno provato questo desiderio decisivo, per esempio, i giovani di tutte le trincee del mondo. Se non è capitato già, è ben possibile che a qualcuno di voi ragazzi, spunterà l'urgenza di mettere un'avventura, una pena, un'allegria, una speranza assurda per iscritto.
E se uno avrà ascoltato un anziano narrare storie o avrà letto qualche libro si troverà a usare parole più precise, più sue. Così aggiungerà al mondo un'altra narrazione che, come tutte le altre - sia eccelsa che modesta - sarà non necessaria, eppure indispensabile.
Erri De Luca


Parole, quelle dello scrittore napoletano, che sembrano parlare proprio del postino Mario e della sua esistenza. Nel video qui sotto, invece le immagini dell'amicizia del postino e del poeta sono accompagnate dal canto di Franco Battiato, altrettanto appropriato.
 

                                

giovedì 5 febbraio 2015

"Massimo era molto contento di Salina, per un film che è entrato nel cuore di tutto il mondo": intervista esclusiva alla costumista e allo scenografo de "Il postino"

Grazie al nostro inviato speciale nelle Marche, il grande Daniele, "Amici di Massimo Troisi" ha seguito la manifestazione di cui vi parlai qui (clicca per leggere). E Gianna Gissi e Lorenzo Baraldi, rispettivamente costumista e scenografo de "Il postino", ci hanno concesso una bella intervista condita da chicche notevoli che ho montato con grande emozione.

Baraldi, un emiliano verace e disponibile, racconta di un Massimo molto contento della scelta di Salina dopo lunghe ricerche. Nel film doveva esserci, ma questo lo sapevamo, Pantelleria. Lì nel giugno 1993 Massimo girò alcune scene in bicicletta, rimaste poi le uniche e non inserite nel montaggio finale. Poi il viaggio in America con Radford, le riprese previste per settembre e annullate per la nuova operazione a Houston, seguita da complicazioni. Un racconto generosissimo, pieno di particolari come quello della Gissi, che ci svela alcuni segreti sui costumi e sulla sua conoscenza diretta di Pablo Neruda. Due persone davvero splendide, con negli occhi la profonda ammirazione per Massimo. Grazie a loro per l'estrema gentilezza e cortesia, oltre che per essersi definiti dei nostri, e grazie di cuore a Daniele per l'ottimo contributo. Che non è l'unico dalla rassegna di Monticelli (Ascoli) dedicata a Massimo: restate sintonizzati su queste pagine.
Cristiano
  
                                 

giovedì 1 gennaio 2015

Il primo giorno dell'anno in poesia, con il nostro postino e con don Pablo

Il primo giorno dell'anno
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte lo andiamo a ricevere
come se fosse un esploratore
che scende da una stella.

Come il pane, assomiglia al pane di ieri.
Come un anello a tutti gli anelli.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline,
lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
e poi, lo avvolgerà nell'ombra.


Eppure,
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell'anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.


Pablo Neruda
  

martedì 28 ottobre 2014

"Il postino" nelle sale (?) e in edicola. Le foto esclusive dal red carpet di Roma con Renato Scarpa e la Cucinotta alla proiezione della versione restaurata

Roma non dimentica Massimo Troisi. A vent’anni dalla sua morte, infatti, la capitale ha dedicato una serata, domenica 26, alla proiezione della versione restaurata de “Il Postino”. Invece alla Galleria Nuova Pesa fino al 21 novembre, lo spazio in via del Corso gestito da Simona Marchini ospita, dopo la Casa Sebastiano Lo Monaco di Pollara, la seconda tappa de Il Postino. Salina, la metafora della poesia. L’esposizione, attraverso le foto di scena di Mario Tursi e i bozzetti delle scenografie di Lorenzo Baraldi e quelli dei costumi di Gianna Gissi, racconta, come in uno story board, quella che è stata l’ultima prova da attore di Troisi. "Una mostra sul filo della memoria e dei sentimenti", secondo le parole della stessa Simona Marchini". 
 
“Direi che Massimo ha fatto quello che i vecchi produttori facevano: aveva un impegno creativo, il progetto era il suo, la visione di fare questa cosa con quel regista, con quegli attori, in quel modo, era la sua – ha detto Michael Radford -. Così fanno i grandi produttori, che hanno in mente chiaramente quello che vogliono fareLui voleva interpretare un uomo che scopre se stesso attraverso la poesia. Si sentì male la prima settimana di riprese, aveva bisogno del trapianto. Gli dissi di lasciar perdere il film, anche se desideravo il contrario. Fu davvero molto coraggioso“, ricorda il regista Michael Radford.
  
“L’ho conosciuto grazie a Il viaggio di Capitan Fracassa, di Ettore Scola. Lo vidi e subito mi piacque, Massimo aveva l’anima sul volto. Poi arrivò Il Postino, per me la possibilità di lavorare insieme a lui in un’esperienza unica. Penso che in tutta la storia del cinema non ci sia nessun film simile“, disse Philippe Noiret. 
    
Commosso il ricordo di Maria Grazia Cucinotta, per la quale 'Il Postino' fu il film della consacrazione: "Tremavo, davo le battute velocemente, ero emozionata. Massimo mi aiutò molto , anche se la regia era firmata da Michael Radford, fu lui il vero regista di tutto -continua l'attrice- seguii alla lettera i suoi consigli, suggerimenti. Gli devo molto e sono felice per questa serata che omaggia ancora una volta questa pellicola che ha veramente fatto il giro del mondo".

Sponsor dell'evento romano è Poste Italiane: "Per un’azienda che fa della comunicazione la propria missione e che ha sempre coniugato la spinta all’innovazione con la capacità di essere vicina alle persone e alle comunità, il restauro digitale di una pellicola dai toni così emotivamente intensi racchiude simbolicamente i valori peculiari di Poste Italiane, incarnati dalla figura del postino Massimo Troisi", spiega l'azienda.
 
 
Da più parti si è detto che dal 26 ottobre torna nei cinema la versione restaurata de “Il postino“, interpretato da Massimo Troisi. Ad oggi non ho avuto riscontri concreti a riguardo, qualcosa non quadra.

Il restauro ha ridato colore e digitalizzato la pellicola, che dal 29 ottobre troverete in edicola con Tv Sorrisi e Canzoni in dvd a € 12,99, prezzo della rivista esclusa.
Lavorando direttamente sui materiali negativi originali conservati presso i suoi stabilimenti, la Film & Video attraverso Eurolab Digital ha dato nuovo valore al film: professionisti del settore si sono alternati al restauro fotochimico dei materiali danneggiati, al controllo delle giunte, ai lavaggi in percloro per poi passare al digitale per la scansione a 4K color, corretti e puliti digitalmente per creare un prodotto nuovo come non si vedeva in sala dal debutto cinematografico del ‘94, anno in cui Il Postino fu inoltre presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

 
 
E ora veniamo alle immagini preziose scattate dal nostro inviato, nonché autore di un gran bel libro su Massimo e co-organizzatore del nostro prossimo raduno a Napoli: il grande Giuseppe Sommario. E' grazie a lui se possiamo teletrasportarci sul red carpet di Roma. 

















 

sabato 18 ottobre 2014

Mostra a Roma dedicata a "Il postino" e a Massimo Troisi

Un film celebrato da sabato 18 ottobre al centro per l’arte contemporanea La Nuova Pesa, spazio voluto dall’attrice Simona Marchini come luogo di incontro e divulgazione, scambio e contaminazione tra i diversi linguaggi della creatività. Nel ventesimo anniversario dall’uscita nelle sale dell’ultimo capolavoro di Troisi, il suo fascino magnetico torna a incantare. In forma di mostra.

In scena la lunga storia di un’impresa che ha contribuito a fare degli Anni Novanta una stagione memorabile per il cinema italiano, forte proprio in quel periodo dei successi di Tornatore, Salvatores e del grande ritorno di Bertolucci. Attraverso i bozzetti, gli schizzi con cui venivano visualizzate le scene, gli oggetti in uso sul set si ricostruisce un ideale story-board tridimensionale. Arricchito dei costumi firmati da Gianna Gissi e delle foto di scena di Mario Tursi.

L’inaugurazione della mostra assumerà i caratteri dell’omaggio a Salina, perla dell’Eolie fortemente voluta come scenario per il film; ma soprattutto del ricordo dello stesso Troisi. Attesi a Roma, per l’occasione, alcuni dei suoi compagni di avventura ne Il postino , da Maria Grazia Cucinotta al regista Michael Radford, ma anche amici di vecchia data come Gigi Proietti, Renzo Arbore e Lello Arena.
 

Secondo appuntamento della mostra itinerante “Il Postino. Salina, la metafora della poesia”, organizzata da Eventspuntocom in collaborazione con il Comune di Malfa e l’ANFE, che intende rendere omaggio a Massimo Troisi nella sua ultima prova attoriale, resa eroica dall’incombere di una malattia dall’esito incerto. Sappiamo poi com’è andata….

Salina è il luogo ospite della vicenda, dell’incontro tra il postino Ruoppolo (quasi un eteronimo dello stesso Troisi) e il poeta Neruda: e ci volle tutta l’ostinazione dello scenografo Lorenzo Baraldi per individuare, giusto vent’anni fa, quest’isola delle Eolie dalle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ancora incontaminate, e dunque verosimili per trasferirvi una storia collocata all’inizio degli anni Cinquanta.

La mostra, proveniente da Casa Sebastiano Lo Monaco di Pollara, è ora ospitata da La Nuova Pesa Centro per l’Arte contemporanea che, vale la pena di ricordare, è stata fondata da una persona anch’essa di cinema e di teatro: Simona Marchini.

L’esposizione si articola nella forma narrativa di uno story board attraverso i bozzetti delle scenografie di Lorenzo Baraldi e quelli dei costumi di Gianna Gissi, oltre alle foto di Mario Tursi.

(fino al 21 novembre)
 

lunedì 6 ottobre 2014

Arriva in blu-ray (e in dvd) "Il postino" in versione restaurata

Il 29 ottobre arriverà finalmente in Blu-ray (e riedito in dvd) un film amatissimo, che in un certo senso ha segnato quegli anni cinematografici. Un'opera postuma che Troisi finì di girare appena 12 ore prima di morire.

L'edizione non sarà un semplice riversamento, venendo presentata come "restaurata", quindi basata su una nuova digitalizzazione in HD del negativo originale. Per i pochi che non conoscessero Il postino, ecco una veloce sinossi della vicenda, ispirata al romanzo "Il postino di Neruda" di Skàrmeta.

Nel 1948 il poeta cileno in esilio Pablo Neruda si rifugia con la giovane e appassionata consorte Matilde in un'isola del sud d'Italia. Al disoccupato Mario, figlio di un pescatore con scarsa vocazione per il mare, non par vero di accettare l'incarico di postino ausiliario dal locale capoufficio, Giorgio, comunista militante. Deve solo consegnare la nutrita corrispondenza del poeta, di cui inizia a leggere il "Canto general", e col quale a poco a poco, chiedendogli delucidazioni sulla sua "ars poetica", instaura un rapporto di amicizia.  

  
  

martedì 26 agosto 2014

Pippo Cafarella e la casa color tramonto de "Il postino", metafora di poesia per Massimo Troisi

Massimo, dopo aver girato “Il postino”, a Salina ha lasciato un pezzo della sua anima: ancor oggi – a vent’anni dalla sua morte e dall’uscita del film “Il postino” – turisti italiani e stranieri gli dedicano dei bigliettini che lasciano davanti alla casa, frasi lunghe, poesie, un semplice “Ciao Massimo” accompagnato dal disegno di un cuoricino o di un fiore.

Pippo – proprietario della “casa di Neruda” – a quel film è indissolubilmente legato, perché quella casa, nell’opera del regista Michael Redford, ha un ruolo centrale. Pippo è molto più del proprietario: è la “memoria” di quella dimora. È stato lui, tanti anni fa, a ristrutturarla, a rifare la facciata con le terre e le malte dell’isola, una facciata che, parecchio tempo dopo, avrebbe colpito la produzione del film. È stato lui – in particolari momenti esistenziali – ad andarci a vivere per lunghi periodi e a chiudere con il mondo.
Pippo Cafarella ha molti punti in comune col “postino” Mario Ruoppolo-Massimo Troisi, stesse ispirazioni, stessa ideologia di sinistra, stesso impegno contro la politica balorda del secondo dopoguerra. Con una differenza: la malinconia di Mario Ruoppolo ha il pudore della povera gente dei secoli scorsi. La malinconia di Pippo Cafarella è quella del borghese di fine Novecento. 

Ci sediamo sul sedile di ceramica posto davanti a questa dimora color tramonto, dove sono state immortalate le leggendarie disquisizioni poetiche tra il Vate Neruda-Noiret e il “postino”: nel film si parlava di metafore e di amore per la bella Beatrice Russo (Maria Grazia Cucinotta), mentre le vibranti note di un tango argentino si sprigionavano dal grammofono antico.
Da questo poggio si domina la baia di Pollara, il costone roccioso e la spiaggia, mentre l’acqua
si distende sulla sabbia e il suono del mare è quello riprodotto da Mario con i rudimentali registratori dell’immediato dopoguerra. In primo piano i colori delle buganvillee, degli ulivi e dei gerani, in secondo la tavolozza azzurra leggermente striata dal bianco spumoso lasciato da una barca a vela.
“Vedi quegli scogli? Sono abitati dalle Diomedee, mitici uccelli che la notte emettono un suono straziante. Una volta si pensava che quel canto fosse attribuibile al fantasma di una bellissima donna buttatasi nel pozzo di questa casa per una delusione d’amore”.
Leggende che si perdono nella notte dei tempi e che si intrecciano col mito antico e moderno. Il mito di Omero e di Troisi, di Neruda e del Nobel per la letteratura e del socialismo romantico.
Pippo fruga nelle tasche, prende una lettera dedicata all’attore, e la legge, mentre la brezza sale dal mare, e lui intercala pensieri antichi e presenti con le parole contenute nella missiva.
“Qui sono nato e qui voglio essere seppellito. Qui ho trascorso la mia infanzia, qui le mitiche stagioni della raccolta delle olive. Ricordo i contadini, dopo la potatura, scaraventare a mare i tronchi di ulivo che affioravano dopo qualche minuto. Qui feci il mio Sessantotto, decine di hippy di tutto il mondo che predicavano la pace e l’amore libero vennero ospitati da me, qui vengo per ritrovare me stesso, non d’estate (quando affitto la casa) ma nelle fredde giornate d’inverno, quando le acque piovane e marine si incontrano e sbattono sui vetri e il vento si insinua tra il vulcano e la roccia. Solo allora comincio a dipingere e ad abbozzare versi”.

Caro Massimo,
parlavamo la stessa lingua, ricordi?, che disordini di quadri nelle stanze di questa casa magica, quando tu hai scelto il mio da mettere in scena… non so se “minchia pazza” era una metafora, ma tu ridevi… ed io pure. Grazie di tutto quello che hai detto nel film, mi hai dato tanta forza… e che orgoglio per me che quelle belle parole partissero da questa casa che, come tu stesso mi hai detto, era importante, perché doveva rappresentare la poesia.

“Mi hanno offerto un sacco di soldi per venderla. A un certo punto, per togliermeli davanti ho sparato cifre pazzesche. Non se ne è fatto nulla, sono felice. Non mi interessano i soldi, sarebbe come vendere l’anima. Da alcuni anni, approfittando del successo del film, stanno cercando di speculare attorno alla casa con un progetto di cementificazione al quale mi sono opposto strenuamente. In parte sono riuscito a fermarlo, in parte no, la battaglia continua”.

Mi hai dato ancora più forza e più voce per potere dire no. Mi hai dato la forza di alzarmi ancora in piedi, anche quando mi facevano male le ossa.

Ma in Sicilia – anche nell’”Isola in cielo” – continuare certe battaglie porta a pagare prezzi altissimi. Prima hanno cercato di farglielo capire con le buone, Pippo-smettila-Non-metterti-contro-i-mulini-a-vento. Niente da fare. Quindi sono passati alle vie di fatto: lo hanno aspettato e lo hanno aggredito a pugni, a calci e a colpi di bastone per indurlo alla ragione, niente da fare anche stavolta. Lui non demorde e passa al contrattacco, puntando l’indice contro certi personaggi della terraferma che, a suo dire, stanno cercando di mettere le mani sull’isola. Certo, alle Eolie i vincoli di inedificabilità sono piuttosto rigidi. Ma solo per le volumetrie “fuori terra”. Per gli scantinati e i piani interrati l’edificazione è consentita. E così loro, i “civilizzati”, hanno trovato l’escamotage per farla franca: richieste a bizzeffe per costruire sottoterra. Bunker? No, villette in cemento armato. Con tanto di vista sul mare. Come nei santuari della modernità e dello sviluppo.

Ho parlato, anche se loro cercano di togliermi la voce, perché non ho ancora imparato quello che insegnano: vedere, sentire e parlare nel giusto modo, ma senza dire… con buona resa… nei giusti giri di affari convenienti, comodi e protetti…
Dobbiamo parlare con forza, adesso, sai! Perché quando non potranno prendere questo tempio, loro, lo distruggeranno…

E alle parole “lo distruggeranno”, Pippo fa una pausa lunghissima, come se volesse trattenere tutta la rabbia e tutte le lacrime che ha in corpo. Poi legge le ultime righe della lettera.

Questa tenera, rosea poesia la mostrerò a tutti oggi, semplice e naturale come te, nel tuo ricordo…

Intanto il sole volge al tramonto e assume i colori struggenti della casa, e gli uccelli, dopo una giornata di felicità, tornano nei loro alberi. Le giuste armonie. Che Pippo vuole salvare, perché l’Isola in cielo continui ad essere quella dei poeti. Anche questa volta lascerò qui un pezzo della mia anima.

Luciano Mirone
http://www.linformazione.eu 
  

mercoledì 13 agosto 2014

Reportage da Salina, l'isola del postino Massimo Troisi - Terza parte

Continua il nostro ennesimo viaggio nella magia di Salina. Qui inizia "Il postino", nella baia di Pollara, dove i pescatori tirano a secco le barche a vela (ricostruite da alcuni vecchi pescatori di Salina) nei rifugi modellati nella roccia da madre natura. Un luogo unico per fare un bagno e godersi il tramonto.

 

Eccoli, i rifugi delle barche rialzati con cantinelle e cartapesta per trasformarsi nella modesta casa del postino Mario Ruoppolo. Dall'ultima finestra in alto a destra si affaccia Massimo nel film, pensando a nuove metafore.
  

La spiaggia della scena con Beatrice e di quella finale con il poeta. Massimo non arriverà mai qui per via del sentiero ripido e faticoso. Oggi la spiaggia si è notevolmente ridotta, mangiata dalla mareggiata.
  

Tante iniziative quest'estate a Salina per Massimo. In esclusiva abbiamo anche la foto risalente a questa primavera, in cui l'artista è ancora intenta a disegnare il bel murales davanti la chiesetta di Sant'Onofrio a Pollara. Il postino ora è sempre lì, a godersi il panorama del cratere sommerso di Pollara, poesia nella poesia della natura.
  


Ed eccolo ancora qui Massimo, in quest'immagine finale che mi è venuto spontaneo catturare. E' così, in mezzo ai ragazzi che giocano spensierati che mi piace vederlo oggi, con loro e per loro, esempio e amico come lo è per noi. Magari in attesa di alzarsi e chiedere, da un momento all'altro, di poter dare due calci al pallone anche lui.
  
 

venerdì 1 agosto 2014

Dentro la casa del Postino e non solo: Salina, l'isola della poesia vent'anni dopo (VIDEO)

Al sesto "pellegrinaggio" a Salina, alimentato come sempre dalla passione vera, quella che fa fare centinaia di chilometri come fossero niente, è successa una cosa speciale che condivido con voi. Finalmente ho incrociato sull'isola il proprietario della casa rosa de "Il postino" il quale, cosa non proprio da tutti i giorni viste le vicissitudini da sempre in atto, mi ha e ci ha aperto le porte della villetta con grande disponibilità e cortesia. Ero salito fin sopra la casetta per il solito momento di meditazione sul patio ed invece, con mia grande sorpresa, sono finito dentro quelle mura di poesia con il cuore in gola e una tempesta di emozioni dentro. E ve ne accorgerete dal video, scusandomi: prima dico di non volervi salutare singolarmente per non dimenticare nessuno, poi lo faccio immediatamente alla rinfusa. Incongruenze di un momento per me davvero speciale, nel quale volevo coinvolgervi tutti. Naturalmente qualcuno di importante l'ho di certo dimenticato...cerco di riparare qui. Questo video è per Francesca, Maria, Anita, Roberto "Bob", l'uomo delle location, Corrado, Patrizia, Angela, Daniela V. e Angelo, Angela P., Claudia, Selma, Tiziana, Teresa, Ciro, Giuseppe, Giovanna, Mimmo, Pasquale, Eduardo, Maddalena, Michele, Erminia, l'appassionata "incompresa", Maurizio, tutto l'Interclub di San Giorgio a Cremano, per il grande Giuseppe Sommario, per Maria Bocchetti, Valentina e Gianni. Magari ho ancora dimenticato qualcuno ma sono certo mi comprenderete... E mi scuserete per la burla su Facebook: purtropppo non ero seduto al tavolino per firmare il contratto della casetta per "Amici di Massimo Troisi", ma stavo semplicemente firmando il libro degli ospiti ;). A proposito, ora anche dentro quel quaderno ci siete tutti, come vedrete dal futuro post con le foto. 

Grazie per l'attenzione e la passione condivisa e quindi arricchita di emozioni, siete qualcosa di davvero speciale,

Cristiano