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mercoledì 20 luglio 2016

L'estate (e Massimo Troisi) addosso

massimo troisi tatuaggio
Nel cuore di questa estate rovente c'è chi mi scrive per mostrarmi come porta Massimo sulla pelle in maniera visibilissima (foto qui a fianco) e chi, come spesso accade, mi chiede gli itinerari delle location dei film troisiani per partire in "pellegrinaggio". E poi ci sono le manifestazioni, sempre più glamour, di nicchia, e forse sempre più lontane dal giusto e autentico ricordo di Massimo Troisi.

A Milazzo Sandra Milo ha ritirato commossa il premio Mare Festival - Massimo Troisi, definendo il nostro: "Un grande artista, ma soprattutto una persona estremamente sensibile: Massimo Troisi era un amico. Sono parecchio emozionata nello stringere tra le mie mani il premio (che raffigura una locandina del film "Il postino", ndr),  come se lui fosse qui in questo istante". Un premio simile è andato anche all'imitatrice Gabriella Germani.

Il nome del festival di Milazzo è identico a quello che si tiene sull'isola di Salina (pare siano comunque la stessa cosa): "Mare Festival Salina – Premio Massimo Troisi". Da quando il premio originale di San Giorgio a Cremano è scomparso si è nebulizzato qua e là per la penisola in tanti grandi e piccoli premi Troisi. La questione è sempre la stessa: quanto di Massimo c'è realmente in queste occasioni? E quanto queste ultime servono a tramandare la sua arte? Ai posteri l'ardua sentenza, sperando vengano a sapere tutti chi è e cosa ha fatto Massimo Troisi.

Cristiano

mercoledì 5 febbraio 2014

Sei mesi per capire chi e come ha distrutto il Premio Massimo Troisi con 238.000€ di debiti

Questa mattina si è riunita la seconda seduta della Commissione d'indagine sui debiti dell'Istituzione comunale "Premio Massimo Troisi". Nel corso della riunione a porte chiuse è stato eletto dai presenti come coordinatore il Consigliere comunale appartenente al M5S Danilo Roberto Cascone. Dopo una prima fumata nera quest'ultimo è stato eletto all'unanimità. "Ringrazio innanzitutto i colleghi Consiglieri che mi hanno votato - dichiara Danilo Roberto Cascone - affidandomi questo incarico senz'altro impegnativo. Ci tengo a precisare che l'incarico non prevede alcun tipo di retribuzione. Avremo a disposizione al massimo sei mesi di tempo per far luce sulle cause che hanno portato al crack finanziario dell'Istituzione. Al termine dei lavori renderò pubbliche le risultanze dell'operato svolto dalla Commissione costituitasi ad hoc. Mi impegnerò per far emergere tutto ciò che per troppi anni ci hanno tenuto nascosto nelle stanze segrete. Qualcuno dovrà rispondere dei 238.000€ di debiti che hanno decretato il declino inesorabile della storica kermesse sangiorgese, speculando sul nome del nostro amatissimo concittadino Massimo Troisi".

mercoledì 8 gennaio 2014

L'innocenza travolgente di Massimo Troisi secondo Gennaro Calabrese

massimo troisi premiato“La comicità di Massimo era fatta di un’innocenza che travolgeva il suo pubblico che ancora oggi non ha dimenticato la sua malinconia, il suo garbo, l’essere un attore comico ma dei sentimenti. Era un eterno fanciullo che amava il suo lavoro ed era particolarmente attento al suo cinema con il quale lanciava messaggi in forma comica ma senza limiti o etichette. Per me è un onore ricevere questo premio che mi sprona a continuare quel percorso fatto di studi e ricerca necessario per chi vuole fare questo travolgente mestiere. Non è facile far ridere senza cadere nella volgarità ma come diceva Leopardi, chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”.

Gennaro Calabrese, attore comico, vincitore del Premio Massimo Troisi per il cabaret

lunedì 28 ottobre 2013

Quel che resta del Premio Massimo Troisi secondo uno dei suoi creatori: intervista ad Aldo Vella

scultura massimo troisi il postino

Cominciamo col dire che il Premio Massimo Troisi, quello di San Giorgio a Cremano, non è stato celebrato a Morcone. Ne è semplicemente nato un altro, diverso, in un altro posto. E San Giorgio a Cremano non deve sentirsi derubata o umiliata da tutto ciò, semmai deve vedere in ciò un nuovo stimolo ad uscire da questa impasse e a ripartire con una nuova organizzazione, seria e disinteressata a tutto tranne che al celebrare nella giusta maniera la memoria di Massimo. E so bene quanto ciò che ho appena scritto sia difficile da realizzarsi. Il premio Troisi a Morcone non è nemmeno da etichettare come un tradimento della famiglia di Massimo, che è e resta patrimonio di tutti, in Italia e nel resto del mondo. Se altrove c'è qualcuno che fa le cose per bene (non posso giudicare perché non sono stato a Morcone ma conoscendo appena Luigi Troisi credo proprio di sì) è giusto che ci siano anche dieci, cento, mille premi Troisi. Siamo d'accordo su questo con Aldo Vella, di cui riportiamo qui un'intervista significativa pur se mal redatta e con qualche inesattezza qua e là.

Cristiano 
 

Il Premio Troisi, per anni fiore all'occhiello delle amministrazioni sangiorgesi, dopo due anni di sospensione è stato per la prima volta celebrato a Morcone, nel beneventano. La cosa ha suscitato un certo scalpore nella cittadina vesuviana, dove s'è visto questo trasloco come una sorta di perdita se non addirittura un tradimento da parte della famiglia dell'attore. Abbiamo deciso dunque di interpellare l'ex sindaco, e attivo cittadino sangiorgese, Aldo Vella, per entrare in merito alla questione e dialogare con colui che creò il premio.

Iniziamo innanzitutto con il pregresso, ovvero su quale base nasce Massimo Troisi e l'arte comica sangiorgese.
«Il Premio Troisi ha dei prodromi molto interessanti, al mio insediamento di sindaco, nel '93, pensai a Troisi, ancora vivente, per farlo tornare qui, per un laboratorio permanente, per formare gli attori locali. Infatti, io ritengo che qui ci sia una presenza culturale teatrale straordinaria».

Cosa c'era, un laboratorio, qualcosa del genere …
«Ce n'erano vari! C'era quello delle monache, c'era quello di Carlo (Renato? ndr) Barbieri, quello dove poi Troisi è nato teatralmente, il Centro Teatro Spazio…».

C'era allora un terreno abbastanza fertile …
«Diciamo che San Giorgio, è da oltre un secolo un terreno fertile per l'attività teatrale, e questo se non vogliamo considerare tutta la fase dei saltimbanchi girovaghi all'epoca delle Ville Vesuviane del settecento, quando le compagnie giravano e venivano ospitate nei saloni delle residenze nobiliari, creando un'aderenza tra tipologia di architettura, quella delle Ville Vesuviane e il teatro, ma questa è un'altra storia.»

E queste compagnie da dove venivano?
«Erano itineranti, perché c'era una pratica del teatro e quindi, come per gli scalpellini, come per i giardinieri che vennero per la fondazione del Bosco Reale di Portici, anche quei comici itineranti hanno creato un apprendistato, sono rimaste le tradizioni, hanno lasciato qualcosa …del resto erano girovaghi per modo di dire, restavano qui estati intere! Tra Torre del Greco e qua, giravano tutte le Ville, facendo il teatro a casa, avendo i locali adibiti proprio all'incontro, per la festa, per l'esposizione della famiglia che in tal modo segnava il suo livello di ceto. Se poi vogliamo storicizzare la cosa, dobbiamo arrivare a fine ottocento, con Recanati. Mario Recanati era un sangiorgese trasferito in Venezuela e che poi era tornato qui. Era un imprenditore edile (quello che costruì e regalò alla città la strada omonima) ma la cosa importante di quest'uomo è che è stato il primo produttore cinematografico nazionale, italiano!».

In che anni stiamo?
«Nel 1883, '84, agli albori della cinematografia. Sono stati trovati anche dei copioni, per la Notari, una famosa attrice dell'epoca. Recanati faceva il cinema, per così dire, d'avanspettacolo, infatti il cinema era l'avanspettacolo dello spettacolo teatrale, tutto il contrario di quello che è successo con l'avanzamento dell'arte cinematografica, dove l'avanspettacolo è poi diventato lo spettacolino prima del cinema! Questa è la dimostrazione che abbiamo una tradizione straordinaria! La Federico II, fece anche una mostra tempo fa, chiamata "Da Recanati a Troisi", descrivendo tutto l'arco della storia del cinema, che cominciava a San Giorgio a Cremano e finiva a San Giorgio a Cremano. Noi siamo una delle patrie del teatro e del cinema! Non lo dobbiamo dimenticare! Perché è il brodo culturale dove è nato Troisi! Non si spiega Troisi se non si va a vedere il contesto dove è nato! Questa è la prima base di partenza per ragionare su di lui. Nel '93 dunque, col mio insediamento, tentai di far venire Troisi in patria, per produrre altri attori come lui. Gli proposi, tramite il cognato, questo laboratorio, ma non feci a tempo perché nel '94 morì. Per cui decisi di affidare questo laboratorio, per due anni, a Renato Carpentieri, e che produsse, dal '95 al '96, una ventina tra registi e attori importanti come Bruno De Paola, Leonardo (Eduardo? ndr) Tartaglia, Pignatelli…».

Ma questi erano di San Giorgio o …
«Specialmente di Napoli, ma sono venuti anche da Genova. Col primo anniversario della morte di Massimo Troisi facemmo una grande mostra, qui a Villa Bruno e vennero una serie di personalità, tra cui gli amici di Massimo, venne anche D'Alema, e venne Scola, Ettore Scola, che era un amico intimo di Massimo e infatti non volle proprio entrare nella sala dove c'erano i ricordi, temeva di emozionarsi troppo e quindi conversammo fuori, non volle entrare, ma venne! Poi ci fu la notte degli oscar. In cui, "Il postino", l'ultimo film di Massimo Troisi, era candidato. Ci fu una serata con doppia sede, al cinema Flaminio di San Giorgio e al Mercadante di Napoli. Dove io e l'allora sindaco Bassolino, ci scambiammo di posto, anche se poi decisi di venire qui (portandomi anche Bassolino) perché a Napoli l'ambiente era troppo salottiero e preferivo l'ambiente familiare di San Giorgio, dove restammo in un teatro pieno fino alle due di notte. Tutto questo mi aveva convinto a procedere per istituire questo Premio Troisi, che era al principio incentrato sul corto comico. E in effetti c'eravamo accorti che non esisteva nessun festival del cortometraggio comico, tant'è vero, che quando facemmo il bando, arrivarono centinaia di cassette (perché allora si usavano le cassette VHS), una cosa impressionante! Poi, dopo, cominciammo ad aprire altre sezioni finché sono andato via, ed altri sono saliti sul cavallo vincente, ma azzoppandolo!».

E lei nel frattempo, cos'ha fatto?
«L'ho seguito come cittadino e vicino di Villa Bruno, dove ho dovuto turarmi le orecchie, perché hanno aumentato solo il volume delle manifestazioni ma hanno ridotto e squalificato il resto. Hanno modificato il premio enfatizzandolo a tal punto che s'è gonfiato come un palloncino, fino a farlo scoppiare. Si è proceduto sempre di più fino alla kermesse e sempre meno verso il laboratorio, non hanno lanciato più nessuno, io non vedo in giro persone che in questi ultimi anni si pregiano di essere stati lanciati dal Premio Troisi. Io avevo in mente, assieme al direttore artistico Iannuzzi (Fulvio Iannucci? ndr), di proseguire, col Premio, la logica del laboratorio teatrale, ma poi, il mio mandato è terminato e la storia è stata quella di concerti e concertoni e così via».

Non le sembra che si stia tentando di usare il nome di Massimo Troisi come una specie di marchio di fabbrica, un brand come si direbbe oggi, con un termine più mercantilistico e che sicuramente si discosta da quella che era la realtà Massimo?
«Ha indovinato! Hanno fatto tre errori importanti (tra i tanti commessi!); il primo è quello che non hanno mai riflettuto sulla filosofia artistica di Troisi. Solo in un rivista, Cinema Sud, c'è stato un grande approfondimento sul linguaggio di Troisi, ma non l'ha fatto certo il Premio! Questo lavoro fu sì presentato alla manifestazione ma fu un momento di riflessione che non crearono loro! Il secondo errore è quello di aver esagerato nel voler tirare sul marchio Troisi, usandolo solo per la spettacolarizzazione dell'evento. E terzo, hanno dimenticato che Massimo Troisi, nel frattempo, fino al Postino, ha seguito un'iperbole, ascendendo, nella sua arte, da comico ad attore drammatico. Infatti io non direi che Troisi è comico, Massimo ha sempre più pulito questa sua comicità facendola alla fine diventare poesia. Nel Postino è scomparsa qualsiasi smorfia, volendo usare questa parola. È probabile che se non fosse morto, la trasformazione sarebbe stata ancora più complessa! E tutto questo non è stato considerato. In tutto questo, c'è poi un errore complessivo che li racchiude tutti, il comico, è diverso dall'attore comico, il comico parte per fare la battuta, invece, gli attori comici, partono dal cinema, dal teatro per dire la barzelletta! Walter Chiari, ad esempio, parte attore, poi si può permettere di fare la barzelletta scema, facendola durare mezz'ora, e poi facendoti anche ridere, perché non è più importante la barzelletta, ma l'attore che la recita. È la televisione che ha inguaiato tutto! Adesso, i comici, non sono attori comici! Tanto è vero che non resistono alla prova del cinema, devono mettere assieme quattro o cinque di loro assieme per durare un'ora. Tutto questo vuol dire che, il premio, tu lo stai dando all'attore da cabaret, e Troisi, nella sua produzione è lontano mille miglia dal cabaret! Questo è un errore che hanno commesso i direttori artistici del premio, anche di grande calibro come Costanzo e Giulio Baffi, ma hanno fallito, diciamolo pure!».

E adesso? Come intravede il futuro di questo premio? Cosa ne pensa di questo trasferimento a Morcone?
«Il trasferimento non è tale! È un'occupazione di spazio vuoto! Come nella comunicazione, così nello spettacolo, se lascio uno spazio vuoto questo viene occupato! E due anni di assenza del Premio sono già assai! Morcone merita, è un contesto da festival. Che poi San Giorgio voglia prendere di nuovo il Premio Troisi è fanciullesco, e tra l'altro, io, m'aspetto che altri premi Troisi nascano! Perché la sua è ormai una figura liberalizzata, non la puoi più fermare, s'illude la famiglia di poter mettere il marchio, non dando tra l'altro il via alla fondazione, perché tutto questo non lo puoi fermare, ora pure i bar portano il suo nome, e solo una fondazione poteva mantenere la garanzia del marchio. Mettersi poi in concorrenza con gli altri premi Troisi, non spetta al comune di San Giorgio a Cremano, patria di Troisi, la offende quest'atteggiamento. Io direi invece di considerare il valore della città teatro, quella che ha dato i natali all'arte di Troisi. Bisogna fare tutto il contrario! Bisogna promuovere la città, il territorio, il cui fenomeno apicale è stato Troisi, ma ce ne possono essere degli altri se vi mettete col pensiero! Il compito dell'amministrazione comunale non è più quello di promuovere Massimo, che ormai è promosso tantissimo, avrebbero certo potuto fare molto di più, come ad esempio restaurare "Ricomincio da tre" (già restaurato, ndr), che ne avrebbe bisogno, ma neanche questo è stato fatto, allora dico, avete una città che è una città del teatro, promuovetela in tal senso!».

Ciro Teodonno

  

martedì 20 agosto 2013

Premio Massimo Troisi: ecco l'entità del buco di bilancio effetto di una gestione scellerata

Massimo Troisi Splendor Premio Massimo Troisi Cose che i lettori di "Amici di Massimo Troisi" conoscevano già da tempo, ma ecco le cifre ufficiali del buco di bilancio degli ultimi anni... Assurdo ci sia voluto così tanto per rendersi conto e che si sia dovuti arrivare all'irreparabile ed a sospendere la manifestazione. Speriamo si cambi finalmente l'inerzia delle cose e si riparta presto con un Premio degno di portare il nome di Massimo.

Cristiano 



San Giorgio - Premio Troisi, l'attacco del M5S: disavanzo di 238.000 euro frutto di violazioni amministrative e contabili

Il MoVimento 5 Stelle San Giorgio a Cremano in riferimento al “Premio Massimo Troisi” intende portare a conoscenza dei cittadini il disavanzo di bilancio di € 238.000, frutto di violazioni amministrative e contabili relativamente agli anni 2010 e 2011. La maggior parte delle perdite sono state causate dai mancati incassi sulla bigliettazione, dalla riscossione di crediti rivelatisi poi inesigibili e da presunti contributi di Provincia e Regione mai erogati a causa di “mancanza di idonei titoli”. E' ciò che emerge da una relazione prodotta da una Commissione speciale comunale promossa dal Sindaco per far luce sulle cause che hanno originato la crisi finanziaria dell'Istituzione. Danilo Roberto Cascone, consigliere comunale M5S: "La scellerata gestione del Premio Massimo Troisi è palese. La commissione ad hoc istituita da Giorgiano per studiare il caso, ha un evidente conflitto al suo interno, poiché essendo egli stesso il promotore viene a trovarsi contemporaneamente nella posizione di controllore e controllato. Ricordiamo difatti che il Sindaco per lunghi ha ricoperto la carica di Presidente dell'Istituzione. Per questo motivo, ho fatto io stesso una richiesta, in data 6/3/2013, affinché venisse costituita una Commissione di indagine formata da soli Consiglieri che potesse, senza alcun tipo di conflitto, valutare tutti gli atti e i documenti contabili prodotti negli anni dall’Istituzione. Tale proposta non è stata a tutt'oggi votata in sede di Consiglio comunale, in quanto le sedute continuano a sciogliersi per mancanza del numero legale. Nonostante ciò in data 27/6/2013 ho fatto richiesta della relazione prodotta al termine dei lavori della Commissione promossa dal Sindaco dalla quale si evince in maniera chiara ed inequivocabile la cattiva gestione relativa agli anni 2010 e 2011. Ci rivolgeremo pertanto agli Organi competenti per risalire alle responsabilità che hanno contribuito a generare il cosìdetto "buco di bilancio". Chi doveva controllare? Come mai in passato nessuno ha battuto ciglio? Come al solito i nodi vengono al pettine. Questa volta non dovranno essere i cittadini a rimetterci ma chi ha sbagliato dovrà pagare!"

Fonte: StabiaChannel.it
   

giovedì 20 giugno 2013

Ulteriori dettagli sul mancato svolgimento del Premio Masimo Troisi, per il secondo anno consecutivo

La certezza è che per il secondo anno consecutivo il Premio Massimo Troisi non si terrà. E pensare che era una delle poche iniziative fisse deputate a tramandare la sua memoria. Poco importa adesso andare a cercare i colpevoli della scellerata gestione delle ultime edizioni, che ha causato spese inutile e debiti in costante accumulo. C'è chi ha usato il Premio Troisi per lucrare indegnamente o spuntarne vantaggi personali, ma adesso serve solo guardare al futuro e cercare il modo di ripartire senza ricommettere gli stessi errori. Cinquecentomila euro, e lo scriviamo per esteso per rendere meglio l'idea, per una manifestazione che di Massimo ha portato solo il nome. Diciamo solo: mai più, è assurdo e non ce n'è bisogno per rendere degnamente omaggio a lui.
Chiudiamo qui (per ora) l'argomento riportando uno stralcio dell'articolo di Pietro Di Marco per Retenews24.it.

Cristiano


"Andando a spulciare tra le carte che lo riguardano, non si può certo parlare di un vero e proprio “Osservatorio sulla Comicità” come da slogan dell'evento. Nella seduta del CdA del 12 giugno 2007, verbale numero 13, per esempio, il sindaco interviene e chiede di “ricercare 20/30mila euro da utilizzare per la realizzazione di due eventi teatrali da inserire nella settimana dello stesso Premio”; non ci sarebbe niente di strano se non fosse che in una delle due compagnie teatrali proposte, la 'Uno Spazio per il Teatro', compaiano la figlia e il genero del sindaco Mimmo Giorgiano; tre anni dopo poi (sic, sarebbe "prima"), nel 2010, in occasione della XV edizione, con determina dirigenziale n.33 del 22 giugno si dava incarico di organizzazione alla “LAPIU” srl e il Direttore Amministrativo dichiara in una nota ufficiale che il costo a consuntivo è di 478.650 euro.
Tante insomma le perplessità dopo quindici anni discutibili fino allo stop dello scorso anno, complici le elezioni. “La mia critica va a chi non ha saputo dare lustro ad una manifestazione che poteva essere un trampolino di lancio per l’economia della città ed aumentare l’indotto – commenta Ciro Russo, consigliere comunale eletto nell'Api –. Siamo in un periodo di crisi e il Premio avrebbe potuto comportare un grande schiaffo all’economia della città, avendo, infatti, problemi molto importanti da risolvere come la definizione della Tarsu e della Tares. Ma se ci fossimo rivolti a dei privati, avremmo avuto la possibilità di dare un grande segnale di rinascita e di riqualificazione per uno spettacolo andato in declino già da qualche anno". Polemiche a parte. Fatto sta che con l’avvicinarsi della data in cui si sarebbe tenuto il Premio, generalmente nella prima decade di luglio, è tutto fermo e il ricordo di Troisi diventa sempre più malinconico. Non ci resta che piangere."

lunedì 17 giugno 2013

San Giorgio ricorda Massimo Troisi coi messaggini, ma mette in un cassetto il premio a lui intitolato

Massimo Troisi«E se pure non tenete denari...basta un salame, una pagnotta, noci, patane, 'na bella ricotta. Guai a chi manca a teatro stasera. E che Maronna...basta 'na pera». Così Massimo Troisi-Pulcinella cercava di arrangiarsi ne "Il viaggio di Capitan Fracassa", di Ettore Scola. Il Premio a lui intitolato resta in coma, quando serate semplici ma appassionate come quella realizzata in collaborazione con noi a San Giorgio a Cremano lo scorso aprile (clicca qui per l'articolo e il video) hanno dimostrato che, anche senza soldi, se l'unico intento è quello di rendere un degno omaggio al Nostro ci sarebbe il modo di farlo in maniera positiva. Ci deve essere principalmente questo interesse, però, e la cosa diventa possibile e valida, come testimoniò in quell'occasione il gradimento e la partecipazione di Luigi Troisi. Le risorse da investire ci sono e si chiamano passione e persone comuni. Riconsegniamo il Premio Massimo Troisi alla gente, meno lustrini e paillettes, stop a sprechi di denaro, a chi vuole lucrare su Massimo e ai vip che con lui non c'entrano niente. Basta poco, se davvero si vuole.

Cristiano

 

L'istituzione che organizzava la kermesse è chiusa. Nulla all'orizzonte

San Giorgio ricorda Massimo coi messaggini 
Ma mette in un cassetto il Premio Troisi

Iniziativa per l'anniversario della morte che sa di beffa: la principale rassegna legata all'artista è scomparsa

NAPOLI - Il Comune di San Giorgio a Cremano si è preparato la foglia di fico. Che prende la forma dell'iniziativa sull'invio di messaggini al sito istituzionale per ricordare Massimo Troisi, nel giorno (4 giugno) dell'anniversario della morte (www.e-cremano.it). La foglia di fico serve a coprire le nudità dell'ente guidato da Mimmo Giorgiano che ha completamente dimenticato in un cassetto il Premio Troisi. Evento che in maniera ben più sostanziosa della pur valida collezione di messaggini ha fatto circolare per 17 edizioni il nome dell'artista legandolo ad un Osservatorio della comicità. Della kermesse, durata fino al 2011 con la direzione artistica di Maurizio Costanzo, non v'è più traccia. Neanche un cartello «stiamo lavorando per voi» affisso alla sede dell'Istituzione comunale del Premio, creata ad hoc, con sede in Villa Bruno e con tanto di cda, ora liquidato. L'anno scorso c'erano le elezioni proprio in primavera - periodo deputato alla settimana del Premio - e vabbè. Ma per un intero anno di giunta del Giorgiano bis (al secondo mandato) cosa è stato fatto per salvare l'unica rassegna cittadina degna di nota e, un tempo, di valore nazionale? Pressoché nulla.

FONDAZIONE - Doveva avviarsi l'iter per la trasformazione del Premio in fondazione. Ma l'iter non si avvia. C'è da dire che l'approvazione del bilancio comunale slittata a settembre anche per le indecisioni del governo su Imu e Tares non ha aiutato. Del resto, il Comune non ha neanche un assessorato alla cultura. Ne fa le veci un assessorato alla Valorizzazione delle ville vesuviane, retto da Giorgio Zinno. Ville valorizzate nella forma, e già è tanto, assai poco nella sostanza se si ignora il Premio Troisi. Forse basterebbe anche un cartellone di basso profilo, in economia, rastrellando fondi ad altre piccole e frammentate iniziative, ma utile per la continuità.

Alessandro Chetta
  

mercoledì 17 aprile 2013

Vittorio Veneto (Treviso) omaggia Massimo Troisi con una mostra all'interno del festival di cinema per ragazzi

La giunta comunale di San Giorgio a Cremano, il 21 Marzo, ha approvato la proposta dell’Associazione “400 colpi” con sede a Vittorio Veneto (TV) per la realizzazione di una mostra iconografica su Massimo Troisi in occasione del Vittorio Veneto Film Festival che si terrà tra il 16 ed il 21 Aprile. Per l’evento, la giunta ha deciso di prenotare 3000 euro di cui 1500 euro quale quota di compartecipazione per la realizzazione della mostra e 1500 euro da destinare al trasporto della bicicletta da San Giorgio a Cremano a Vittorio Veneto A/R.

In conclusione della presentazione della IV edizione del Vittorio Veneto Film Festival-Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi è stato annunciato l'omaggio a uno dei nostri più grandi attori del cinema mondiale: Massimo Troisi. Grazie alla collaborazione con l'amministrazione comunale di San Giorgio a Cremano ed il Premio Massimo Troisi, il Vittorio Veneto Film Festival ha ideato una mostra dal nome "Buon Compleanno Massimo", nella quale saranno esposte video-istallazioni e la famosa bicicletta del film "Il Postino". E' il sindaco di San Giorgio a Cremano, Domenico Giorgiano, a concludere gli interventi della conferenza stampa dichiarando: "avendo conosciuto personalmente Massimo sono sicuro che da lassù approva questo gemellaggio con un Festival interamente dedicato ai ragazzi e dal respiro internazionale".
 

venerdì 13 luglio 2012

Le vie del Premio Massimo Troisi sono finite...per ora, si spera

"Chi ha preso i soldi del Premio?"
Continuo a immaginarmi Massimo in quella tutta blu da attrezzista Rai che invece di parlare dei soldi del Belice chiede del Premio a lui dedicato. Un "Morto Troisi, viva Troisi" edizione 2012, insomma. Ma poi in fin dei conti magari non è che gliene fregherà più di tanto.
 
Non in tantissimi se ne saranno accorti, e non parlo di noi troisiani doc, ma dopo sedici anni per la prima volta non si è tenuto il Premio Massimo Troisi. Niente kermesse tra giugno e luglio quest'anno a San Giorgio a Cremano. Non ci siamo persi probabilmente chissà cosa, specie negli ultimi anni il premio di Massimo portava solo il nome e poco più. Fatto sta che dopo la sanguinolenta (per le casse degli organizzatori) nomina di Maurizio Costanzo a direttore artistico questa volta, probabilmente anche a causa delle recenti elezioni comunali, il piatto piange e tutti restano a casa. Per ora, perché si spera di recuperare per settembre anche solo per un Premio Troisi "umile ma onesto", magari come piacerebbe di più a noi, con più Massimo e meno inutili lustrini. Noi siamo a disposizione a costo zero, tra le altre cose, esclusivamente per la memoria di Massimo. Come ci ha scritto Enrico Fiore "al di fuori degli interessi di bottega dei tanti che oggi si riempiono la bocca col suo nome soltanto per mettersi in mostra o, peggio, per mettersi dei soldi in tasca". E quanti ce ne sono, anche che lo hanno conosciuto...

Adesso che l'acqua è poca e la papera non galleggia vedremo chi davvero ha a cuore questo Premio, chi si prodigherà per l'illustre cittadino sangiorgese anche senza poter intascare più di tanto. A chi interessa adesso salvare il Premio Massimo Troisi, unica manifestazione a lui dedicata (almeno sulle carte ufficiali)? In Rai in tanti erano in prima fila lo scorso giugno per la registrazione di "Poeta Massimo". Adesso aspettiamo e vediamo, sperando di non rimanere ulteriormente feriti e delusi. Per quanto ci riguarda, quando c'è di mezzo Massimo è come ci fosse di mezzo uno di famiglia. Allora per piacere date, diamo al suo ricordo e a ciò che ci ha lasciato quello che merita. Noi ci siamo.

Sarò ancora una volta a Salina questa estate. Vi aggiornerò sullo stato della casa rosa di Don Pablo e della spiaggia, entrambe a rischio, a causa di incuria nel primo caso e delle mareggiate nel secondo.

Buone vacanze a tutti

Cristiano
 

venerdì 1 luglio 2011

Cronache dal Premio Massimo Troisi

Dopo il concerto di apertura di Sal Da Vinci e la performance teatrale "Le nozze di Carolina e Paolina" è stato Francesco Renga a calcare il palcoscenico della sedicesima edizione del Premio Massimo Troisi in quel di San Giorgio a Cremano. Ad accompagnarlo  l'Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno (pianoforte), e la band di sempre: Giorgio Secco (chitarra), Stefano Brandoni (chitarra), Vincenzo Messina (hammond e tastiere), Fulvio Arnoldi (chitarra e tastiere), Luca Visigalli (basso) e Diego Corradin (batteria). 

Ancora una volta è la suggestiva villa Bruno ad ospitare la kermesse, che vede Maurizio Costanzo direttore artistico per il secondo anno consecutivo. Un investimento ingente per il comune e i cittadini di San Giorgio, che però spesso solleva qualche dubbio sul rapporto qualità-prezzo del risultato finale. Il punto di forza della manifestazione resta senz’altro la vetrina che essa rappresenta per aspiranti comici di tutta Italia, che hanno l’occasione di mettersi in mostra e provare a sfruttare un importante trampolino verso il successo. 
  
Anche quest’anno in programma c’è poco o nulla che ricordi e riguardi da vicino il grandissimo autore-attore che dà il nome al premio. Piacevole sorpresa, invece, il giusto omaggio al grandissimo Enzo Cannavale, recentemente scomparso, che fu al fianco dell’attore sangiorgese in "Le vie del Signore sono finite".
 
Stasera si conoscerà il nome del migliore attore comico. Sabato sarà la volta del miglior corto comico e di un incontro-dibattito sulla commedia all’italiana. A chiudere, domenica, sarà il gran galà di premiazione introdotto da Maurizio Costanzo e condotto da Claudia Gerini e Claudio Lippi.

Probabilmente si poteva fare qualcosa di meglio, a livello qualitativo e culturale (di una cultura più vicina a Massimo e alla napoletanità), con meno soldi. Ma questa è una vecchia storia...

Cristiano
  

venerdì 18 marzo 2011

"Paglietta e traditore...": addio al grandissimo Enzo Cannavale

Se n'è andato anche lui. Ma anche lui rimarrà per sempre vivo nei nostri cuori. Di lui ho diversi bei ricordi, come gli incontri in via Toledo a Napoli dove passeggiava da solo lentamente e seraficamente. Ma rimane indelebile il ricordo di una serata al premio Massimo Troisi di alcuni anni fa, quando la manifestazione giustificava un pò di più il nome che porta. Sul palco Enzo era con un altro Enzo, Decaro. Non eravamo in tanti ad assistere a quella serata, ma il ricordo dei due di Massimo fu intenso ed emozionante. Ci fu anche spazio per un'esilarante improvvisazione, innescata da una chiamata arrivata sul cellulare di Cannavale, dimenticato inavvertitamente acceso. Ne conservo una registrazione video che mi provoca risate di gusto ogni volta che la riguardo. Uno degli ultimi grandissimi del teatro napoletano ci ha lasciati. Ora riabbraccerà quel bugiardo buono di Camillo Pianese, che intanto lo avrà certamente perdonato per quella lettera di Vittoria nascostagli un po' di tempo fa.

Ciao Enzo
Cristiano

                                   

giovedì 22 luglio 2010

Un Premio che di Massimo Troisi ha (quasi) solo il nome

Si è chiusa con un gran gala in toni minori la XV edizione del Premio Massimo Troisi, il giorno dopo l’incidente occorso ad una 40enne di Portici precipitata da una gradinata al termine del concerto di Gigi D’Alessio di sabato sera. Sul palco dell’arena Viviani di Villa Bruno è salito anche il direttore artistico della manifestazione, Maurizio Costanzo, che ha premiato i vincitori delle varie categorie insieme a Massimo Lopez e Manuela Arcuri. Il settore della gradinata incriminata è rimasto chiuso e i relativi biglietti sono stati rimborsati dall’organizzazione, che per motivi tecnici e di sicurezza ha dovuto limitare l’afflusso di pubblico alla serata finale. Gli ospiti Dario Cassini, Arisa e Pierdavide Carone hanno intervallato le premiazioni, che hanno visto tra l’altro assegnare un riconoscimento alla carriera ad Enzo Iacchetti. Per il miglior corto comico il premio Troisi è stato assegnato ad ex aequo a Marco Coppola per "Tickets" ed a Pierfrancesco Borruto per "Se io fossi, nonostante ciò, addirittura sempre". Gli altri vincitori sono Simone Achille Cerri per il miglior racconto comico, Vincenzo Pastore per il miglior monologo di cabaret e Luca Roncoletta per il miglior testo di teatro comico. Floriana De Martino, vincitrice giovedì sera del Premio Massimo Troisi come migliore attrice comica, si è esibita nuovamente col monologo che le ha fruttato il riconoscimento e la partecipazione alla prossima edizione di "BravoGrazie!", una sorta di Champions League italiana della comicità. Va così in archivio questa edizione del Premio Troisi, la prima diretta da Maurizio Costanzo, purtroppo con davvero poco del grande Massimo al di là dell’invito al consueto applauso commemorativo in ogni serata. Vanno bene il concorso, gli ospiti più in vista del momento e le presentazioni dei libri, ma qualcosa andrebbe anche fatto propriamente per la salvaguardia della memoria e la trasmissione alle nuove generazioni dell’arte del comico dei sentimenti che da San Giorgio a Cremano è arrivato ai premi Oscar. Magari con un budget anche minore si poteva invitare qualche artista che sapeva davvero chi era Massimo, legato a lui artisticamente o umanamente, cosa che valeva quest’anno per il solo Massimo Lopez. Non una foto, non una proiezione, non un ricordo oltre quelli di circostanza. Così di Massimo Troisi a questo premio resta solo il nome.

Cristiano
 
P.s. Un grazie immenso alle mie stupende "collaboratrici", Claudia e Annalisa, che con i loro post e le loro parole digitate col cuore danno a questo spazio dedicato a Massimo esattamente il senso con cui ha visto la luce prima nella mia mente e poi qui in rete. Tutto quello che facciamo ha davvero il solo fine di mantenere vivo il respiro di un grande artista e poeta, di farlo arrivare a chi ancora non ne ha assaggiato la grandezza. Con voi accanto sento che tutto è più facile.
   

lunedì 19 luglio 2010

Cosa dovrebbe essere il Premio Massimo Troisi

Il post di Claudia, nato da riflessioni comuni sulla sorte del Premio Massimo Troisi, incarna bene la natura e una delle funzioni di questo blog che ho deciso di aprire. Ogni membro di "Amici di Massimo Troisi", con la sua personalità, sente di dover in qualche modo di fare il suo affinché Massimo non finisca nel dimenticatoio, affinché il suo cuore ballerino batta ancora nei nostri. Lo citiamo, ci cibiamo di lui per quello che ci dà ogni giorno, e anche per un senso di gratitudine. 

Un evento che porta il nome di Massimo Troisi deve avere ospiti davvero legati a lui, magari grati come lo siamo noi, non meramente per fini economici. Bisogna immaginare la manifestazione come fosse condotta da lui e da ciò che a lui piaceva, dal suo stile e dalla sua filosofia discreta. Appaiono poco appropriati i nomi roboanti che vanno per la maggiore al momento, senza per questo implicare necessariamente una reale forma d'arte. Troppo spesso si ricorda Massimo Troisi solo a parole, poco e niente viene fatto per tramandare tangibilmente la sua opera soprattutto alle nuove generazioni. Il poco che si fa puntualmente vede partecipe chi già lo conosceva, la solita élite che viene coinvolta. Serve a poco commemorarlo in modo melenso solo il 19 febbraio e il 4 giugno. Occorre ricordare la sua esistenza, far capire ai ragazzi chi era e cosa ha fatto, senza trasformarlo in un marchio commerciale. Noi siamo qui anche per provare a impedire che ciò accada. Grazie Claudia.

Cristiano
 


Cercasi comicità e cercasi Massimo. Devono essersi persi da qualche parte…

A volte uno (una, nel mio caso) si chiede dove sia finita la comicità. Già, la comicità pura, ovvero l’arte di far ridere di gusto ma con intelligenza, con la pancia ma anche con cuore e cervello. Ma, soprattutto, ci si può chiedere dove stia andando la comicità sanguigna, quella di testa e anima che ha caratterizzato tutta l’opera di uno dei più grandi geni dell’arte comica del Novecento: Massimo Troisi.
   
Al genio di San Giorgio a Cremano è dedicato il Premio Massimo Troisi: Osservatorio sulla Comicità. Quest'anno, però, ci saranno più ospiti e meno serate e sotto la direzione artistica di Maurizio Costanzo il Premio diventa “glamour”. L’edizione di quest’anno (la quindicesima) è dedicata a Raimondo Vianello, con molta probabilità unica nota positiva di tutto il Premio. La manifestazione, da quando è nata, si propone di scoprire e dar spazio ai nuovi talenti comici italiani ma quest’anno, tra Deborah Salvalaggio, Manuela Arcuri e Carolina Marconi, ci si chiede dove siano finiti comicità e umorismo. In tutta onestà questa pare un’edizione poco o nulla dedicata allo spirito e, senza dubbio, molto poco riferita a Massimo Troisi e alla sua arte.
    
C’è stata qualche reazione a quest’organizzazione, al voler ridisegnare la kermesse snaturandola e dandole un taglio che non le si addice. Dario Cassini, Pierdavide Carone, Massimo Lopez con il musical “Ciao Frankie” dedicato a "The Voice" Frank Sinatra e, addirittura, Gigi D’Alessio con una tappa del suo concerto. E poi ancora Arisa ed Enzino Iacchetti, premiato con il Trofeo Troisi alla carriera. Magari quest’ultima cosa ci potrebbe anche stare, ma davvero, volendo essere pignoli, ripetiamo, dov’è la comicità? Quali sono i nuovi talenti? Dov’è finita l’eredità di Massimo Troisi? Forse Costanzo voleva ridare lustro a una manifestazione un po’ appannata dal tempo, ma che c’entrano questi nomi con la comicità e con Massimo Troisi? Va bene dedicare l’edizione al grande Raimondo Vianello (il Premio è stato dedicato, negli anni, a Vittorio De Sica, Tina Pica, Ugo Tognazzi Peppino De Filippo e Nino Taranto, fra gli altri), ma il resto? Siamo sicuri che questo sia il Premio Troisi, o abbiamo sbagliato posto?

Claudia Verardi

   
...e Massimo in questa foto sembra dire a queste persone: "Ma che avite cumbinato? 'Naggia a vvuje..".

Cristiano
  

martedì 25 maggio 2010

Nuovo libro dedicato a Massimo Troisi

Massimo Troisi, libro-saggio pubblicato a 16 anni dalla morte
  
Napoli, 21 mag (Il Velino/Il Velino Campania) - Saggi, ricordi, riletture. Tra aspetti privati e segreti professionali. Durante il Premio Troisi (12-18 luglio prossimi) a Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (la sua città d'origine) verrà presentato il volume edito da Laceno/Quaderni di Cinemasud a cura di Salvatore Aulicino e Salvatore Iorio con prefazione di Enrico Giacovelli. Nella parte prima i saggi a cura di Patricia Bianchi, Il sillabario della comicità di Massimo Troisi; Alberto Castellano, La poesia della comicità; Nicola De Blasi, La scelta dialettale di Massimo Troisi; Antonio Farese, Una maschera antiborghese; Mario Franco, L’isola del postino; Mario Franco, L' afasia di Massimo e i silenzi di Eduardo; Pasquale Iaccio, Massimo Troisi tra cinema, arte e vita; Tiziana Paladini, Pulcinella allo specchio; Marco Pistoia, Troisi visto da Firenze (e, dopo, anche da Napoli…). Una lettera e un mémoire; Gianfranco Sansone, La verità ha le mascelle larghe; Carolina Stromboli, La lingua di Massimo Troisi tra napoletano e italiano. Nella parte seconda ricordi e testimonianze con Lello Arena, attore, storico componente, con Troisi ed Enzo De Caro, de La Smorfia; Giulio Baffi, critico teatrale e docente di regia teatrale; Renato Barbieri, attore e regista teatrale, fondatore del Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano; Alfredo Cozzolino, amico d’infanzia di Massimo Troisi ed attore nei suoi film; Roberto De Simone, drammaturgo, musicologo, regista teatrale; Andrea Esposito, coordinatore generale Premio Troisi; Carlo Monni, attore (intervista di Elisa Baldini); Nico Mucci, attore, drammaturgo, regista teatrale; Anna Pavignano, scrittrice e sceneggiatrice; Aldo Raucci, membro del Cda del Comune di San Giorgio a Cremano; Giuseppe Sommario, scrittore (a cura di Teresa Mancini); Aldo Vella, ex sindaco di San Giorgio a Cremano. Nella parte terza i film a cura di Valentina Abussi, Ricomincio da tre: quando la comicità parla sul serio; Salvatore Ferraro, Morto Troisi, Viva Troisi!: solo un divertissement?; Antonio Varriale, Scusate il ritardo: il sentimento del comico; Massimiliano Gaudiosi, Non ci resta che piangere: un duetto comico sfrenato e ‘senza tempo’; Salvatore Iorio, La comicità incontra la Storia: Le vie del signore sono finite; Manuela Nastri, Massimo Troisi, l’Antipulcinella: Hotel Colonial e la trilogia di Scola; Domenico Spinosa, Pensavo fosse amore…invece era un calesse ovvero le aritmie del cuore; Salvatore Aulicino, Il postino: la poesia come arma contro la mediocrità.