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giovedì 10 settembre 2015

Anche questa estate "Amici di Massimo Troisi" a Salina, l'isola del postino: le foto dei luoghi di Massimo

Come quasi ogni estate, "Amici di Massimo Troisi" torna a Salina. La passione ci spinge ogni volta in questi luoghi di poesia, anche per verificare se e come cambiano nel tempo gli scenari del film "Il postino". E come vengono conservati, insieme alle installazioni dedicate al Nostro. Purtroppo l'opera "Oltre il tempo" al porticciolo di Santa Marina Salina ha subito dei danni: pezzi del manifesto del film sono stati tirati via proprio nei pressi del titolo e della testa di Massimo. L'inciviltà, le invidie e i dispetti non risparmiano nessun posto.
Ci spostiamo a Pollara: qui la bella notizia. Anche per una serie di manifestazioni dedicate a Philippe Noiret, il murales di quest'ultimo è apparso accanto a quello del postino Mario Ruoppolo. Bello davvero, come il primo, di cui abbiamo catturato in esclusiva i momenti dell'artista all'opera (clicca qui). Unico, piccolo neo il fatto di aver dipinto Noiret seduto, di fronte a Massimo che guarda in alto nel nulla, in quanto in quella scena il poeta è in piedi. Appare invece in buono stato l'opera "L'ombra del postino", sempre a Pollara, che guarda ogni splendido tramonto dell'isola. Tutto uguale nei rifugi per le barche nella baia, compreso quello che era la casa del postino. Resta conservato così e così l'esterno della casa rosa del poeta, mentre prosegue inesorabile il consumarsi della spiaggia dell'ultima scena del film, ormai molto piccola. Evidentemente si è scelto di non intervenire anche perché bisognerebbe mettere in sicurezza l'insenatura.

Salina resta un imprescindibile luogo del cuore per me, dove si respira ancora Massimo e tante altre emozioni e sensazioni. Così come è accaduto a Giovanna, che ringrazio per il reportage e il commento qui sotto. Accompagnata da uno di quegli scherzi di Massimo (Luis Bacalov, autore della colonna sonora de "Il postino" era a bordo del suo stesso traghetto) che conosco bene...


Cristiano
 
E' stata un'emozione unica.
Fino a poco tempo fa, nutrivo rancore verso "Il Postino".
Ogni volta che lo vedevo non riuscivo a vedere null'altro che Massimo e la sua morte.
Qualche mese fa ho deciso di rivedere il film, guardandolo per quello che è: il film a cui Massimo ha deciso di "donare" il suo cuore.
E mi ci sono riconciliata.
Anche per questo volevo andare a Salina.
Guidata da Cristiano, ho fatto tutto il percorso. Sono arrivata alla casa rosa e mi sono seduta al posto di Massimo e sono rimasta lì: mi guardavo intorno e pensavo che quello era uno degli ultimi posti in cui Massimo era stato.
Ero emozionata, agitata.
Poi ho proseguito verso la baia. Mi hanno spiegato che la spiaggia si è accorciata molto rispetto a quando è stato girato il film. Un posto magico. Un'atmosfera che non ho mai trovato da nessun'altra parte.
Sarò matta ma anche sapere che sul traghetto che ho preso per andare alle Eolie c'era Bacalov mi è sembrato un ulteriore segno che mi lega a Massimo.
Non riesco a descrivere le emozioni che si provano a Salina. So che sono felice di esserci stata e che vorrei ritornarci presto. Per questo consiglio a tutti di andarci almeno una volta nella vita. Ne varrà la pena.

Ringrazio te, Cristiano, per avermi "accompagnato" in questo viaggio.
Un bacio a tutti

Giovanna










sabato 20 settembre 2014

"Il postino e l'Isola di Salina", omaggio a Massimo Troisi e ai suoi film con Roberto Ciufoli

"Conoscevo Massimo da molti anni, abbiamo giocato insieme nella Nazionale Italiana Attori nonostante i suoi problemi di salute. Ricordo la sua purezza e l’ironia. Massimo unico e inimitabile era semplice nella sua normalità che però nascondeva un’ immensa profondità con un cuore debole ma grande verso gli altri". 

Roberto Ciufoli
 
"Il film il Postino è poesia e quello di Massimo Troisi era un personaggio poetico come quello del Re Nudo: il bambino che scopre la verità, che si affascina della verità e per cui vive per tutta la vita - ha affermato l'assessore ai Beni Culturali e dell’identità siciliana, Giusi Furnari Luvarà -. Tutto questo si inserisce all’interno di Salina, un’isola che è poesia. Ciò che ci ha entusiasmato è stato il coinvolgimento e la partecipazione di tutta l’Isola. Tutta la comunità ha riscoperto un’identità dentro l’identità attraverso i profumi, i colori, i silenzi dell’Isola, allora posso dire che siamo nel nuovo millennio".
 
 
In questi giorni sull'isola di Salina sono stati proiettati diversi film di Massimo, a chiudere un'estate tutta dedicata a lui.
    

martedì 26 agosto 2014

Pippo Cafarella e la casa color tramonto de "Il postino", metafora di poesia per Massimo Troisi

Massimo, dopo aver girato “Il postino”, a Salina ha lasciato un pezzo della sua anima: ancor oggi – a vent’anni dalla sua morte e dall’uscita del film “Il postino” – turisti italiani e stranieri gli dedicano dei bigliettini che lasciano davanti alla casa, frasi lunghe, poesie, un semplice “Ciao Massimo” accompagnato dal disegno di un cuoricino o di un fiore.

Pippo – proprietario della “casa di Neruda” – a quel film è indissolubilmente legato, perché quella casa, nell’opera del regista Michael Redford, ha un ruolo centrale. Pippo è molto più del proprietario: è la “memoria” di quella dimora. È stato lui, tanti anni fa, a ristrutturarla, a rifare la facciata con le terre e le malte dell’isola, una facciata che, parecchio tempo dopo, avrebbe colpito la produzione del film. È stato lui – in particolari momenti esistenziali – ad andarci a vivere per lunghi periodi e a chiudere con il mondo.
Pippo Cafarella ha molti punti in comune col “postino” Mario Ruoppolo-Massimo Troisi, stesse ispirazioni, stessa ideologia di sinistra, stesso impegno contro la politica balorda del secondo dopoguerra. Con una differenza: la malinconia di Mario Ruoppolo ha il pudore della povera gente dei secoli scorsi. La malinconia di Pippo Cafarella è quella del borghese di fine Novecento. 

Ci sediamo sul sedile di ceramica posto davanti a questa dimora color tramonto, dove sono state immortalate le leggendarie disquisizioni poetiche tra il Vate Neruda-Noiret e il “postino”: nel film si parlava di metafore e di amore per la bella Beatrice Russo (Maria Grazia Cucinotta), mentre le vibranti note di un tango argentino si sprigionavano dal grammofono antico.
Da questo poggio si domina la baia di Pollara, il costone roccioso e la spiaggia, mentre l’acqua
si distende sulla sabbia e il suono del mare è quello riprodotto da Mario con i rudimentali registratori dell’immediato dopoguerra. In primo piano i colori delle buganvillee, degli ulivi e dei gerani, in secondo la tavolozza azzurra leggermente striata dal bianco spumoso lasciato da una barca a vela.
“Vedi quegli scogli? Sono abitati dalle Diomedee, mitici uccelli che la notte emettono un suono straziante. Una volta si pensava che quel canto fosse attribuibile al fantasma di una bellissima donna buttatasi nel pozzo di questa casa per una delusione d’amore”.
Leggende che si perdono nella notte dei tempi e che si intrecciano col mito antico e moderno. Il mito di Omero e di Troisi, di Neruda e del Nobel per la letteratura e del socialismo romantico.
Pippo fruga nelle tasche, prende una lettera dedicata all’attore, e la legge, mentre la brezza sale dal mare, e lui intercala pensieri antichi e presenti con le parole contenute nella missiva.
“Qui sono nato e qui voglio essere seppellito. Qui ho trascorso la mia infanzia, qui le mitiche stagioni della raccolta delle olive. Ricordo i contadini, dopo la potatura, scaraventare a mare i tronchi di ulivo che affioravano dopo qualche minuto. Qui feci il mio Sessantotto, decine di hippy di tutto il mondo che predicavano la pace e l’amore libero vennero ospitati da me, qui vengo per ritrovare me stesso, non d’estate (quando affitto la casa) ma nelle fredde giornate d’inverno, quando le acque piovane e marine si incontrano e sbattono sui vetri e il vento si insinua tra il vulcano e la roccia. Solo allora comincio a dipingere e ad abbozzare versi”.

Caro Massimo,
parlavamo la stessa lingua, ricordi?, che disordini di quadri nelle stanze di questa casa magica, quando tu hai scelto il mio da mettere in scena… non so se “minchia pazza” era una metafora, ma tu ridevi… ed io pure. Grazie di tutto quello che hai detto nel film, mi hai dato tanta forza… e che orgoglio per me che quelle belle parole partissero da questa casa che, come tu stesso mi hai detto, era importante, perché doveva rappresentare la poesia.

“Mi hanno offerto un sacco di soldi per venderla. A un certo punto, per togliermeli davanti ho sparato cifre pazzesche. Non se ne è fatto nulla, sono felice. Non mi interessano i soldi, sarebbe come vendere l’anima. Da alcuni anni, approfittando del successo del film, stanno cercando di speculare attorno alla casa con un progetto di cementificazione al quale mi sono opposto strenuamente. In parte sono riuscito a fermarlo, in parte no, la battaglia continua”.

Mi hai dato ancora più forza e più voce per potere dire no. Mi hai dato la forza di alzarmi ancora in piedi, anche quando mi facevano male le ossa.

Ma in Sicilia – anche nell’”Isola in cielo” – continuare certe battaglie porta a pagare prezzi altissimi. Prima hanno cercato di farglielo capire con le buone, Pippo-smettila-Non-metterti-contro-i-mulini-a-vento. Niente da fare. Quindi sono passati alle vie di fatto: lo hanno aspettato e lo hanno aggredito a pugni, a calci e a colpi di bastone per indurlo alla ragione, niente da fare anche stavolta. Lui non demorde e passa al contrattacco, puntando l’indice contro certi personaggi della terraferma che, a suo dire, stanno cercando di mettere le mani sull’isola. Certo, alle Eolie i vincoli di inedificabilità sono piuttosto rigidi. Ma solo per le volumetrie “fuori terra”. Per gli scantinati e i piani interrati l’edificazione è consentita. E così loro, i “civilizzati”, hanno trovato l’escamotage per farla franca: richieste a bizzeffe per costruire sottoterra. Bunker? No, villette in cemento armato. Con tanto di vista sul mare. Come nei santuari della modernità e dello sviluppo.

Ho parlato, anche se loro cercano di togliermi la voce, perché non ho ancora imparato quello che insegnano: vedere, sentire e parlare nel giusto modo, ma senza dire… con buona resa… nei giusti giri di affari convenienti, comodi e protetti…
Dobbiamo parlare con forza, adesso, sai! Perché quando non potranno prendere questo tempio, loro, lo distruggeranno…

E alle parole “lo distruggeranno”, Pippo fa una pausa lunghissima, come se volesse trattenere tutta la rabbia e tutte le lacrime che ha in corpo. Poi legge le ultime righe della lettera.

Questa tenera, rosea poesia la mostrerò a tutti oggi, semplice e naturale come te, nel tuo ricordo…

Intanto il sole volge al tramonto e assume i colori struggenti della casa, e gli uccelli, dopo una giornata di felicità, tornano nei loro alberi. Le giuste armonie. Che Pippo vuole salvare, perché l’Isola in cielo continui ad essere quella dei poeti. Anche questa volta lascerò qui un pezzo della mia anima.

Luciano Mirone
http://www.linformazione.eu 
  

mercoledì 13 agosto 2014

Reportage da Salina, l'isola del postino Massimo Troisi - Terza parte

Continua il nostro ennesimo viaggio nella magia di Salina. Qui inizia "Il postino", nella baia di Pollara, dove i pescatori tirano a secco le barche a vela (ricostruite da alcuni vecchi pescatori di Salina) nei rifugi modellati nella roccia da madre natura. Un luogo unico per fare un bagno e godersi il tramonto.

 

Eccoli, i rifugi delle barche rialzati con cantinelle e cartapesta per trasformarsi nella modesta casa del postino Mario Ruoppolo. Dall'ultima finestra in alto a destra si affaccia Massimo nel film, pensando a nuove metafore.
  

La spiaggia della scena con Beatrice e di quella finale con il poeta. Massimo non arriverà mai qui per via del sentiero ripido e faticoso. Oggi la spiaggia si è notevolmente ridotta, mangiata dalla mareggiata.
  

Tante iniziative quest'estate a Salina per Massimo. In esclusiva abbiamo anche la foto risalente a questa primavera, in cui l'artista è ancora intenta a disegnare il bel murales davanti la chiesetta di Sant'Onofrio a Pollara. Il postino ora è sempre lì, a godersi il panorama del cratere sommerso di Pollara, poesia nella poesia della natura.
  


Ed eccolo ancora qui Massimo, in quest'immagine finale che mi è venuto spontaneo catturare. E' così, in mezzo ai ragazzi che giocano spensierati che mi piace vederlo oggi, con loro e per loro, esempio e amico come lo è per noi. Magari in attesa di alzarsi e chiedere, da un momento all'altro, di poter dare due calci al pallone anche lui.
  
 

mercoledì 2 luglio 2014

La scultura "L'ombra del postino" e gli orari della mostra del Memorial Massimo Troisi a Salina

Il tramonto di Pollara già di per sé è un qualcosa di unico e strepitoso. Da adesso in poi acquista un qualcosa in più con la scultura “L’ombra del Postino”, ideata dagli architetti Giuseppe Faranna e Sergio La Spina, realizzata da Fabio Pilato. La sagoma di Massimo aggiunge poesia alla poesia dell'isola, sembra essere lì da sempre e far parte inscindibilmente del paradisiaco paesaggio. 
Fino a settembre, inoltre, è possibile visitare sempre a Pollara, presso Casa Sebastiano Lo Monaco, la mostra "La metafora della poesia", con foto e bozzetti de "Il postino" di Lorenzo Baraldi, Gianna Gissi e del compianto Mario Tursi.
Ancora una volta chapeau all'isola di Salina e alle emozioni che solo il Nostro sa regalarci.

Cristiano


 

martedì 1 luglio 2014

Le parole di Baraldi e della Cucinotta in occasione dell'intitolazione della strada di Salina a Massimo Troisi

Grande partecipazione di pubblico all’inaugurazione della via intitolata a Massimo Troisi. Era presente tutta l’isola: rappresentanti dei tre comuni (Malfa, Santa Marina e Leni); cittadini; turisti e non solo… Testimonial dell’evento è stata Maria Grazia Cucinotta che ha tolto il drappo, scoprendo la targa della Via Massimo Troisi, stradella conosciuta per le tante scene del film. Alla presenza degli altri grandi nomi del film, lo scenografo Lorenzo Baraldi e la costumista Gianna Gissi, è stata inaugurata anche la mostra “Il Postino: Salina, la metafora della poesia”,  presso la Casa Sebastiano Lo Monaco, che resterà aperta al pubblico per tutti i pomeriggi di luglio per poi trasferirsi a Roma.

Il momento più commovente, sottolineato dalla musica di Bacalov, è stato percorrere via Massimo Troisi, giù, fino al belvedere dove è stata presentata al pubblico “L'ombra del postino”, la nuova scultura dedicata all’artista scomparso, di Giuseppe Faranna e Sergio La Spina, realizzata da Fabio Pilato. In serata, spazio alla grande musica italiana di Enzo Gragnaniello e Gianni Conte, che hanno scaldato i cuori di tutta la platea.

Maestro Baraldi, perché la scelta di Pollara per le riprese del film?
Dovevo ricreare l’Italia degli anni 50, il regista mi ha chiesto di fare dei sopralluoghi , ma in tutta Italia c’era troppo cemento; ho fatto il giro di tutte le isole, ma  la più naturale, quella ancora incontaminata era Salina. Ultima isola visitata. Pollara,  ancora vergine, senza strade, “ che fatica  andar sù e giù dalle balate  scoscese sulla spiaggia…”!

Maria Grazia, dopo vent’anni dalle riprese cosa ti ricordi di questa strada?
L’abbiamo fatta a piedi almeno mille volte, approfittavi per scappare dal set per cercare un posto dove prendere il sole, mangiare una granita…Quest’isola ha fatto sognare e continua a far sognare il mondo intero. Ti fa sentire fiera di essere siciliana: la meraviglia della scogliera, della spiaggia, di tutti i colori…Questa è un’isola che ti regala tante emozioni, è una vita a parte che prende vita anche dentro la pellicola.

 

giovedì 8 agosto 2013

Due comuni di Salina litigano per il lungomare dedicato a Massimo Troisi. A Napoli per non discutere non ci si pensa neanche

Il postino Massimo Troisi Philippe Noiret Salina
Due comuni su tre in lite sull'isola di Salina per l'intitolazione di un lungomare a Massimo Troisi. A Napoli e dintorni evidentemente amano la pace: per evitare discussioni non ci pensa proprio nessuno.  
Il comune di Santa Marina Salina ha deciso, nella figura del sindaco Massimo Lo Schiavo, di dedicare una passeggiata al grande attore e regista sangiorgese che sull'isola aveva girato "Il postino", suo ultimo film e testamento spirituale. All'inaugurazione è intervenuta anche Maria Grazia Cucinotta, la Beatrice di cui il postino si innamora perdutamente. A questo punto Salvatore Longhitano, sindaco del comune di Malfa, ha definito di cattivo gusto questa manifestazione, dal momento che le riprese del film sull'isola vennero effettuate sul territorio da lui amministrato e non su quello di Santa Marina. Si lamenta inoltre di aver ricevuto l’invito solo il giorno prima dell’evento, che diserterà "per altri impegni già presi", in base a quanto afferma.
 
Tra un anno ricorrerà il ventesimo anniversario dalla scomparsa di Massimo Troisi, avvenuta nel 1994, poche ore dopo la fine delle riprese proprio de "Il postino". In quell’occasione pare che il viale di Pollara (a Malfa), ripreso in tante scene nel film, sarà intitolato proprio a Massimo. “Non voglio innescare polemiche” - dice il sindaco di Malfa - “né voglio litigare con il sindaco di Santa Marina. È libero di fare quello che vuole, ma qui si tratta di cattivo gusto”. Resta per ora defilato il terzo comune dell'isola, Leni
 
E' vero che il caldo può dare alla testa a tutti, ma appare quantomeno singolare come, a Salina come altrove, attorno alle iniziative dedicate a Massimo Troisi e a chi si prende la briga di organizzarle ruotino sempre polemiche, dissapori, contrasti più o meno strumentali a determinati interessi, rivolti in qualche caso non solo ad omaggiare la sua memoria. Che non litigassero, possiamo intitolare quante strade vogliamo a Massimo, artista e poeta universale. Di certo non gli dispiacerà se gliene dedicano due solo nella piccola isola di Salina. C'è posto per tutti, ma esclusiva per nessuno. Questo è bene lo tenga a mente chiunque a qualunque latitudine.

Buona estate a tutti gli amici troisiani,

Cristiano
 
I comuni dell'isola di Salina si contendono le spoglie di Massimo Troisi. Almeno in senso figurato. Sì, perché è di queste ore – complice probabilmente la calura estiva che dà alla testa – una lite fra comuni avente come oggetto del contendere la memoria dell'attore, scomparso poco dopo la fine delle riprese del film "Il postino", girato a Salina nel 1994.
La querelle agostana vede contrapposti il sindaco di Malfa, set del Postino, e il primo cittadino di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo. Quest'ultimo ha deciso di intitolare a Troisi un lungomare del comune, con una cerimonia in pompa magna, alla quale ha preso parte anche l'attrice Maria Grazia Cucinotta in qualità di invitata d'eccezione.
La mossa mediatica non è andata giù al collega di Malfa, Salvatore Longhitano, che parla di "cattivo gusto". "Lo scenario dell'opera – ha spiegato il sindaco all'agenzia Ansa – è quello del mio comune: Pollara, la strada che Troisi percorreva in bici, la casa rosa... Sì, il collega Lo Schiavo mi ha invitato a partecipare, ma solo il giorno prima della manifestazione. Ma io avevo preso altri impegni".
Il prossimo anno, in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Troisi, nell'isola è in programma una manifestazione proprio a Malfa: "In quel contesto – spiega ancora Longhitano - il viale di Pollara sarà intitolato a Troisi. Non voglio innescare polemiche, né voglio litigare con il sindaco di Santa Marina. È libero di fare quello che vuole, ma qui si tratta di cattivo gusto".
Defilato il terzo comune dell'isola, quello di Leni, che sta alla finestra a guardare la contesa estiva fra i due sindaci dell'isola delle Eolie. Per inciso, nei mesi invernali i residenti nei tre comuni non superano complessivamente le 2.400 persone.
È proprio vero: con questo caldo che non perdona e che fa brutti scherzi, un buon bagno nelle limpide acque delle Eolie, quantomeno per rilassarsi, servirebbe eccome. A tutti.
- See more at: http://www.resapubblica.it/it/cronaca/2377-contesa-per-la-memoria-di-troisi-fra-i-sindaci-dell-isola-di-salina#sthash.l6VZAivp.dpuf

Contesa per la memoria di Massimo Troisi fra i sindaci dell'isola di Salina

troisi postino 
I comuni dell'isola di Salina si contendono le spoglie di Massimo Troisi. Almeno in senso figurato. Sì, perché è di queste ore – complice probabilmente la calura estiva che dà alla testa – una lite fra comuni avente come oggetto del contendere la memoria dell'attore, scomparso poco dopo la fine delle riprese del film "Il postino", girato a Salina nel 1994.
La querelle agostana vede contrapposti il sindaco di Malfa, set del Postino, e il primo cittadino di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo. Quest'ultimo ha deciso di intitolare a Troisi un lungomare del comune, con una cerimonia in pompa magna, alla quale ha preso parte anche l'attrice Maria Grazia Cucinotta in qualità di invitata d'eccezione.
La mossa mediatica non è andata giù al collega di Malfa, Salvatore Longhitano, che parla di "cattivo gusto". "Lo scenario dell'opera – ha spiegato il sindaco all'agenzia Ansa – è quello del mio comune: Pollara, la strada che Troisi percorreva in bici, la casa rosa... Sì, il collega Lo Schiavo mi ha invitato a partecipare, ma solo il giorno prima della manifestazione. Ma io avevo preso altri impegni".
Il prossimo anno, in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Troisi, nell'isola è in programma una manifestazione proprio a Malfa: "In quel contesto – spiega ancora Longhitano - il viale di Pollara sarà intitolato a Troisi. Non voglio innescare polemiche, né voglio litigare con il sindaco di Santa Marina. È libero di fare quello che vuole, ma qui si tratta di cattivo gusto".
Defilato il terzo comune dell'isola, quello di Leni, che sta alla finestra a guardare la contesa estiva fra i due sindaci dell'isola delle Eolie. Per inciso, nei mesi invernali i residenti nei tre comuni non superano complessivamente le 2.400 persone.
È proprio vero: con questo caldo che non perdona e che fa brutti scherzi, un buon bagno nelle limpide acque delle Eolie, quantomeno per rilassarsi, servirebbe eccome. A tutti.
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Contesa per la memoria di Massimo Troisi fra i sindaci dell'isola di Salina

troisi postino 
I comuni dell'isola di Salina si contendono le spoglie di Massimo Troisi. Almeno in senso figurato. Sì, perché è di queste ore – complice probabilmente la calura estiva che dà alla testa – una lite fra comuni avente come oggetto del contendere la memoria dell'attore, scomparso poco dopo la fine delle riprese del film "Il postino", girato a Salina nel 1994.
La querelle agostana vede contrapposti il sindaco di Malfa, set del Postino, e il primo cittadino di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo. Quest'ultimo ha deciso di intitolare a Troisi un lungomare del comune, con una cerimonia in pompa magna, alla quale ha preso parte anche l'attrice Maria Grazia Cucinotta in qualità di invitata d'eccezione.
La mossa mediatica non è andata giù al collega di Malfa, Salvatore Longhitano, che parla di "cattivo gusto". "Lo scenario dell'opera – ha spiegato il sindaco all'agenzia Ansa – è quello del mio comune: Pollara, la strada che Troisi percorreva in bici, la casa rosa... Sì, il collega Lo Schiavo mi ha invitato a partecipare, ma solo il giorno prima della manifestazione. Ma io avevo preso altri impegni".
Il prossimo anno, in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Troisi, nell'isola è in programma una manifestazione proprio a Malfa: "In quel contesto – spiega ancora Longhitano - il viale di Pollara sarà intitolato a Troisi. Non voglio innescare polemiche, né voglio litigare con il sindaco di Santa Marina. È libero di fare quello che vuole, ma qui si tratta di cattivo gusto".
Defilato il terzo comune dell'isola, quello di Leni, che sta alla finestra a guardare la contesa estiva fra i due sindaci dell'isola delle Eolie. Per inciso, nei mesi invernali i residenti nei tre comuni non superano complessivamente le 2.400 persone.
È proprio vero: con questo caldo che non perdona e che fa brutti scherzi, un buon bagno nelle limpide acque delle Eolie, quantomeno per rilassarsi, servirebbe eccome. A tutti.
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