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mercoledì 20 maggio 2015

Erri De Luca, Franco Battiato, il postino Massimo Troisi e l'urgenza di lasciare scritto qualcosa dietro di sé

massimo troisi philippe noiret il postino salina
C'è un momento nella vita di una persona analfabeta o di chi non ha mai letto un libro, in cui viene l'urgenza di fare una poesia, narrare - che non è un bisogno primario, anzi, è meno che secondario - diventa a volte un impulso perfino più forte.
Lasciare detto, scritto qualcosa dietro di sé... hanno provato questo desiderio decisivo, per esempio, i giovani di tutte le trincee del mondo. Se non è capitato già, è ben possibile che a qualcuno di voi ragazzi, spunterà l'urgenza di mettere un'avventura, una pena, un'allegria, una speranza assurda per iscritto.
E se uno avrà ascoltato un anziano narrare storie o avrà letto qualche libro si troverà a usare parole più precise, più sue. Così aggiungerà al mondo un'altra narrazione che, come tutte le altre - sia eccelsa che modesta - sarà non necessaria, eppure indispensabile.
Erri De Luca


Parole, quelle dello scrittore napoletano, che sembrano parlare proprio del postino Mario e della sua esistenza. Nel video qui sotto, invece le immagini dell'amicizia del postino e del poeta sono accompagnate dal canto di Franco Battiato, altrettanto appropriato.
 

                                

martedì 28 maggio 2013

L'essenza dell'amicizia tra il postino Massimo Troisi e il suo poeta, sulle note di Franco Battiato (VIDEO)

Questa canzone di Franco Battiato, datata ormai 1988 e proposta in questo montaggio video (modello da noi ideato e copiatissimo altrove) in una versione eseguita dal vivo, pare rivelare proprio l'essenza del rapporto d'amicizia tra il postino Mario Ruoppolo e il poeta Pablo Neruda. Mario inizia a consegnare lettere al poeta cileno e scopre ben presto di avvertire il bisogno dell'appuntamento quotidiano con lui, di quelle quattro chiacchiere sulla poesia e sull'essere uomo in questo mondo. Le note iniziano a suonare, gli archi si aprono, il postino pedala in salita. Dopo il loro primo incontro Mario si reca alla casa rosa anche quando non ha posta da recapitare al poeta, ha bisogno della presenza di Neruda per "capire meglio la sua essenza". Cerca ogni pretesto possibile per incontrarlo e parlargli, perché "gli piace ciò che pensa e dice, e in lui vede le sue radici". Radici universali, che sono poi le stesse in fondo di ogni uomo e di ogni donna. Ripercorriamo l'amicizia tra il postino Mario e Neruda lasciandoci cullare dalle note di Franco Battiato, poi chiudiamo gli occhi e cerchiamo anche noi la nostra essenza, le nostre radici, che di sicuro affondano almeno un po' in Massimo Troisi.

Cristiano

E ti vengo a cercare

E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza. 

Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.

E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.

Questo secolo oramai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà. 

E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.


                        

venerdì 7 maggio 2010

Tra il postino Massimo Troisi, Giovanni Pascoli e Franco Battiato


"Così la poesia, non ad altro intonata che a poesia, è quella che migliora e rigenera l'umanità, escludendone non di proposito il male, ma naturalmente l'impoetico."

Giovanni Pascoli - da Il fanciullino


Un montaggio video, semplice, essenziale, sulle note di "E ti vengo a cercare" di Franco Battiato. Con il postino Mario Ruoppolo che sale fin su la casa del poeta Neruda e lo cerca, non soltanto per consegnargli la posta,  perché "sta bene con lui", anche solo per "vederlo e parlare, perché ha bisogno della sua presenza per capire meglio la sua stessa essenza".

Cristiano