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sabato 19 agosto 2023

Maria Grazia Cucinotta a quasi trent'anni da "Il postino" ricorda Massimo Troisi (e ci saluta)

Maria Grazia Cucinotta torna su queste pagine per dedicare un affettuoso saluto al gruppo "Amici di Massimo Troisi". L'attrice de "Il postino", sempre in grande forma, si dice ancora grata al nostro Massimo e comunque una di noi, in una passione che non può finire mai. Davvero un onore aver lavorato su un set con lei che si è dimostrata riservata, professionale ma anche estremamente gioiosa una volta che abbiamo cominciato a parlare di Massimo.

giovedì 10 settembre 2015

Anche questa estate "Amici di Massimo Troisi" a Salina, l'isola del postino: le foto dei luoghi di Massimo

Come quasi ogni estate, "Amici di Massimo Troisi" torna a Salina. La passione ci spinge ogni volta in questi luoghi di poesia, anche per verificare se e come cambiano nel tempo gli scenari del film "Il postino". E come vengono conservati, insieme alle installazioni dedicate al Nostro. Purtroppo l'opera "Oltre il tempo" al porticciolo di Santa Marina Salina ha subito dei danni: pezzi del manifesto del film sono stati tirati via proprio nei pressi del titolo e della testa di Massimo. L'inciviltà, le invidie e i dispetti non risparmiano nessun posto.
Ci spostiamo a Pollara: qui la bella notizia. Anche per una serie di manifestazioni dedicate a Philippe Noiret, il murales di quest'ultimo è apparso accanto a quello del postino Mario Ruoppolo. Bello davvero, come il primo, di cui abbiamo catturato in esclusiva i momenti dell'artista all'opera (clicca qui). Unico, piccolo neo il fatto di aver dipinto Noiret seduto, di fronte a Massimo che guarda in alto nel nulla, in quanto in quella scena il poeta è in piedi. Appare invece in buono stato l'opera "L'ombra del postino", sempre a Pollara, che guarda ogni splendido tramonto dell'isola. Tutto uguale nei rifugi per le barche nella baia, compreso quello che era la casa del postino. Resta conservato così e così l'esterno della casa rosa del poeta, mentre prosegue inesorabile il consumarsi della spiaggia dell'ultima scena del film, ormai molto piccola. Evidentemente si è scelto di non intervenire anche perché bisognerebbe mettere in sicurezza l'insenatura.

Salina resta un imprescindibile luogo del cuore per me, dove si respira ancora Massimo e tante altre emozioni e sensazioni. Così come è accaduto a Giovanna, che ringrazio per il reportage e il commento qui sotto. Accompagnata da uno di quegli scherzi di Massimo (Luis Bacalov, autore della colonna sonora de "Il postino" era a bordo del suo stesso traghetto) che conosco bene...


Cristiano
 
E' stata un'emozione unica.
Fino a poco tempo fa, nutrivo rancore verso "Il Postino".
Ogni volta che lo vedevo non riuscivo a vedere null'altro che Massimo e la sua morte.
Qualche mese fa ho deciso di rivedere il film, guardandolo per quello che è: il film a cui Massimo ha deciso di "donare" il suo cuore.
E mi ci sono riconciliata.
Anche per questo volevo andare a Salina.
Guidata da Cristiano, ho fatto tutto il percorso. Sono arrivata alla casa rosa e mi sono seduta al posto di Massimo e sono rimasta lì: mi guardavo intorno e pensavo che quello era uno degli ultimi posti in cui Massimo era stato.
Ero emozionata, agitata.
Poi ho proseguito verso la baia. Mi hanno spiegato che la spiaggia si è accorciata molto rispetto a quando è stato girato il film. Un posto magico. Un'atmosfera che non ho mai trovato da nessun'altra parte.
Sarò matta ma anche sapere che sul traghetto che ho preso per andare alle Eolie c'era Bacalov mi è sembrato un ulteriore segno che mi lega a Massimo.
Non riesco a descrivere le emozioni che si provano a Salina. So che sono felice di esserci stata e che vorrei ritornarci presto. Per questo consiglio a tutti di andarci almeno una volta nella vita. Ne varrà la pena.

Ringrazio te, Cristiano, per avermi "accompagnato" in questo viaggio.
Un bacio a tutti

Giovanna










mercoledì 1 luglio 2015

Una giornata dedicata a Massimo Troisi al Procida Film Festival e l'occasione per un nostro nuovo raduno

massimo troisi il postino procida film festival
Come già ampiamente anticipato sul gruppo Facebook, quest'anno collaborerò al Procida Film Festival in veste di autore, consulente artistico e presentatore. Il 4 luglio ci sarà una giornata tutta dedicata a Massimo, nuova occasione per lanciare un raduno di "Amici di Massimo Troisi". Trattandosi di un'isola sarà più difficile essere in tanti, ma già so che qualcuno ci sarà anche questa volta e ne sono contentissimo. Io sarò a Procida per tutta la manifestazione e vi aspetto lì, al link seguente trovate il programma completo: http://www.procidafilmfestival.it/programma.html. In qualsiasi altro giorno possiate fare un salto sarà un piacere accompagnarvi sui luoghi de "Il postino". 

Ci vediamo a Procida! 
Cristiano


SABATO 4 LUGLIO 2015 - ISOLA DI PROCIDA

Ore 18.00: Movie-tour "Il Postino": Passeggiata nel Centro Storico sul set del film “Il Postino” partenza da Terra Murata,fronte casa agenti di custodia dell’ex Carcere.

Ore 20.45: Apertura della Seconda Giornata del Festival
Location: Giardini di Elsa Morante Procida
Presenta: Cristiano Esposito
Ospite: Federica Torti 
 
Ore 21.00: Per la rassegna " Procida nel cinema ": proiezione del film fuori concorso "Il Postino”, di Michael Radford  con Massimo Troisi, Philippe Noiret,Maria Grazia Cucinotta.
Posti a sedere sino ad esaurimento. 

Ore 23.00: Spettacolo musicale con Marco Abete - Myky Petillo & Soul Bahia

martedì 28 ottobre 2014

"Il postino" nelle sale (?) e in edicola. Le foto esclusive dal red carpet di Roma con Renato Scarpa e la Cucinotta alla proiezione della versione restaurata

Roma non dimentica Massimo Troisi. A vent’anni dalla sua morte, infatti, la capitale ha dedicato una serata, domenica 26, alla proiezione della versione restaurata de “Il Postino”. Invece alla Galleria Nuova Pesa fino al 21 novembre, lo spazio in via del Corso gestito da Simona Marchini ospita, dopo la Casa Sebastiano Lo Monaco di Pollara, la seconda tappa de Il Postino. Salina, la metafora della poesia. L’esposizione, attraverso le foto di scena di Mario Tursi e i bozzetti delle scenografie di Lorenzo Baraldi e quelli dei costumi di Gianna Gissi, racconta, come in uno story board, quella che è stata l’ultima prova da attore di Troisi. "Una mostra sul filo della memoria e dei sentimenti", secondo le parole della stessa Simona Marchini". 
 
“Direi che Massimo ha fatto quello che i vecchi produttori facevano: aveva un impegno creativo, il progetto era il suo, la visione di fare questa cosa con quel regista, con quegli attori, in quel modo, era la sua – ha detto Michael Radford -. Così fanno i grandi produttori, che hanno in mente chiaramente quello che vogliono fareLui voleva interpretare un uomo che scopre se stesso attraverso la poesia. Si sentì male la prima settimana di riprese, aveva bisogno del trapianto. Gli dissi di lasciar perdere il film, anche se desideravo il contrario. Fu davvero molto coraggioso“, ricorda il regista Michael Radford.
  
“L’ho conosciuto grazie a Il viaggio di Capitan Fracassa, di Ettore Scola. Lo vidi e subito mi piacque, Massimo aveva l’anima sul volto. Poi arrivò Il Postino, per me la possibilità di lavorare insieme a lui in un’esperienza unica. Penso che in tutta la storia del cinema non ci sia nessun film simile“, disse Philippe Noiret. 
    
Commosso il ricordo di Maria Grazia Cucinotta, per la quale 'Il Postino' fu il film della consacrazione: "Tremavo, davo le battute velocemente, ero emozionata. Massimo mi aiutò molto , anche se la regia era firmata da Michael Radford, fu lui il vero regista di tutto -continua l'attrice- seguii alla lettera i suoi consigli, suggerimenti. Gli devo molto e sono felice per questa serata che omaggia ancora una volta questa pellicola che ha veramente fatto il giro del mondo".

Sponsor dell'evento romano è Poste Italiane: "Per un’azienda che fa della comunicazione la propria missione e che ha sempre coniugato la spinta all’innovazione con la capacità di essere vicina alle persone e alle comunità, il restauro digitale di una pellicola dai toni così emotivamente intensi racchiude simbolicamente i valori peculiari di Poste Italiane, incarnati dalla figura del postino Massimo Troisi", spiega l'azienda.
 
 
Da più parti si è detto che dal 26 ottobre torna nei cinema la versione restaurata de “Il postino“, interpretato da Massimo Troisi. Ad oggi non ho avuto riscontri concreti a riguardo, qualcosa non quadra.

Il restauro ha ridato colore e digitalizzato la pellicola, che dal 29 ottobre troverete in edicola con Tv Sorrisi e Canzoni in dvd a € 12,99, prezzo della rivista esclusa.
Lavorando direttamente sui materiali negativi originali conservati presso i suoi stabilimenti, la Film & Video attraverso Eurolab Digital ha dato nuovo valore al film: professionisti del settore si sono alternati al restauro fotochimico dei materiali danneggiati, al controllo delle giunte, ai lavaggi in percloro per poi passare al digitale per la scansione a 4K color, corretti e puliti digitalmente per creare un prodotto nuovo come non si vedeva in sala dal debutto cinematografico del ‘94, anno in cui Il Postino fu inoltre presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

 
 
E ora veniamo alle immagini preziose scattate dal nostro inviato, nonché autore di un gran bel libro su Massimo e co-organizzatore del nostro prossimo raduno a Napoli: il grande Giuseppe Sommario. E' grazie a lui se possiamo teletrasportarci sul red carpet di Roma. 

















 

venerdì 25 luglio 2014

Un film, un’installazione e un dipinto a Salina per Massimo Troisi

Ricordare Massimo Troisi e, allo stesso tempo, attraverso la poesia di un quadro, di un’installazione naturalistica e di un film “poema visivo”, ripercorrere la sua storia artistica e la sua vita, evidenziando l’unicità interpretativa che lo ha reso celebre in tutto il mondo. E’ questo l’obiettivo della Fondazione Salonia che, nel ventennale della morte di Troisi e della proiezione del film Il Postino, ha pensato di sviluppare un interessante progetto nell’ambito del Memorial Massimo Troisi del Comune di Malfa e di “Mare Festival” organizzato dall’amministrazione di Santa Maria di Salina. Per il Mare Festival il 5 agosto alle 18,30 all’Hotel Ravesi di Malfa, Dimitri Salonia, presidente onorario della Fondazione Salonia e pittore noto in ambito internazionale, insieme ad altri artisti della Scuola Coloristica Siciliana, realizzerà un grande quadro con la tecnica dell’Arte a più mani. L’opera, che sarà ideata e ultimata dal vivo si ispirerà al film Il Postino e a Troisi. Insieme a Salonia imprimeranno il loro stile cromatico nella tela gli altri artisti Lidia Monachino, Carmen Crisafulli, Tania Di Pietro, Cristina Ravalli, Angela Salonia e Felice Ruggeri.

PREMIO TROISI MARE FESTIVAL - Sempre durante il Mare Festival Salina - Premio Troisi, dal 31 luglio al 5 agosto con madrina Maria Grazia Cucinotta saranno ospiti Ninni Bruschetta, il regista del “Commissario Montalbano” Alberto Sironi e i cantanti Alessio Buscemi (“The Voice”) e Dessy Tenekedjieva. Oltre a Bruschetta e Sironi, riceveranno il premio Troisi MareFestival Giorgio Pasotti, Massimo Romeo Piparo, con una celebrazione dei 20 anni di “Jesus Christ Superstar”, e Anna Marchesini; Premio “Sport” a Jury Chechi, “Danza” a Kledi Kadiu; Premio MareFestival agli attori Giacomo Battaglia (protagonista del film sul Terremoto del 1908 “Quel che resta”), Gabriele Greco (Vivere, L’onore e il rispetto, Una sera d’ottobre, Capri) e Carlo Fabiano (co-protagonista accanto a Gigi Proietti ne “La vita è una cosa meravigliosa”).

INSTALLAZIONE NATURALISTICA - Il 6 agosto invece nell’ambito del “Memorial Massimo Troisi” il Maestro Dimitri Salonia presenterà alle 18:30 alle Balate di Pollara una sua installazione naturalistica ideata e donata al comune di Malfa. Per l’opera Salonia ha utilizzato solo materiale naturale trovato sull’isola, come legno, ferro, sassi, piante e una vecchia barca, in modo da non incidere sull’equilibrio ambientale del territorio. L’installazione denominata “L’ultimo viaggio in un rifugio ancestrale rubato agli dei”, cercherà di descrivere allo stesso tempo l’anima di Troisi e il suo rapporto con la morte. «L’idea – spiega Salonia – nasce da alcune riflessioni sulla violenza della natura e sugli elementi che rendono magici alcuni luoghi di Salina come la grotta scavata nel tufo dove le barche di legno vengono tirate in secco dopo i pericolosi viaggi in mare. Lì ho realizzato la mia opera proprio utilizzando una barca in legno. E’ come se l’anima dell’imbarcazione si aggrappasse ancora quel rifugio che non l’ha salvata, a quel cancello chiuso che ne ha impedito l’entrata. E ancora rimbalzeranno dentro quei legni ‘rumori’ e suoni della natura che Massimo Troisi ha registrato per sempre». «Lo schianto della barca – dice ancora Salonia – è come la vita dell’uomo perennemente in balia delle soverchianti forze della natura contro le quali nulla possono razionalità, intelletto e progettazione. La stessa vita di Massimo Troisi, in perenne bilico tra slanci, passioni, creatività e destino beffardo sempre in agguato, ne è chiara e paradigmatica rappresentazione». 

PROIEZIONI - Sempre il 6 agosto alle 21, 30 nella piazza di Malfa sarà proiettato il “poema visivo” di Eros Salonia, regista apprezzato in ambito internazionale, dal titolo “Scusate avete visto Massimo?”. Il film che ripercorrerà gli ultimi giorni di Troisi a Salina, fonde lo stile del documentario con la fantasia. Ricorderà difatti Troisi a Salina attraverso le immagini e le testimonianze dei protagonisti della pellicola e di chi ha lavorato nel film. Il poema visivo si spingerà poi a immaginare, con un percorso narrativo originale, il ritorno di Troisi a Salina, nelle sembianze di un bambino che ammirerà un’altra volta i colori, i panorami, gli odori e le tradizioni dell’isola e li confronterà con quanto aveva vissuto durante le riprese del film. «Lo scopo del nostro film-documentario – spiega Eros Salonia - è poi anche quello di valorizzare Salina e Malfa e di mostrare l’umanità di un artista d’eccezione, affondando la telecamera nel rapporto tra l’arte, la natura e la morte». Il cortometraggio prodotto da Antonio Barbera sarà magnificato dalla colonna sonora originale di Michele Amoroso.

Gianluca Rossellini

FONTE: Corriere del mezzogiorno
 

venerdì 18 luglio 2014

Reportage da Salina, l'isola del postino Massimo Troisi - Prima Parte

A Salina si respira ancora tanto Massimo Troisi. Ci torno per l'ennesima volta e niente è cambiato. Oggi vi porto sulla passeggiata a lui dedicata a Santa Marina Salita, con un'opera che vede la bici di Mario Ruoppolo incastonata nella locandina de "Il postino". Fu inaugurata un anno fa da Maria Grazia Cucinotta.
Ancora tanti chilometri fatti anche per lui con la passione di sempre, ancora emozioni che fanno bene al cuore. 

A presto,

Cristiano


    

martedì 1 luglio 2014

Le parole di Baraldi e della Cucinotta in occasione dell'intitolazione della strada di Salina a Massimo Troisi

Grande partecipazione di pubblico all’inaugurazione della via intitolata a Massimo Troisi. Era presente tutta l’isola: rappresentanti dei tre comuni (Malfa, Santa Marina e Leni); cittadini; turisti e non solo… Testimonial dell’evento è stata Maria Grazia Cucinotta che ha tolto il drappo, scoprendo la targa della Via Massimo Troisi, stradella conosciuta per le tante scene del film. Alla presenza degli altri grandi nomi del film, lo scenografo Lorenzo Baraldi e la costumista Gianna Gissi, è stata inaugurata anche la mostra “Il Postino: Salina, la metafora della poesia”,  presso la Casa Sebastiano Lo Monaco, che resterà aperta al pubblico per tutti i pomeriggi di luglio per poi trasferirsi a Roma.

Il momento più commovente, sottolineato dalla musica di Bacalov, è stato percorrere via Massimo Troisi, giù, fino al belvedere dove è stata presentata al pubblico “L'ombra del postino”, la nuova scultura dedicata all’artista scomparso, di Giuseppe Faranna e Sergio La Spina, realizzata da Fabio Pilato. In serata, spazio alla grande musica italiana di Enzo Gragnaniello e Gianni Conte, che hanno scaldato i cuori di tutta la platea.

Maestro Baraldi, perché la scelta di Pollara per le riprese del film?
Dovevo ricreare l’Italia degli anni 50, il regista mi ha chiesto di fare dei sopralluoghi , ma in tutta Italia c’era troppo cemento; ho fatto il giro di tutte le isole, ma  la più naturale, quella ancora incontaminata era Salina. Ultima isola visitata. Pollara,  ancora vergine, senza strade, “ che fatica  andar sù e giù dalle balate  scoscese sulla spiaggia…”!

Maria Grazia, dopo vent’anni dalle riprese cosa ti ricordi di questa strada?
L’abbiamo fatta a piedi almeno mille volte, approfittavi per scappare dal set per cercare un posto dove prendere il sole, mangiare una granita…Quest’isola ha fatto sognare e continua a far sognare il mondo intero. Ti fa sentire fiera di essere siciliana: la meraviglia della scogliera, della spiaggia, di tutti i colori…Questa è un’isola che ti regala tante emozioni, è una vita a parte che prende vita anche dentro la pellicola.

 

lunedì 30 giugno 2014

La Cucinotta inaugura a Salina una mostra e la strada intitolata a Massimo Troisi

La Cucinotta a Salina, la stradella del Postino del Postina diventa via Massimo Troisi
Maria Grazia Cucinotta è stata la madrina di un evento che i cittadini di Salina attendevano da anni: la stradella del film “Il Postino” diventa via Massimo Troisi. Subito dopo l'attrice ha inaugurato la mostra di foto e bozzetti del film, “Il Postino: Salina, la metafora della poesia” dello scenografo Lorenzo Baraldi, della costumista Gianna Gissi e del fotografo Mario Tursi. Un altro omaggio al attore sarà: “L’ombra del Postino”, un’opera d’arte, scultura ideata dagli architetti Giuseppe Faranna e Sergio La Spina, realizzata da Fabio Pilato. Infine il Massimo della musica. Un appuntamento sotto le stelle in piazza Sant’Onofrio, con la magia delle note napoletane che ha visto insieme in concerto, Enzo Gragnaniello e Gianni Conte.

"Amici di Massimo Troisi" sbarcherà presto sull'isola di Salina per un reportage.
  

mercoledì 25 giugno 2014

Massimo Troisi apre la rassegna "Magna Grecia" a Catanzaro Lido

Tutto in uno sguardo. «Si capivano di lui le cose che non diceva», così Lello Arena racconta il “suo” Troisi in “Massimo, il mio cinema secondo me”. Prodotto da Publispei per la regia di Raffaele Verzillo. Il documentario è un viaggio di ricerca alla scoperta della poetica e della sensibilità artistica di Troisi regista, attraverso i ricordi degli amici più cari. Presentato al Festival di Roma 2013 “Massimo, il mio cinema secondo me”, è andato in onda lo scorso 4 giugno su Rai 3. Il 26 luglio, il documentario aprirà a Catanzaro, in piazza Brindisi a Lido, la nuova edizione del “Magna Graecia film festival" ideato e diretto da Gianvito Casadonte.

Un omaggio a vent’anni dalla morte di Troisi. E chissà che a Lido non arrivino anche Lello Arena e Massimo Bonetti, tra gli amici storici di Massimo. Il documentario è scritto da Antonella Coluccia, Pier Francesco Corona e Raffaele Veneruso. Cinquanta minuti per ritrovare Massimo: lo sguardo e il sorriso, l’intelligenza e l’ironia, la timidezza e la malinconia, i silenzi e quel suo napoletano, parlato spesso sottovoce. Il lavoro parte da un’intervista rilasciata da Troisi nel 1993. Da lì inizia il viaggio che si arricchisce delle foto inedite fornite dall’archivio di Mario Tursi. Scatti animati per l’occasione in “motion graphic” che si intrecciano alla testimonianze di numerosi amici e colleghi : Lello Arena, Francesca Neri, Massimo Bonetti, Anna Pavignano, Maria Grazia Cucinotta e il critico cinematografico Mario Sesti. Ciascuno racconta il “suo” Troisi. Sul set e fuori dal set. Ciascuno restituisce a Massimo quel che lui aveva dato, con grazia e generosità rare. Così il vuoto della sua assenza si riempie di ricordi vividi e vibranti. Troisi emoziona anche quando a raccontarlo sono gli altri. Emoziona come quel suo amatissimo e fortissimamente voluto, ultimo film: “Il Postino”. Verzillo lavora di cesello e restituisce il volto più umano e forse meno conosciuto di Troisi. Sulle note finali di “Qualcosa arriverà” di Pino Daniele, Troisi saluta e resta nel cuore. Come sempre. L’omaggio a Troisi, come lo scorso anno a Mario Monicelli, di certo aggiunge poesia al festival dedicato alla opere prime. 

    
 

lunedì 23 giugno 2014

Ricco programma a Salina per il ventennale del postino Massimo Troisi

Inaugurata la mostra fotografica “Neruda il Fuggitivo” di Claudia Gacitùa Soriano, presso Palazzo Marchetti a Malfa (Salina), accompagnata dalla lettura delle poesie di Pablo Neruda lette da Ezio Donato con interventi musicali di Riccardo Insolia. A seguire c'è stata la proiezione del documentario su Pablo Neruda introdotto dal Prof. Marcello Saija.

A vent'anni da “Il Postino”, che ha fatto conoscere la località di Pollara nel mondo, il Comune di Malfa (Salina), in collaborazione con L’A.N.F.E. – Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati ricorderà il Nostro con il memorial “Il postino e l’isola di Salina”, ricco programma di eventi che si svolgeranno per tutto il periodo estivo. Tra gli eventi di giugno sono previste l’intitolazione della nota stradella di Pollara che il postino del film percorreva in bicicletta e l’inaugurazione di una scultura nel Comune di Malfa, entrambe dedicate a Massimo Troisi.

L’isola accoglierà personaggi dello spettacolo, delle Istituzioni e del Turismo. Testimonial di eccezione Maria Grazia Cucinotta, con la partecipazione della costumista Gianna Giffi, dello scenografo Lorenzo Baraldi, la figlia del fotografo di scena Emanuela Tursi, Enzo Gragnaniello e Gianni Conte. Un vero e proprio ciclo di incontri sullo stretto rapporto tra Cinema e Turismo, che si alterneranno ad una rassegna cinematografica dedicata al “postino di Pollara”. L’evento fortemente voluto e coordinato da Clara Rametta, assessore del Turismo e Spettacolo del Comune di Malfa, vuole essere un appuntamento culturale di richiamo annuale per far rivivere la magia dei luoghi di Pollara che Pablo Neruda consigliava a Mario il postino: "Prova a camminare sulla riva fino alla baia, guardando intorno a te...".
    

lunedì 2 giugno 2014

Il 4 giugno su Raitre in prima visione il documentario "Massimo, il mio cinema secondo me"

In occasione dei 20 anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, Rai 3 presenta, in prima visione il 4 giugno alle ore 23:10, il documentario prodotto da Publispei  per la regia di Raffaele Verzillo: “Massimo, il mio cinema secondo me”. Presentato al pubblico durante l’ultima edizione del Festival internazionale del film di Roma, il documentario rappresenta un viaggio di ricerca alla scoperta della poetica e della sensibilità artistica di Troisi regista, attraverso i ricordi degli amici più cari.

Con l’ausilio di suggestive foto e del prezioso audio inedito di un’intervista del 1993 all’attore-regista, il film mira soprattutto a riportare la sua presenza fra di noi a partire proprio dall’assenza della sua figura, lasciando alla sua voce (oltre che a poche immagini di repertorio televisivo e tratte da alcuni suoi film) e a quella di alcuni compagni di lavoro, il compito di restituirci l’indimenticabile tracciato della sua vita artistica.

Cinquantacinque minuti dedicati all’uomo, all’attore, al regista, al produttore. Realizzato in collaborazione con Rai Cinema, prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, il lavoro di Verzillo racconta, a sessant’anni dalla nascita di un mito del cinema italiano, un protagonista vivo oggi, sui set di allora, restituendo al pubblico frammenti di riprese, inedite istantanee e interviste ai tanti compagni di viaggio, da Lello Arena a Francesca Neri da Massimo Bonetti a Maria Grazia Cucinotta. 

Avevamo parlato del documentario, uscito questo inverno, qui sul blog ai seguenti link:
  

giovedì 24 aprile 2014

Aneddoti e parole di Michael Radford su Massimo Troisi al Bif&st 2014

«Guardai “Ricomincio da tre” e notai Massimo. Aveva lo humor vicino a quello inglese, mi piaceva. Era perfetto. Gli proposi la sceneggiatura del film ("Another time, another place", del 1983, ndr) e mi disse che in Scozia faceva troppo freddo e non voleva fare il film. Quando mi propose Napoli, gli dissi che faceva troppo caldo.
È stata una scommessa fare un film in un’altra lingua, non fu facile e i ripensamenti sono stati tanti: vidi duecento attrici per il ruolo di Beatrice e non capivo se facevano finta di essere napoletane. Presi un caffè in piazza del Popolo e vidi due inglesi: dal modo in cui dissero “Please, can you give a cup of coffee?” capii molte cose di loro. E mi dissi: “Non posso fare un film dove non c’è la mia cultura”. Massimo mi corse in soccorso e mi disse: “L’importante è l’umanità e tu ce l’hai, al resto pensiamo noi".
Massimo era un Dio per la troupe e loro facevano quello che voleva lui, io diventai l’assistente. Aveva la capacità di far diventare alto il livello degli attori attorno a lui.

Non fu un omaggio postumo apporre la sua firma alla regia, ma un omaggio alla sua persona: Massimo Troisi era già molto malato, nel 70 per cento delle riprese del 'Postino' fu sostituito da una controfigura, ma la sua caparbietà e la sua voglia di vivere lo fecero continuare.

Massimo entrò in scena e cominciò a improvvisare. Non la smetteva più. Ma insomma, gli dissi, abbiamo scritto una bella sceneggiatura, perché non la rispetti? E allora, religiosamente, recitò con le battute che avevamo preparato. Ma proprio non riusciva a resistere e ogni tanto, sommessamente, mi chiedeva: Michael, qui posso fare una piccola improvvisazione?. 

Scegliemmo la controfigura per le orecchie, Massimo aveva delle orecchie molto particolari e questo ragazzo le aveva identiche alle sue e mi permetteva di fare controcampo senza che nessuno si accorgesse di niente.Ho la certezza di essere stato accanto a una persona speciale, nel privato e nel lavoro. Lavorare con lui era una ricchezza perché era un comico, non un attore al cento per cento, ma i comici spesso riescono a essere dei grandi attori perché conoscono i tempi. E già al primo ciak lui aveva capito tutto e tutto era perfetto, non ho mai avuto bisogno di ripetere le scene troppe volte. Aveva capito subito quel che volevo, la sua era una recitazione sottile, era una meraviglia vedere in che modo faceva questo mestiere.

Maria Grazia Cucinotta, all'epoca aveva 26 anni, si presentò perché era un'amica della fidanzata di Massimo, non aveva mai lavorato al cinema e non sapeva assolutamente recitare. Ma questo al cinema non rappresenta sempre un problema, lei aveva una presenza evidente, era altissima, nella sua famiglia erano tutti piccolini e lei si stagliava come un gigante, era molto carina, gentile. Il problema, ripeto, era che non sapeva proprio fare niente. Allora le dissi: Maria Grazia, tu non fare nulla. Quando io ti dico 'sorridi', tu sorridi, fai il più bel sorriso della storia del cinema, e non pensare ad altro'. E andò così. Quando, nella scena sulla spiaggia, s'innamora di lui, a un certo punto si volta verso la macchina da presa e fa un sorriso meraviglioso. Ricordo ancora la prima proiezione in America: davanti a quel sorriso dalla sala si levò un'esclamazione...».

Michael Radford
 

sabato 28 dicembre 2013

Manuela Arcuri poteva essere Beatrice. "Ricordo Massimo Troisi: meraviglioso, umile, simpatico, bellissimo"

massimo troisi venezia coppa volpi
"Un giorno feci il provino per Il Postino, arrivai fino alla finale: la scelta era tra me e la Cucinotta, poi scelsero lei. Ero troppo piccola per interpretare quel ruolo, però ci avevo creduto veramente, avevo fatto un provino su parte, con gli abiti del film, sapevo la parte a memoria, mi avevano visto più volte e gli piacevo tanto, ma ero veramente troppo piccolina. Ricordo il grande Massimo Troisi, ero emozionatissima, provavo e riprovavo le battute davanti allo specchio, ma ero davvero acerba anche a livello recitativo. Troisi era meraviglioso, simpatico, bellissimo. Come tutti i grandi Maestri, estremamente umile e semplice. Provinava in prima persona le attrici per i ruoli da protagonista, voleva assolutamente vederle, incontrarle ed essere presente ai provini, segno di grande professionalità".

Manuela Arcuri



lunedì 2 dicembre 2013

Commozione al Festival di Roma per il documentario dedicato a Massimo Troisi. La Cucinotta: "Massimo ha conquistato anche la Cina"

massimo troisi il postino
(ANSA) - ROMA - Un ritratto commovente sul filo di una lunga intervista audio inedita che Massimo Troisi concesse nel 1993 a Antonella Coluccia, per la sua tesi di laurea su di lui. Foto dai set dell'Archivio Mario Tursi, animate in motion graphic, e testimonianze di amici e colleghi come Lello Arena, Maria Grazia Cucinotta, Anna Pavignano. E' 'Massimo. Il mio cinema secondo me', documentario di Raffaele Verzillo prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, con Rai Cinema, presentato al Festival di Roma. 

(Adnkronos/Cinematografo.it) - Nel doc si intrecciano varie voci di chi ha condiviso la sua arte, la sua amicizia e i suoi sentimenti, le testimonianze di altri professionisti e i ricordi di chi ha lavorato con lui: Anna Pavignano (compagna per un periodo e coautrice di tutti i suoi film), Gaetano Daniele (amico e socio della Esterno Mediterraneo), Mario Sesti (che lo ha amato e studiato nell'arco della sua carriera), l'attore Massimo Bonetti, le attrici Maria Grazia Cucinotta e Francesca Neri, infine Lello Arena che ha condiviso con lui l'intero percorso artistico.
Il flusso narrativo del documentario è sostenuto da immagini inedite di repertorio, dalle foto di Mario Tursi, dalle note di Pino Daniele e dalla preziosa reinterpretazione del brano 'Qualcosa arriverà', che il musicista napoletano ha voluto scrivere appositamente come omaggio della profonda amicizia con Troisi. "Massimo è un pezzo della mia vita. Oggi, a distanza di quasi vent'anni, mi sono messa una sua giacca, che forse non è neanche mai andata in lavanderia, così è un pò come toccarlo", dice Anna Pavignano e Maria Grazia Cucinotta conclude: "Non sono figlia di un ferroviere come Massimo, ma di un postino! 'Il Postino' è un film che arriva e commuove. Quando la semplicità arriva nel cuore delle persone ti fa diventare indimenticabile".
massimo troisi Il cinema visto tramite gli occhi di un attore che occupa un posto insostituibile nella storia del grande schermo italiano. È questa l’essenza del documentario su Massimo Troisi dal titolo Massimo. Il mio cinema secondo me”, presentato oggi al Festival di Roma. Scritto da Antonella Coluccia, Pier Francesco Corona, Raffaele Veneruso per la regia di Raffaele Verzillo e prodotto in collaborazione con Rai Cinema, si tratta di un progetto che nasce dal desiderio di rivelare l’idea che Troisi aveva del suo cinema: il suo ruolo, e la sua responsabilità di autore, la sua concezione registica e produttiva.
Attraverso materiali e testimonianze inedite il documentario svela tutto il mondo che si celava dietro ai film dell’interprete napoletano (sul quale era in programma un fiction poi naufragata tra le polemiche). Partendo da un’intervista rilasciata da Troisi nel 1993, la narrazione si sviluppa con un racconto dal tono rilassato, intimo, privo delle cautele tipiche degli interventi pubblici. Un percorso confidenziale e introspettivo al quale si intrecciano le voci di chi ha condiviso la sua arte, la sua amicizia, i suoi sentimenti.
Il documentario infatti trasforma il monologo dell’intervista in una sorta di dialogo ideale con le testimonianze e i ricordi di chi ha lavorato con lui. La voce di Troisi si mescola e si alterna così, ad esempio, a quella di Anna Pavignano, compagna di un periodo della sua vita e coautrice di tutti i suoi film, ma anche a quella di altri amici e attori. Un viaggio che rivela quanta complessità, quanta preparazione e quanta consapevolezza c’e’ dietro la leggera poesia di pellicole mitiche..

 

massimo troisi il postino the postman
"Io lo ricordo sul film. Una persona che ha cambiato la mia vita dal punto di vista professionale e non solo. Mio padre da postino si è arrabbiato quando rifiutai i tre mesi per le poste. Però poi ho fatto lo stesso il postino in un modo molto più fortunato e internazionale. Un postino che ha portato ovunque l'italianità, il modo di essere italiano a modo suo come diceva Massimo: "io sono a modo mio non devo piacere per forza a tutti". Invece lui è piaciuto a tutti e continua a piacere a tutti. Anche in Cina ha conquistato tutti. Quando il film piace all'estero è logico che ti emoziona tantissimo. A noi italiani piace perché eravamo affezionati a Massimo. Loro capiscono a malapena chi sono io che ancora continuo a lavorare. Quando fai una cosa bella resta per sempre e quando le emozioni sono sincere non importa la lingua, arrivano direttamente al cuore e ti fanno amare."
  Maria Grazia Cucinotta dopo la proiezione del documentario in un'intervista di FunWeek.it.
   
                         

mercoledì 13 novembre 2013

Un documentario e una mostra fotografica su Massimo Troisi al Festival di Roma

Il Festival Internazionale del Film di Roma ricorda quest'anno Massimo Troisi con due iniziative: Massimo Regista, mostra fotografica a cura di Mario Tursi (13 foto inedite dai set) e Il Cinema secondo me, documentario di Raffaele Verzillo. E' possibile visitare la mostra dall'8 novembre presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium del Parco della musica di Roma, mentre il docufilm di 55 minuti sarà proiettato domenica 17 novembre alle ore 19.00 al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. E' un bel momento, si parla tanto di Massimo e con cose finalmente nuove. Speriamo duri ancora a lungo.
Cristiano
 
Troisi, quell'insuperato esempio di coerenza e libertà al Festival di Roma

Il regista casertano Raffaele Verzillo alla rassegna con un documentario sull'attore napoletano

Massimo Troisi, icona del cinema italiano, arriva all’ottava edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma, con la regia di Raffaele Verzillo. Casertano di nascita, sammaritano di formazione, Verzillo porta sul grande schermo “Massimo - Il mio cinema secondo me”, un documentario che parteciperà alla sezione Retrospettive dell’appuntamento romano con le pellicole d’autore dall'8 al 17 novembre.

«Ho incontrato Massimo – dice Verzillo – grazie alla tesi di laurea di Antonella Coluccia, del 1993. L’ho recuperata. Troisi è stato un esempio straordinario di coerenza, un modello attualissimo di libertà di pensiero e di azione. Suo motto era: bisogna guardare sempre un po’ più in là. E ci riusciva bene. Tutta la sua vita è stata contrassegnata dalla fiducia nelle proprie capacità espressive e mai come ora i suoi insegnamenti sono imprescindibili. In questi tempi in cui si cerca di togliere a registi e sceneggiatori consapevolezza e autonomia, il suo lavoro e il suo esempio mi hanno aperto la mente sulla direzione da prendere».

Cinquantacinque minuti dedicati all’uomo, all’attore, al regista, al produttore. Realizzato in collaborazione con Rai Cinema, prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, il lavoro di Verzillo racconta, a sessant’anni dalla nascita di un mito del cinema italiano, un protagonista vivo oggi, sui set di allora, restituendo al pubblico frammenti di riprese, inedite istantanee e interviste ai tanti compagni di viaggio, da Lello Arena a Francesca Neri da Massimo Bonetti a Maria Grazia Cucinotta.

Nadia Verdile