Cristiano
Troisi, quell'insuperato esempio di coerenza e libertà al Festival di Roma
Il regista casertano Raffaele Verzillo alla rassegna con un documentario sull'attore napoletano
Massimo Troisi, icona del cinema italiano, arriva all’ottava edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma, con la regia di Raffaele Verzillo. Casertano di nascita, sammaritano di formazione, Verzillo porta sul grande schermo “Massimo - Il mio cinema secondo me”, un documentario che parteciperà alla sezione Retrospettive dell’appuntamento romano con le pellicole d’autore dall'8 al 17 novembre.
«Ho incontrato Massimo – dice Verzillo – grazie alla tesi di laurea di Antonella Coluccia, del 1993. L’ho recuperata. Troisi è stato un esempio straordinario di coerenza, un modello attualissimo di libertà di pensiero e di azione. Suo motto era: bisogna guardare sempre un po’ più in là. E ci riusciva bene. Tutta la sua vita è stata contrassegnata dalla fiducia nelle proprie capacità espressive e mai come ora i suoi insegnamenti sono imprescindibili. In questi tempi in cui si cerca di togliere a registi e sceneggiatori consapevolezza e autonomia, il suo lavoro e il suo esempio mi hanno aperto la mente sulla direzione da prendere».
Cinquantacinque minuti dedicati all’uomo, all’attore, al regista, al produttore. Realizzato in collaborazione con Rai Cinema, prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, il lavoro di Verzillo racconta, a sessant’anni dalla nascita di un mito del cinema italiano, un protagonista vivo oggi, sui set di allora, restituendo al pubblico frammenti di riprese, inedite istantanee e interviste ai tanti compagni di viaggio, da Lello Arena a Francesca Neri da Massimo Bonetti a Maria Grazia Cucinotta.
Il regista casertano Raffaele Verzillo alla rassegna con un documentario sull'attore napoletano
Massimo Troisi, icona del cinema italiano, arriva all’ottava edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma, con la regia di Raffaele Verzillo. Casertano di nascita, sammaritano di formazione, Verzillo porta sul grande schermo “Massimo - Il mio cinema secondo me”, un documentario che parteciperà alla sezione Retrospettive dell’appuntamento romano con le pellicole d’autore dall'8 al 17 novembre.
«Ho incontrato Massimo – dice Verzillo – grazie alla tesi di laurea di Antonella Coluccia, del 1993. L’ho recuperata. Troisi è stato un esempio straordinario di coerenza, un modello attualissimo di libertà di pensiero e di azione. Suo motto era: bisogna guardare sempre un po’ più in là. E ci riusciva bene. Tutta la sua vita è stata contrassegnata dalla fiducia nelle proprie capacità espressive e mai come ora i suoi insegnamenti sono imprescindibili. In questi tempi in cui si cerca di togliere a registi e sceneggiatori consapevolezza e autonomia, il suo lavoro e il suo esempio mi hanno aperto la mente sulla direzione da prendere».
Cinquantacinque minuti dedicati all’uomo, all’attore, al regista, al produttore. Realizzato in collaborazione con Rai Cinema, prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, il lavoro di Verzillo racconta, a sessant’anni dalla nascita di un mito del cinema italiano, un protagonista vivo oggi, sui set di allora, restituendo al pubblico frammenti di riprese, inedite istantanee e interviste ai tanti compagni di viaggio, da Lello Arena a Francesca Neri da Massimo Bonetti a Maria Grazia Cucinotta.
Nadia Verdile
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