La certezza è che per il secondo anno consecutivo il Premio Massimo Troisi non si terrà. E pensare che era una delle poche iniziative fisse deputate a tramandare la sua memoria. Poco importa adesso andare a cercare i colpevoli della scellerata gestione delle ultime edizioni, che ha causato spese inutile e debiti in costante accumulo. C'è chi ha usato il Premio Troisi per lucrare indegnamente o spuntarne vantaggi personali, ma adesso serve solo guardare al futuro e cercare il modo di ripartire senza ricommettere gli stessi errori. Cinquecentomila euro, e lo scriviamo per esteso per rendere meglio l'idea, per una manifestazione che di Massimo ha portato solo il nome. Diciamo solo: mai più, è assurdo e non ce n'è bisogno per rendere degnamente omaggio a lui.
Chiudiamo qui (per ora) l'argomento riportando uno stralcio dell'articolo di Pietro Di Marco per Retenews24.it.
Cristiano
"Andando a spulciare tra le carte che lo
riguardano, non si può certo parlare di un vero e proprio “Osservatorio
sulla Comicità” come da slogan dell'evento. Nella seduta del CdA del 12
giugno 2007, verbale numero 13, per esempio, il sindaco interviene e
chiede di “ricercare 20/30mila euro da utilizzare per la realizzazione
di due eventi teatrali da inserire nella settimana dello stesso Premio”;
non ci sarebbe niente di strano se non fosse che in una delle due
compagnie teatrali proposte, la 'Uno Spazio per il Teatro', compaiano la
figlia e il genero del sindaco Mimmo Giorgiano; tre
anni dopo poi (sic, sarebbe "prima"), nel 2010, in occasione della XV edizione, con determina
dirigenziale n.33 del 22 giugno si dava incarico di organizzazione alla
“LAPIU” srl e il Direttore Amministrativo dichiara in una nota ufficiale
che il costo a consuntivo è di 478.650 euro.
Tante insomma le perplessità dopo quindici anni discutibili fino allo
stop dello scorso anno, complici le elezioni. “La mia critica va a chi
non ha saputo dare lustro ad una manifestazione che poteva essere un
trampolino di lancio per l’economia della città ed aumentare l’indotto –
commenta Ciro Russo, consigliere comunale eletto
nell'Api –. Siamo in un periodo di crisi e il Premio avrebbe potuto
comportare un grande schiaffo all’economia della città, avendo, infatti,
problemi molto importanti da risolvere come la definizione della Tarsu e
della Tares. Ma se ci fossimo rivolti a dei privati, avremmo avuto la
possibilità di dare un grande segnale di rinascita e di riqualificazione
per uno spettacolo andato in declino già da qualche anno". Polemiche a
parte. Fatto sta che con l’avvicinarsi della data in cui si sarebbe
tenuto il Premio, generalmente nella prima decade di luglio, è tutto
fermo e il ricordo di Troisi diventa sempre più malinconico. Non ci
resta che piangere."
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