lunedì 19 luglio 2010

Cosa dovrebbe essere il Premio Massimo Troisi

Il post di Claudia, nato da riflessioni comuni sulla sorte del Premio Massimo Troisi, incarna bene la natura e una delle funzioni di questo blog che ho deciso di aprire. Ogni membro di "Amici di Massimo Troisi", con la sua personalità, sente di dover in qualche modo di fare il suo affinché Massimo non finisca nel dimenticatoio, affinché il suo cuore ballerino batta ancora nei nostri. Lo citiamo, ci cibiamo di lui per quello che ci dà ogni giorno, e anche per un senso di gratitudine. 

Un evento che porta il nome di Massimo Troisi deve avere ospiti davvero legati a lui, magari grati come lo siamo noi, non meramente per fini economici. Bisogna immaginare la manifestazione come fosse condotta da lui e da ciò che a lui piaceva, dal suo stile e dalla sua filosofia discreta. Appaiono poco appropriati i nomi roboanti che vanno per la maggiore al momento, senza per questo implicare necessariamente una reale forma d'arte. Troppo spesso si ricorda Massimo Troisi solo a parole, poco e niente viene fatto per tramandare tangibilmente la sua opera soprattutto alle nuove generazioni. Il poco che si fa puntualmente vede partecipe chi già lo conosceva, la solita élite che viene coinvolta. Serve a poco commemorarlo in modo melenso solo il 19 febbraio e il 4 giugno. Occorre ricordare la sua esistenza, far capire ai ragazzi chi era e cosa ha fatto, senza trasformarlo in un marchio commerciale. Noi siamo qui anche per provare a impedire che ciò accada. Grazie Claudia.

Cristiano
 


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