lunedì 17 giugno 2013

San Giorgio ricorda Massimo Troisi coi messaggini, ma mette in un cassetto il premio a lui intitolato

Massimo Troisi«E se pure non tenete denari...basta un salame, una pagnotta, noci, patane, 'na bella ricotta. Guai a chi manca a teatro stasera. E che Maronna...basta 'na pera». Così Massimo Troisi-Pulcinella cercava di arrangiarsi ne "Il viaggio di Capitan Fracassa", di Ettore Scola. Il Premio a lui intitolato resta in coma, quando serate semplici ma appassionate come quella realizzata in collaborazione con noi a San Giorgio a Cremano lo scorso aprile (clicca qui per l'articolo e il video) hanno dimostrato che, anche senza soldi, se l'unico intento è quello di rendere un degno omaggio al Nostro ci sarebbe il modo di farlo in maniera positiva. Ci deve essere principalmente questo interesse, però, e la cosa diventa possibile e valida, come testimoniò in quell'occasione il gradimento e la partecipazione di Luigi Troisi. Le risorse da investire ci sono e si chiamano passione e persone comuni. Riconsegniamo il Premio Massimo Troisi alla gente, meno lustrini e paillettes, stop a sprechi di denaro, a chi vuole lucrare su Massimo e ai vip che con lui non c'entrano niente. Basta poco, se davvero si vuole.

Cristiano

 

L'istituzione che organizzava la kermesse è chiusa. Nulla all'orizzonte

San Giorgio ricorda Massimo coi messaggini 
Ma mette in un cassetto il Premio Troisi

Iniziativa per l'anniversario della morte che sa di beffa: la principale rassegna legata all'artista è scomparsa

NAPOLI - Il Comune di San Giorgio a Cremano si è preparato la foglia di fico. Che prende la forma dell'iniziativa sull'invio di messaggini al sito istituzionale per ricordare Massimo Troisi, nel giorno (4 giugno) dell'anniversario della morte (www.e-cremano.it). La foglia di fico serve a coprire le nudità dell'ente guidato da Mimmo Giorgiano che ha completamente dimenticato in un cassetto il Premio Troisi. Evento che in maniera ben più sostanziosa della pur valida collezione di messaggini ha fatto circolare per 17 edizioni il nome dell'artista legandolo ad un Osservatorio della comicità. Della kermesse, durata fino al 2011 con la direzione artistica di Maurizio Costanzo, non v'è più traccia. Neanche un cartello «stiamo lavorando per voi» affisso alla sede dell'Istituzione comunale del Premio, creata ad hoc, con sede in Villa Bruno e con tanto di cda, ora liquidato. L'anno scorso c'erano le elezioni proprio in primavera - periodo deputato alla settimana del Premio - e vabbè. Ma per un intero anno di giunta del Giorgiano bis (al secondo mandato) cosa è stato fatto per salvare l'unica rassegna cittadina degna di nota e, un tempo, di valore nazionale? Pressoché nulla.

FONDAZIONE - Doveva avviarsi l'iter per la trasformazione del Premio in fondazione. Ma l'iter non si avvia. C'è da dire che l'approvazione del bilancio comunale slittata a settembre anche per le indecisioni del governo su Imu e Tares non ha aiutato. Del resto, il Comune non ha neanche un assessorato alla cultura. Ne fa le veci un assessorato alla Valorizzazione delle ville vesuviane, retto da Giorgio Zinno. Ville valorizzate nella forma, e già è tanto, assai poco nella sostanza se si ignora il Premio Troisi. Forse basterebbe anche un cartellone di basso profilo, in economia, rastrellando fondi ad altre piccole e frammentate iniziative, ma utile per la continuità.

Alessandro Chetta
  

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