L’ultima compagna di Massimo
Troisi, a 19 anni dalla sua scomparsa, spiega alla rivista "Donna al Top" le ragioni che finora
l’avevano spinta per lungo tempo a non parlare di lui, al contrario di
tanti colleghi che dalla conoscenza con il compianto avevano ricavato
una discreta pubblicità. Non solo, la 43enne attrice romana racconta che
cosa l’abbia spinta ad allontanarsi dal piccolo schermo, confidando
il suo disamore verso un mestiere che l’ha spesso delusa e amareggiata. Attualmente lavora in teatro con Roberto Ciufoli.
«Da Massimo ho imparato lo stile», afferma la Caldonazzo. Riportiamo di seguito uno stralcio dell'intervista.
A differenza di molti tuoi colleghi
che in ogni intervista rivendicano o millantano rapporti importanti, tu
hai sempre evitato di parlare di Massimo Troisi, al quale sei stata
legata prima che morisse…
«E mi fa piacere che questo si sia notato.
All’epoca ho lasciato parlare tutti quelli che ritenevano di dover dire
qualcosa, restandomene da parte ad ascoltare, disgustata».
Disgustata da
cosa?
«Da tanti atteggiamenti tenuti da gente che se ne approfittava,
senza fare nomi. Io ho seguito più il suo stile, diverso da quello con
cui si muove la maggior parte delle persone. Non faccio di tutto per
conquistare una copertina, e penso che si sia notato. Anche a discapito
mio, me ne rendo conto! Non uso gli altri per stare a galla» .
Nel 2004, inoltre, una Nathalie Caldonazzo incinta di sette mesi dichiarò a "Chi": "Avevo provato a fare un bimbo anche
con Massimo Troisi. Credevo di non poterne avere. Durante i due anni del nostro amore lo desideravamo
entrambi molto, ma non ci fu verso: non arrivò".
La copertina del giornale di "Noi" in foto dal mio archivio è del giugno 1994. A voi le riflessioni.
La copertina del giornale di "Noi" in foto dal mio archivio è del giugno 1994. A voi le riflessioni.
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