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mercoledì 16 ottobre 2013

Lello Arena: "Fiction su Massimo Troisi inutile e pericolosa"

Tra pochi giorni inizieranno le riprese della fiction Ricomincio da me, prodotta da Pietro Valsecchi per Mediaset e dedicata a Massimo Troisi. Nel ruolo del compianto attore e regista, Fabio Troiano. Valsecchi ha dichiarato che tutti gli artisti vicini a Troisi hanno dato il loro contributo all’operazione con preziose testimonianze. 
  
Lello Arena, carissimo amico di Troisi, in diversi film al suo fianco e, insieme con Enzo De Caro, partecipe della straordinaria avventura della Smorfia, nega di aver dato un qualsiasi contributo alla fiction. Non solo. Si dice assolutamente contrario a un «progetto inutile e pericoloso che vuole ridimensionare la vita entusiasmante di un uomo e di un artista che occupa un posto saldo nel cuore e nella memoria di tutti gli italiani». 
  
La fiction, quindi, non ha avuto la famosa «benedizione» degli amici e dei colleghi più vicini a Troisi? «Io sono completamente estraneo. Quando ho parlato con Valsecchi, tempo fa, ho cercato persino di fargli capire che si tratta di un’operazione rischiosa da molti punti di vista. I film, il repertorio della Smorfia e tutto quello che Massimo ci ha lasciato già raccontano benissimo Troisi. La sua vita unica, piena di colpi di scena e di poesia, non merita di essere ridotta ad un prodotto che di certo ha scopi del tutto diversi da quello di celebrare un artista».
Nel film ci sarà anche un attore ad interpretare Lello Arena... «Non posso far riferimento agli attori chiamati a ricoprire i vari ruoli. Posso però affermare con determinazione che Massimo è irrappresentabile».
  
   

giovedì 3 ottobre 2013

Il Troisi di Fabio Troiano: "Interpreterò Massimo dietro le quinte"

Quasi ovunque aleggia scetticismo nei confronti della fiction su Massimo Troisi che pare verrà girata a breve. Chi non manifesta dissenso vede il bicchiere mezzo pieno sostenendo che con un'operazione di questo tipo può far conoscere un grante attore scomparso prematuramente, principalmente ai più giovani. Per il resto i commenti evidenziano un Troiano che non ha niente a che fare con Troisi e la scadente qualità del prodotto fiction e dei suoi interpreti. 
Antonio, ad esempio, scrive: "ridurre la vita, seppur breve ahimè, di un GRANDIOSO ATTORE ad un paio di puntate da trasmettere la domenica ed il lunedì successivo per poi venire replicate nel nulla del palinsesto estivo...Meglio vedere una replica in HD di Ricomncio da Tre o Scusate il Ritardo dove c'è il VERO Massimo Troisi anzichè una brutta copia recitata da un attore che nemmeno gli somiglia". Secondo Natalia invece: "lo splendore di Massimo Troisi stava nella sua assoluta spontaneità. Impossbile ridurlo ad un copione, per rifare il suo personaggio bisognerebbe solo ne nascesse uno uguale, cioè è impossibile. Al massimo si può fare un film documentario, Massimo e' irragiungibile. Chi tenta questa impresa non ha capito niente di lui. Inoltre Troiano, per quanto sia un attore piacevole, ha una recitazione forzata. In "Ris" era pieno di ammiccamenti senza, senso iper lontano da Massimo Troisi". Lui dice che, almeno a Gragnano, attendono con ansia la fiction e gli hanno "affidato" Massimo. Aspettiamo e vediamo. Ma lo scetticismo sul perché tutto questo si faccia e con quale risultato resta.

Cristiano
 

L'attore protagonista del film tv "Ricomincio da me"
"Massimo è uno di famiglia, come Eduardo e Totò"
di Titta Fiore

«Quando Massimo Troisi morì, quel mese di giugno del 1994, avevo diciannove anni. Il dolore che provai solo un napoletano può capirlo». Fabio Troiano è nato a Torino, ma i suoi genitori sono di Gragnano, la città dei mulini e dei pastai. Ragion per cui l’attore si sente napoletano a tutti gli effetti. Conosce luoghi e dialetto, stati d’animo e sfumature. E ora l’esperienza gli tornerà utilissima, perché sarà lui a far rivivere sullo schermo il mito senza tempo di Troisi nel film tv prodotto dalla Taodue di Pietro Valsecchi per Canale 5, «Ricomincio da me», più volte annunciato e tra qualche giorno al via con la regia di Luca Miniero, il cineasta campione d’incasso di «Benvenuti al Sud».
Una bella responsabilità, Troiano.
«Lo so, ma anche una bellissima sfida. Vogliamo raccontare la sua vita e la sua arte, ma dietro le quinte. Mostrare quello che non si conosce, che non si è visto. Non gli sketch, tanto per dire, ma ciò che accadeva nei camerini. L’altra faccia di Troisi».
E lei?
«Il mio sarà un atto d’amore verso un mito del cinema italiano. Mi metterò da parte, non avrebbe senso cercare di imitarlo né di produrmi nella classica prova d’attore, non è questo l’approccio giusto».
Come si è preparato, allora?
«Mi sono documentato guardando filmati noti e inediti, parlando con chi lo ha conosciuto. E poi il mio punto di riferimento resta il lavoro minuzioso degli sceneggiatori Mizio Curcio, Andrea Nobile e Gianluca Ansanelli, nato anche dagli incontri con le persone più vicine a Massimo come Lello Arena, Enzo Decaro, Anna Pavignano...».
Lei, invece, Troisi lo ha conosciuto?
«Purtroppo no, non ho avuto questo piacere, ma per me fa parte della famiglia, come Eduardo e Totò».
I suoi film, invece, li avrà studiati.
«I film di Massimo si devono vedere a prescindere, perché raccontano con leggerezza la vita così com’è. Nelle sue storie di straordinaria modernità la gente si riconosceva e si riconosce ancora».
La sua lingua era inimitabile. Lei con il napoletano come se la cava?
«I miei genitori sono di Gragnano, dove ho vissuto da bambino e dove abbiamo una casa. Io con mio padre parlo solo in napoletano».
La base quindi c’è, resta la gestualità...
«Il mio lavoro di attore sarà su questo, ed è anche la parte interessante del mestiere».
Difficile calarsi nei panni di un’icona molto amata...
«Difficilissimo. Ma realizzo un sogno. Massimo era il mio punto di riferimento. Con mia madre da piccolo dicevo sempre che mi sarebbe bastato fare uno solo dei film che girava lui, mi piaceva molto... Poi da grande mi sono reso conto che Troisi è inarrivabile. Era avanti anni luce».
Fuori dai cliché.
«La gente gli andava dietro, con lui riusciva a ridere e a riflettere».
Nel film si vedrà?
«La sceneggiatura ripercorre le fasi importanti della sua vita, la gioventù a San Giorgio a Cremano, il periodo della Smorfia, il boom di ”Ricomincio da tre”, la televisione, l’amore per il calcio, la malattia, gli ultimi mesi durante le riprese del ”Postino”... Raccontiamo il percorso di una vita interrotta troppo presto».
Secondo lei i giovani conoscono Troisi?
«In parte sì, soprattutto per tradizione familiare. Oggi i miti nascono e muoiono in fretta, la velocità dell’informazione è un’arma a doppio taglio. L’amore per Massimo, invece, ha radici profonde».
Il riserbo della famiglia Troisi è noto, ne teme il giudizio?
«Sì, è normale. Mi sento carico di responsabilità nei loro confronti e verso il pubblico. Le racconto una cosa: quest’estate sono stato per un periodo a Gragnano e a Napoli e ovunque ho sentito crescere l’attesa per il nostro film. La gente diceva: ”Abbi cura del nostro Massimo”. Me lo affidavano, come uno di famiglia. È stato bellissimo».

   

sabato 9 ottobre 2010

Una fiction tutta dedicata a Massimo Troisi, le parole di Valsecchi

In arrivo fiction su Troisi L'attore avrà il volto di TroianoIn arrivo fiction su Troisi
L'attore avrà il volto di Troiano


Un film su Canale 5, titolo "Ricomincio da me". Protagonista, nel ruolo del grande artista napoletano scomparso a soli 41 anni, l'interprete della serie "Ris", Fabio Troiano. Il produttore Valsecchi: "Massimo era una persona speciale, oggi ci sono i dvd dei suoi film ma i giovani non l'hanno mai conosciuto". 

"Racconteremo il sogno di un ragazzo del Sud che va alla conquista del cinema, il sogno realizzato di un grande attore, che avrebbe potuto ancora dare tanto". Il produttore Pietro Valsecchi (Un eroe borghese, Il capo dei capi) prepara un film per Canale 5 sulla vita di Massimo Troisi. Si ititolerà Ricomincio da me, protagonista sarà Fabio Troiano, 36 anni, visto in tv nella serie "Ris" e adottato dal cinema. Le riprese - ma ancora non è stato scelto il regista - partiranno a primavera; Anna Pavignano, da sempre coautrice dei film di Troisi, curerà la sceneggiatura. "L'Italia è un paese che dimentica in fretta - dice il produttore - oggi ci sono i dvd dei film di Massimo, ma i giovani - penso a mio figlio adolescente - non l'hanno conosciuto. Era tempo che stavo pensando al progetto di un film sulla storia umana e professionale di Troisi, e credo che finalmente i tempi siano maturi". Valsecchi era amico dell'attore regista: "Massimo era una persona speciale, un uomo ironico ma dotato di grande sensibilità. Era intelligente e molto spiritoso, abbiamo passato insieme una settimana indimenticabile in un centro benessere. Mi sfidava a biliardo e vinceva sempre lui".

Troisi, scomparso nel '94 a soli 41 anni stroncato da un attacco cardiaco, è rimasto uno degli attori più amati: aveva iniziato con La Smorfia, dopo il debutto il grande successo in tv si era imposto al cinema. Nei film metteva in scena se stesso, un ragazzo di provincia (era nato a San Giorgio a Cremano, alle porte di Napoli) sfortunato con le donne, sognatore, un po' ingenuo. Indimenticabili  "Ricomincio da tre", "No grazie, il caffè mi rende nervoso", "Scusate il ritardo". "Non ci resta che piangere", "Pensavo fosse amore invece era un calesse ". Nel 1996 fu candidato all'Oscar come miglior attore per "Il Postino" (il film ebbe in tutto cinque candidature, vinse l'Oscar Bacalov per la colonna sonora).

Timido, dotato di una vena poetica rara, Troisi raccontava che da ragazzino era rimasto folgorato da "Roma città aperta" di Rossellini, film che lo aveva emozionato e spinto verso il cinema. Anche se il primo pensiero, dopo aver visto quel capolavoro, era stato un altro: "Massimo, da grande tu devi fà 'o geometra".

(08 ottobre 2010)

Silvia Fumarola 
www.repubblica.it