Poco più di un anno fa pubblicammo questo post e il relativo montaggio video per segnalare alcune "analogie" filmiche tra Massimo Troisi e Alessandro Siani: http://amicidimassimotroisi.blogspot.com/2011/01/massimo-troisi-e-alessandro-siani-la.html. Il video riscosse un certo successo tra i lettori. A questo proposito segnaliamo un video di un membro del nostro gruppo facebook, che ci rende ancora più chiara la differenza tra un omaggio e un'analogia "sospetta": https://www.facebook.com/photo.php?v=2078109626521.
Da allora abbiamo trovato molti d'accordo con noi, anche sul giudizio relativo al comico napoletano più in voga attualmente. Riportiamo di seguito un articolo firmato da Marco Vignolo Gargini, che ci sembra abbia colto nel segno. Lui ci risponde con amicizia in uno dei commenti in fondo al post.
Dopo diversi anni quella di Siani resta una comicità sempre a spese di qualcuno, una continua aggressione allo spettatore in sala, uno sfottò e una retorica continui, privi di spessore e riflessioni acute. Se deve essere lui oggi a portare Napoli in giro per i cinema, i teatri o le televisioni italiane si auspicano meno demenzialità chiassose e più contenuti che si stacchino dall'epoca che, ahimè, stiamo vivendo.
Devo ripetere un concetto, visto che è duro da arrivare a tutti: qui non sto mettendo io in piedi un paragone, sono i giornalisti/giornalai, i media che insistono nel farlo, con ignoranza e opportunismo. E qualcuno ci crede pure, e questo non va bene.
Qualcuno nei commenti mi ha scritto: "Alla presentazione del film 'Benvenuti al Nord', Alessandro Siani ha risposto alla domanda sul confronto con Troisi. "No,Massimo era un fuoriclasse,era un Maradona,io al massimo sono un Lavezzi". Mi verrebbe da rispondere a Siani, sulla scorta del video che ho montato con le suddette "analogie": "E allora gioca semplice, non provare a palleggiare maldestramente con le arance come hai visto fare a qualcun altro".
Qualcuno nei commenti mi ha scritto: "Alla presentazione del film 'Benvenuti al Nord', Alessandro Siani ha risposto alla domanda sul confronto con Troisi. "No,Massimo era un fuoriclasse,era un Maradona,io al massimo sono un Lavezzi"
Cristiano
Napoli: da Massimo Troisi… ad Alessandro Siani
Mancano soltanto due anni al ventennale della scomparsa di Massimo Troisi e già siamo in grado di poter stabilire che dell’antica e nobilissima arte comica e drammatica partenopea resta poco o niente. Troisi è stato l’ultimo esponente di una tradizione secolare, si può ben dire che a lui il testimone sia stato consegnato direttamente dalle mani del grande Eduardo, sebbene per poco tempo. Dopo Massimo Troisi abbiamo avuto tanti, tantissimi attori, o presunti tali, che hanno frequentato i cabaret, il teatro, la tv, il cinema, ma nessuno con il talento e le potenzialità dell’artista di San Giorgio a Cremano. È un dato di fatto, il posto di Pulcinella resta vacante, e per Pulcinella intendo anche l’evoluzione e il superamento della maschera napoletana. A livello linguistico, mimico, drammaturgico ci eravamo accorti tutti che Troisi avrebbe garantito questa rigenerazione, dando nuova linfa agli antichi copioni, purtroppo non potevamo sapere che sarebbe stata un’esperienza di così breve durata e, soprattutto, un’eredità difficile da raccogliere. Oggi sembra che Alessandro Siani rappresenti il non plus ultra dell’ultima generazione di comici napoletani, o perlomeno stanno facendo in modo di presentarcelo così… Al di là dei testi piuttosto banali, delle battute, dei tormentoni, dei personaggi (quel Tatore che trent’anni fa non avrebbe fatto ridere nessuno), Siani manca di spessore drammaturgico, sbraita, si muove come un Pazzariello in libera uscita, farfuglia, crede di poter attrarre con la barbetta e gli occhi cerulei… Massimo Troisi non aveva bisogno di personaggi, di tormentoni, era lui stesso lo spettacolo, il film, il dramma, e con la propria sottigliezza intellettuale sapeva traghettare Napoli fuori dai luoghi comuni, dalle macchiette. Siani invece è un regresso, un livellamento verso il basso, sia dal punto di vista lessicale che attoriale, quasi a rappresentare l’epoca che stiamo vivendo, priva di originalità, chiassosa, smunta, buffa più che comica. Troisi oggi è riconosciuto internazionalmente, a lui vengono dedicati convegni e rassegne cinematografiche… non credo che Siani saprà fare altrettanto (ha 37 anni, l’età in cui Troisi aveva già diretto, scritto e interpretato la maggior parte dei suoi film), almeno che… San Gennaro non faccia il miracolo!
Marco Vignolo Gargini
Da un'intervista della nostra Claudia Verardi a Renato Scarpa (il mitico Robertino e capo telegrafista di Mario Ruoppolo):
Qualche giovane comico napoletano sta riproponendo un tipo di comicità basato sui luoghi comuni e sui difetti partenopei, ribaltando in qualche modo il lavoro che proprio Massimo Troisi aveva fatto sul “nuovo napoletano che non deve per forza emigrare, ma può anche viaggiare” con tutto quello che ne consegue. Tu che ne pensi? Non sei napoletano, ma hai sempre frequentato molto sia la città che il suo cinema.
Renato Scarpa: Penso che Massimo abbia fatto una Rivoluzione. Proprio quella di cui Napoli ha bisogno. II soggettivismo esasperato che diventa senso di responsabilità individuale, l'autoironia, il ridere ammettendo la propria fragilità, coltivare il dubbio, trasformare la parola "cliente" in quella di "cittadino" come nel 1799.
Renato Scarpa: Penso che Massimo abbia fatto una Rivoluzione. Proprio quella di cui Napoli ha bisogno. II soggettivismo esasperato che diventa senso di responsabilità individuale, l'autoironia, il ridere ammettendo la propria fragilità, coltivare il dubbio, trasformare la parola "cliente" in quella di "cittadino" come nel 1799.
Penso solo che un uomo debba riconoscere i propri limiti, onde favorire e accogliere con umiltà qualsiasi giudizio che gli venga mosso. Non è tanto il confronto quello che conta, ma la consapevolezza che tale confronto, in certi casi, nasce e muore dopo pochi istanti. Confido nell’idea che Siani sia consapevole di tutto ciò.
RispondiEliminaAlla presentazione del film 'Benvenuti al Nord',Alessandro Siani ha risposto alla domanda sul confronto con Troisi.''No,Massimo era un fuoriclasse,era un Maradona,io al massimo sono un Lavezzi''
RispondiEliminaE allora gioca semplice, non provare a palleggiare maldestramente con le arance come hai visto fare a qualcun altro. ;)
RispondiEliminaSinceramente a me Siani non piace tanto.Entro però(o meglio ci provo)nell'ottica che avrebbe avuto Massimo nella questione,rapportandosi ad Alessandro:ce lo vedete Massimo,oggi,ancora tra noi,che a dispetto di una presa di coscienza di Siani,si mette a fare la gara a chi ce l'ha più lungo?Io no.Io in Massimo penso d'aver capito che nel suo mestiere ci metteva intelligenza,astuzia,cuore,ma non aggressività inutile.Era una persona che non cercava la polemica coi colleghi,non penso gli avrebbe fatto piacere vedere un collega suo(seppur di classe inferiore)essere messo a confronto per il gusto di dire'E' meglio l'altro'.Anzi,credo che Siani in qualche modo abbia respirato Troisi da ragazzo e così come Massimo si è ispirato a Peppino,Eduardo ecc..anche Siani abbia preso qualcosa da lui.Se c'è l'ammissione di essere inferiore,non vedo perchè fargli il cazziatone.Ripeto,non era lo stile di Massimo.A Massimo i paragoni non piacevano tanto anche per questo.E allora,lasciamo pure che Siani faccia il Lavezzi,tanto Maradona è tutta un'altra storia.(Franco,ps ho scritto il commento di prima).Saluti
RispondiEliminaRispetto il tuo pensiero e non diverge nemmeno tanto dal mio. Non fa una grinza. Il nostro messaggio di appassionati viscerali dell'arte di Massimo è indirizzato a una certa critica, a certi giornalai più che giornalisti che continuano a porre il paragone e l'accostamento. E non ci siamo proprio. Va benissimo ispirarsi, ma nel video che abbiamo montato e pubblicato, che non so se hai visto, dimostriamo come il Siani cinematografico sia andato ben oltre l'omaggio. Anzi a mio parere ha giocato anche un tantino sporco, in quanto le nuove generazioni che non conoscono così bene Massimo anche perché ormai passa poco o niente in tv non possono scovare la "marachella". L'omaggio è ben altro, e presto pubblicheremo un video montato da un nostro lettore che ben evidenzia come gli omaggi sono quelli di Benigni a Massimo e non quelli di Siani che ha provato in tutti modi a prendere in "prestito" personaggi, vicende, attori, musiche e scene dai film di Troisi. Senza poi ottenere i risultati che cercava... Omaggi sì, fotocopie no, insomma.
EliminaSi,concordo con te sui giornalisti che cercano di spingere l'attore del momento di turno.Penso sia un industria lo spettacolo,e dall'interno gli addetti ai lavori,tra cui i giornalisti,ci guadagnano a spingere un personaggio:la legge è semplice.Se fa soldi e funziona si vendono anche più riviste,i produttori gongolano e tutti mangiano.Pensa a Riccardo Scamarcio,un imbecille con tutto il rispetto che ha addirttura detto di ispirarsi a Massimo nell'approccio al mestiere(oltre che a Carmelo Bene).Capisci?Questo si che è un presuntuoso e meriterebbe più che una tirata d'orecchie,anche perchè nella vita Scamarcio,di Massimo,non ha nulla,è solo una persona arrogante.Siani non lo so che ragazzo sia,ma almeno ammette senza tergiversare di essere di un pianeta inferiore e riconosce in Massimo un maestro.Saluti(Franco)
RispondiEliminaRingrazio di tutto cuore per la citazione del mio pezzo. Prima di scriverlo mi interrogavo se non fosse troppo cattivo... poi ho ripensato a come mi sono sentito il 4 giugno 1994 dopo aver appreso della scomparsa di Massimo Troisi... dentro di me l'anima napoletana che mi ha trasmesso mia bisnonna s'è messa a piangere disperata, perché sapeva di aver perduto un capolavoro dell'arte. Sì, Renato Scarpa ha detto parole sacrosante, Massimo ha fatto una Rivoluzione, Alessandro Siani invece somiglia più agli uccelli di San Francesco citati in "Ricomincio da tre"... chi ha voluto capire...
RispondiEliminaGrazie ancora
Un abbraccio
Marco Vignolo Gargini