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mercoledì 28 maggio 2014

L'incontro di Tiziana con Rosaria Troisi, a San Severo per la presentazione del libro "Oltre il respiro - Massimo Troisi, mio fratello"

Pubblico con grande gioia il racconto dell'incontro della nostra Tiziana con Rosaria Troisi a Lucera. Mi ritrovo pienamente nelle emozioni e nelle sensazioni che scaturiscono dal contatto con una persona davvero speciale, ogni singola volta che la incontro, nonostante la conosca ormai da dieci anni. Ed ogni volta ritrovo gli occhi di Massimo, la sue genuinità, la sua semplicità e un'ironia fine e intelligente tutta al femminile.

Cristiano





Quasi per caso vengo a sapere che a pochi chilometri da casa Rosaria Troisi presenterà il suo libro "Oltre il respiro", dedicato al fratello Massimo. Questo libro l'ho preso tempo fa, letto quasi tutto d'un fiato, un bel racconto correlato di fotografie bellissime, personali. Da non perdere perciò l'occasione di essere là, per ascoltare storie raccontate da chi lo conosce da sempre.
 
Dopo aver rilasciato qualche intervista alla tv locale, ecco la signora Troisi che entra nella sala della libreria allestita per l'evento. La prima cosa che ha detto dopo essersi seduta è stata "adesso possiamo anche prenderci tutti un caffè" per metterci tutti a nostro agio e sottolineare il clima amichevole della conversazione! Ho notato che era molto tesa, inizialmente quasi tremava... Lei è davvero differente da Massimo come aspetto! Piccolina, minutina...ma quando parlava in alcuni momenti sembrava fosse lui a parlare....c'è da dire che in una cosa certamente somiglia a Massimo ed è l'ironia, quando faceva una battuta era davvero di una simpatia disarmante. Ha cominciato raccontando dell'influenza di suo fratello sulle nuove generazioni. Ha parlato di esempio, il buon esempio che un personaggio come lui può essere per le nuove generazioni. Se ce l'ha fatta Massimo, diceva, così timido ed insicuro, partito da un paesino che non era nemmeno sulla cartina...beh, allora ce la possono fare tutti, seguendo l'esempio della semplicità. 

Si è parlato di molte cose: gli esordi, gli aneddoti presi da vicende famigliari, il rapporto di Massimo con i parenti....cose che bene o male, chi lo segue, conosce già. Molte di queste cose sono scritte nel libro infatti! Diciamo che le poche cose che per me rappresentano delle chicche inedite degne di nota riguardano la testimonianza di una signora del pubblico che ha raccontato di aver avuto il privilegio di conoscere Massimo durante uno spettacolo de "La smorfia" in un teatro di Pugnochiuso. La signora raccontava che Massimo era completamente terrorizzato, che le chiedeva "e se non faccio ridere, che faccio?" completamente impaurito, timido, insicuro! Conosco la proverbiale timidezza di Massimo, ma l'idea che arrivasse a tormentarsi anche prima di uno spettacolo, mi ha fatto proprio sorridere! Infatti la signora Troisi ha aggiunto che lui spesso arrivava a mettere in dubbio l'intelligenza altrui a causa della sua insicurezza: "questo è intelligente? Dice che sono bravo. Però io so che è intelligente. Allora sono bravo davvero" !!! Fenomenale!
Un'altra cosa che mi ha fatto sorridere: la sorella di Massimo raccontava di quando lui
preferisse uscire di casa piuttosto che accogliere i parenti in visita, solo per evitare le domande sulla scuola! Prendeva il cappottino e se la filava!!!!!! Non mi dilungherò sul resto degli aneddoti perchè sono conosciuti e presenti nello stesso libro e posso solo dire di essere stata d'accordo con lei quando ha detto che in fondo sperava che in un angolino di quella libreria, ci fosse anche lui che ci sentiva parlare. L'unica cosa che sono riuscita a dirle è che per me era davvero importante essere lì ed è stato un piacere poter assistere ad un evento del genere.

Fa sempre piacere sentire parlare di Massimo, è una cosa che mi mette di buon umore e completa, un pezzettino alla volta, l'immagine di una persona che non ho conosciuto ma di cui mi piace conoscere sempre più cose. E' lo stesso motivo che mi spinge a costringere chiunque l'abbia conosciuto o visto a ripetermi la storia dell'incontro ogni volta che ci vediamo! Consiglio a tutti la lettura del libro e consiglierò sempre a tutti di avvicinarsi alla figura di Troisi perchè è davvero una bella esperienza, l'idea che sia esistita una persona così spontanea, e MAI banale, fa recuperare terreno al genere umano.
 
Tiziana
   

lunedì 27 gennaio 2014

Massimo Troisi-tour a Lucera sui luoghi di "Le vie del Signore sono finite"

Dopo Parigi è la volta dei luoghi di Lucera che furono il set di "Le vie del Signore sono finite". La grande famiglia di "Amici di Massimo Troisi", sparsa in tutto il mondo, e questa volta in particolare la grande appassionata Tiziana, ci consente di rivivere in queste foto ricordi ed emozioni cominciate quasi trent'anni fa. Riscoprire oggi i luoghi di Massimo è riappropriarsi di un pezzetto di lui, respirare anche a distanza un po' della sua anima. Perciò ringrazio di cuore Tiziana per queste splendide foto, rese ancora più suggestive da un bianco e nero eterno, come l'arte e la poesia di Massimo.

Cristiano












venerdì 11 novembre 2011

Lucera rende omaggio a Massimo Troisi. E Napoli?

"Una semplice frase dettata dal cuore, che ha potuto esprimere più di mille parole". Essenziale ma splendida iniziativa in quel di Lucera. Tante volte passeggiando per i luoghi di Napoli utilizzati da Massimo per i suoi film ho pensato a cosa si aspettava ad intitolare la strada a lui, o anche solo ad apporre una targa come questa. Anni fa noi Amici di Massimo Troisi architettavamo tra il serio e il faceto di andarci di notte e apporla noi, presso le storiche scale di "Scusate il ritardo", quelle delle scene sotto la pioggia con Lello Arena. 
E una iscrizioncina nella piazzetta di Borgo Marinari, dove Tommaso fa vedere la macchina nuova ad Amedeo in "Pensavo fosse amore invece era un calesse"? Niente. Dobbiamo vedere Procida intitolargli una piazza alla Corricella, ora Lucera dedicargli una targa. Ma a Napoli non c'è traccia di un qualsiasi omaggio. Sarebbe il minimo. Giusto per ricordare ai passanti che per quelle strade un ragazzo partito da San Giorgio a Cremano e arrivato agli Oscar ha scritto pagine indimenticabili del nostro cinema. Perché "la memoria di un grande genio non richiede reboanti parole per essere tramandata, ma un vivo sentimento".

Chi vuol venire in pellegrinaggio con noi in piazza Duomo a Lucera? :)

Cristiano


LUCERA - Nel 1987 Piazza Duomo si trasformò nella splendida cornice per il famoso film di Massimo Troisi 'Le vie del signore sono finite'. A quasi un quarto di secolo di distanza una targa commemorativa ricorda quel momento, ed insieme ad esso la figura dell'indimenticato regista ed attore partenopeo, morto prematuramente all'età di quarantuno anni. Nei ricordi dei lucerini è sempre viva l'immagine dell'invalido 'psicosomatico' Camillo Pianese, reso immortale dalla recitazione del nostro amato Massimo, che nella sua vita ha dovuto lottare davvero con la malattia fin dalla tenera età di dodici anni. Le febbri reumatiche furono per lui delle cattive compagne di vita, segnarono il suo corpo esile, ed il suo viso, magro e scavato come quello del grande Eduardo De Filippo. Benché provato nel fisico, niente poté fermare il suo spirito indomito ed il suo estro creativo, che brillava fulgido nel suo sguardo dolce ed intenso. Uno sguardo che nel corso degli anni gli italiani hanno imparato ad amare sempre più. Dalle bellissime gag del trio 'La Smorfia', con Lello Arena ed Enzo Decaro, agli stupendi film come 'Non ci resta che piangere', con Roberto Benigni, la sua carriera teatrale, televisiva e cinematografica fu sempre costellata da successi. Lucera è entrata a far parte della storia  del maestro, di arte e vita, grazie al film 'Le vie del signore sono finite'. Piazza Duomo e le lussuose sale del Circolo Unione divennero nel 1987 il teatro ideale per alcune scene di questo film. La nostra 'città d'arte' divenne così anche la città di questo grande artista. Per non dimenticare l'omaggio che Troisi fece a Lucera, il Rotary Club ha deciso di affiggere una targa commemorativa in Piazza Duomo. Sulla facciata del palazzo Lanza De Cuneo si può infatti leggere da qualche giorno la seguente dedica: "A Massimo Troisi che trasformò Piazza Duomo in teatro per il film 'Le vie del signore sono finite". Un ricordo di Troisi che la città di Lucera sente quanto mai intenso e pregno di significato. La memoria di un grande genio non richiede reboanti parole per essere tramandata, ma un vivo sentimento. In questo caso una semplice frase, dettata dal cuore, ha potuto esprimere più di mille parole. Ci piace pensare a questa targa come ad un'ultima lettera spedita da un 'postino' speciale, Massimo Troisi. 

Roberto Venditti