martedì 15 marzo 2011

Corsi e ricorsi: frammenti di Massimo Troisi

In anni e anni di grande passione ho creato diversi montaggi video dedicati a Massimo, e la fatica e le ore al pc non mi hanno mai fermato. Una delle tante magie troisiane, comune io credo a tutti i grandissimi, è che si può sempre trarre o notare qualcosa di nuovo e affascinante nelle scene già viste e riviste decine di volte. Ed ogni volta trovare paralleli, tratti ricorrenti, discorsi che sembrano esser stati lasciati in sospeso per proseguire poi nei film successivi, come tanti pezzi di puzzle sparsi, trovati e ricomposti per formare un disegno unico e sorprendente. La cosa acquista poi ancor più interesse e piacere quando queste riflessioni sono le stesse di altri appassionati che scorgono cose diverse e le condividono, apportando ognuno il proprio pezzo di puzzle. Infondo è uno dei motivi di esistere di questo blog e del gruppo.

L'inizio del video è un omaggio a ciò che lui ci ha lasciato ma con le sue parole. Nel mezzo ho voluto dare l'impressione che lui recitasse con lui stesso, botta e risposta, comico e spalla. Ed evidenziare alcune cose che nei diversi film ritornano. Io stesso che ho montato il video lo rivedo e mi sembra di ammirare Massimo per la prima volta, con lo stesso incanto. Dalla metafora nella Smorfia a quelle di Mario Ruoppolo, con lo stesso "ooh" di stupore di Michele quando vede l'orologio del nonno in "Che ora è"... E gli amori divisi, spezzati da grate, cancelli, portoni, come quel portone che a un certo punto si è chiuso tra noi e lui. Ma con il nostro affetto lo abbiamo sfondato e abbiamo riabbracciato il nostro postino poeta, per dargli il nostro "arrivederci".

I film di Massimo sono 11, più il mediometraggio "Morto Troisi, viva Troisi!", e resteranno tali. Eppure gli spunti di riflessione sembrano non finire mai. Di questo ringrazio i miei compagni di passione che hanno contribuito ad alcune delle idee di questo montaggio video, in cui ci sono corsi e ricorsi, paralleli e temi ricorrenti intersecati senza un filo rosso unificatore. Lampi, come quelli di Massimo, spiazzanti e incantatori. C'è il tormentone e i tormenti di Lello Arena riversati su di lui fisicamente e psicologicamente, c'è un oggetto comune come il termometro tirato in ballo in due film diversi, l'incomunicabilità, la religione, il miracolo, la Madonna, la metafora, la fine di un amore... Tanti frammenti di Massimo che ce lo restituiscono ogni volta nuovo, attuale e mai superato. Sempre con lo stupore della prima volta.

Grazie Massimì. E grazie agli inesauribili amici di Massimo.

Cristiano
         
                             

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