mercoledì 5 ottobre 2011

Francesco Nuti: "Invidiavo Massimo Troisi, comico di razza che piaceva alle donne. Mi fregò Clarissa Burt"

L'invidia e la rivalità sono sentimenti umani. Apprezzo diversi film di Nuti, apprezzo la sua confessione e posso capire la sua rabbia. Se però tutti quelli meno bravi e meno belli di Massimo Troisi si fossero arrabbiati così lui avrebbe avuto tanti, troppi nemici.
 Cristiano


Francesco Nuti nella sua biografia, scritta col fratello: «Mi graffiò l'anima. Gliel'ho detto anche sul letto di morte»
 
«L'invidia...mi pare il quarto vizio capitale. Bando alle ciance, ebbene sì, l'invidia, una volta e per lungo tempo mi ha graffiato l'anima con unghie da felino adulto». È la confessione tutt'altro che facile di Francesco Nuti riversata nel suo libro autobiografico "Sono un bravo ragazzo. Andata caduta e ritorno" (Rizzoli). E sapete di chi sono quelle «unghie da felino adulto» a cui si riferisce il comico toscano, che lentamente sta tornando alla vita dopo gli anni di forte depressione dopo la maledetta caduta dalle scale? Di Massimo Troisi. L'attore partenopeo gli soffiò Clarissa Burt. Lo racconta lui, Nuti, con dovizia di particolari, e soprattutto sfogando rabbia e invidia - sentimento tra i più inconfessabili - nelle pagine del volume scritto col fratello Giovanni, medico e musicista.

IL RATTO DELLA TOP MODEL - Invidiava Troisi già «per la sua sincera arte di comico di razza, ma questo era veramente troppo», cioè il ratto della bella Clarissa. Avvenne così: Francesco incontra la top model americana a Roma, nell'86. Dopo mesi di corteggiamento vanno a vivere insieme ai Parioli. Stanno bene insieme. Poi gli capita di partecipare ad una di quelle feste della Roma godona, che oggi sarebbero finite dritte su Dagospia. E il diavolo, secondo la prospettiva del toscano, ci mise la coda. Finito il party, Clarissa e Francesco tornano a casa nella stessa auto con Troisi. «Non so perché e non so come», ricorda Nuti. Morale: Clarissa si invaghisce di Massimo e va a vivere con lui. Una rabbia tremenda, che il regista sbollirà solo dopo moltissimo tempo, se è vero che gioisce ai mezzi flop del collega napoletano (vedi il boom del suo "Caruso Pascoski" e lo scarso successo al botteghino di "Che ora è" di Scola) e addirittura, quando nel giugno '94 Massimo muore, Nuti scrive: «Vado da lui. Gli do un bacio sulla fronte e gli sussurro: t'ho invidiato tanto».

Fonte: Corriere del mezzogiorno

 

Provava invidia per Troisi che era coccolato da critica e colleghi.

Nella biografia di Francesco Nuti ci sono la rabbia per non essere riconosciuto come autore e l’invidia, un sentimento difficile da ammettere per un artista. Invidia soprattutto verso Massimo Troisi, che sembra impossessarsi di tutto ciò che manca a Francesco. Comico di razza, è coccolato dalla critica, dai colleghi (Ettore Scola, a esempio), dalle televisioni, dai giornalisti. In più Troisi gli ha soffiato l’amata Clarissa Burt durante una festa a Roma. Nuti ammette di aver sperato nel fallimento dei film del rivale napoletano.

Fonte: Il giornale
 

11 commenti:

  1. Credo non sia facile per un attore di talento come è Francesco Nuti,guardare indietro agli anni d'oro della sua carriera e ammettere un sentimento come l'invidia per un collega di cui ammirava il talento artistico.Francesco Nuti è stato un grande attore,un bravo autore e forse la sua indole malinconica si è presto trasformata in autodistruttiva.

    frank

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  2. Apprezzo sinceramente i lavori del primo Francesco Nuti, in particolare la pellicola "Io, Chiara e lo scuro". Di quegli anni oltre a Massimo ammiro lui, Nichetti e Moretti. Permettimi una considerazione: anche Massimo aveva una forte vena malinconica, probabilmente anche per la sensazione di precarietà che gli causava la sua malattia, ma non è mai caduto in certi eccessi o in qualunque altra forma di autodistruzione. Donne a parte :) Credo quindi sia anche una questione di carattere e personalità, che devono essere forti e retti. Ad ogni modo grazie per il tuo prezioso commento e viva il cinema italiano (almeno una parte) di quegli anni!

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  3. Massimo non amava gli eccessi,in ogni forma.Celebre il commento per la vittoria del primo scudetto del Napoli:'festeggiamo ma non dimentichiamoci il gas e l'acqua aperti...'
    ciao,frank

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  4. Ho visitato la sua prima casa a Roma; bella la zona ma essenziale e quasi scarno l'appartamento. Non amava essere troppo in vista, forse la cosa più esagerata che si concesse fu una Mercedes bianca che lui riteneva "da stronzo" :)E' il segreto per rimanere sè stessi anche dopo il successo, che è "solo una cassa amplificatore, viene fuori quello che uno è prima".

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  5. Allora ragazzi vediamo un pò cosa può suscitare questa mia riflessione. In merito al tema che avete accennato poc’anzi sul divario caratteriale che distingue Massimo da Nuti e tanti altri, occorre analizzare un altro aspetto. Questa dicotomia riscontrata un po’ da noi tutti è dovuta, in parte, anche alla prolifera scala di valori di Massimo, che a dire il vero ha ereditato in un luogo magico, denso di contraddizioni, ma colmo di significati. Una provincia unica al mondo; fatta di gente unica nel suo modo di consegnarsi al destino e nel contempo manifestare le proprie prodezze. Massimo è vissuto dietro questo sipario reale gremito di superstizioni, traboccante di povertà, ma pervaso da un profondo senso del rispetto e dell'insegnamento alla vita. Straordinariamente il suo garbo, la sua sensibilità hanno convogliato tutto ciò fino all’ultimo giorno… Come un condottiero senza armi protettore delle sue radici. Vi ricordate con quanta ironia e certezza avversava i leghisti e le loro affermazioni ? Ha sempre portato avanti la nostra bandiera unita. Vivo a Roma, e, sovente, sono gravata dalle mille ipocrisie dei nostri giorni, così pur di ritrovare un po’ di normalità e verità mi reco in via di Campo Marzio, 47, dove fu girata l’ultima scena del film “Pensavo fosse amore invece era un calesse”. Non entro nella caffetteria, oggi del tutto ristrutturata, ma provo a sostare per pochi momenti davanti alla porta, mi basta alzare lo sguardo, guardare l’insegna e il pensiero di Massimo arriva fulmineo.
    Nella speranza che questo blog si attivi costantemente alla memoria di Massimo, con l’intento di farlo conoscere anche alle nuove generazioni.

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  6. Grazie di cuore Angela, è proprio quello che ci proponiamo di fare. Le visite ci sono, ma per ora il blog è utilizzato perlopiù per leggere i post e basta. Commenti come i tuoi gratificano il nostro lavoro e stimolano riflessioni sempre nuove. Sei già nel nostro gruppo di facebook?

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  7. Ciao Angela, grazie per aver scritto! Non so con quanta assiduità tu legga questo blog, ad ogni modo di segnalo un post scritto da Annalisa nel mese di maggio proprio a proposito del film che hai citato: "L'Occulto nei cuori di chi ama" http://amicidimassimotroisi.blogspot.com/2011/05/locculto-nei-cuori-di-chi-ama.html

    Scrivi ancora se ti va!

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  8. Ciao Cristiano e ciao Marta, faccio prima una piccola - grande premessa e poi rispondo ai vostri post.
    Ieri mi sono recata in libreria, una delle tante Feltrinelli di Roma, volevo assolutamente prendere in mano il nuovo libro di Massimo; ero un po’ emozionata, la possibilità di avvicinarmi a qualcosa che gli appartenesse mi ha messo un po’ di agitazione, non vedevo l’ora di vederlo lì esposto da qualche parte. E, invece, udite un po’! Il libro non si trovava. Ho chiesto aiuto al ragazzo responsabile del reparto che lo ha cercato ovunque, persino in magazzino, ma niente. Allora mi è venuto spontaneo fargli notare che il libro è uscito da pochi giorni e lui mi ha risposto: "ho controllato al computer e risultano tre copie, ci deve essere cerchiamolo!" Allora per una seconda volta e con ironia ho detto: credevo di trovarlo esposto all’entrata e il ragazzo con una semplicità disarmante mi ha risposto: “le vetrine sono acquistate, purtroppo!!! Se solo potessimo farle noi!” Dopodiché ha chiamato una sua collega la quale ha subito trovato il libro. Sapete dov’era? Inserito nel terzo ripiano della libreria, insieme ad una miriade di libri nel reparto musica e spettacolo, piuttosto che sul tavolo dove erano esposti tutti gli altri tra i quali quello di Nuti e altri, forse, ancora più banali come quello di Carlo Conti. La ragazza che mi ha fornito il libro, con aria volenterosa ha fatto presente al ragazzo che il libro di Massimo era già stato richiesto il giorno prima e che quindi bisognava ordinarne altre copie. Insomma sono stata lì quasi un ora e mezzo a leggere quella meraviglia, ho trattenuto il pianto per tutto il tempo, ma quando ho deciso di andare via e mi sono incamminata per riporre il libro al suo posto indovinate dov’erano le altre due copie del libro? Esposte nel punto più visibile del reparto. Ebbene si, nel frattempo le avevano spostate. In quel momento vedendo il libro non solo cambiato di posto, ma addirittura messo in piedi, in bella vista, con massimo che mi guardava, il pianto finalmente è venuto fuori.

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  9. Ciao Cristano,
    purtroppo non sono iscritta a facebook, i motivi sono tanti, ma per essere breve ti dico che ho sempre rifiutato quel tipo di comunicazione ed è solo grazie a Massimo che ho deciso di partecipare al vostro blog. Mi sono iscritta da pochissimo come lettore fisso.
    Ti chiedo questo: io vorrei fare veramente tanto per questo vostro progetto, ovvero vorrei con tutta sincerità esserci per portare aventi il più possibile il messaggio di massimo, non è una passione, né una missione. E' qualcosa di inspiegabile che viene dal cuore. Lo hai detto anche tu in qualche post. Come posso farlo senza partecipare al gruppo facebook? Com'è strutturata la pagina di facebook? Fate altro lì, ossia organizzate altre eventi, altre attività? Attendo tue notizie. Grazie

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  10. Lasciami un tuo contatto in privato su jlmies@tin.it ...ti rispondo presto, ora scappo a lavoro, stasera ho spettacolo in teatro. Grazie!

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  11. Cara Angela, episodio bello ed emblematico il tuo. Mi piace pensare che nel nostro piccolo noi cerchiamo di fare lo stesso: rispolverare continuamente l'immagine e l'arte di Massimo e metterla a vista, in prima fila per tutti, magari piazzando nelle retrovie chi oggi merita molto meno :) Sappiamo che saremo sempre in minoranza, che la nostra nicchia di adepti sarà sempre "umile ma onesta", ma sappiamo anche per esperienza personale che la passione vera può portare lontano e fare piccoli miracoli. Grazie per aver condiviso il tuo gustoso aneddoto!

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