lunedì 4 aprile 2011

Massimo Troisi e Renato Barbieri ancora insieme dietro le quinte, lassù...

"Quando morì, fui preso dallo sconforto. Non andai al funerale, ma aprii il Centro Teatro Spazio come gesto simbolico.
Le strade di San Giorgio a Cremano erano affollate da un fiume di gente che arrivava dappertutto ed io ero lì, nel nostro teatrino, perché così lo volevo ricordare. Vennero tantissime persone a visitare il Centro, tra cui alcuni giornalisti che mi intervistarono, ma io in quel momento non ero in grado di dire nulla.
Massimo è “finito” il 4 giugno del 1994, a soli 41 anni di età. Benché io sappia benissimo che lui non c’è più, per me è ancora qui dentro, al “Centro Teatro Spazio”: lo vedo dietro le quinte, pronto ad apparire in qualsiasi momento per darmi un suggerimento, o propenso a stupirmi con qualche sua battuta esilarante. Noi abbiamo perso una colonna portante del nostro centro ma non il suo spirito, non il suo ricordo, che aleggia ancora intorno a noi."


Renato Barbieri
Dall'intervista per la mia tesi di laurea "La Smorfia di un Pulcinella senza maschera: il teatro di M. Troisi", Dicembre 2003.


Ecco come Renato voleva tenere accanto a sé Massimo Troisi.
Tra le mura del Centro Teatro Spazio, il teatrino di San Giorgio a Cremano; io lo ascoltavo in penombra, incantata, come una bambina di fronte ad un narratore di fiabe. 
Renato Barbieri non mi conosceva, ma si è aperto come un libro e mi ha parlato per ore ed ore. Un'intervista lunga e commovente dove abbiamo ripercorso la sua storia,  tutto il percorso artistico intrapreso con Massimo Troisi ed i ragazzi del Centro Teatro Spazio. Anch'io ho quindi attinto dall'inesauribile fonte di energia e di informazioni, racchiusa nel burattinaio più dolce, onesto ed elegante che abbia mai incontrato: Renato Barbieri.

Purtroppo due settimane fa anche Renato ci ha lasciato. Mi disse che Massimo era stato come un figlio per lui e che poi, gli è mancato. Anche a noi manca Massimo, e mancherà tanto anche Renato. Ora mi piace pensarli insieme, in un mondo migliore rispetto al nostro. Un mondo senza sofferenza, dove si possa recuperare il tempo perduto.

Buon viaggio, amico.

Annalisa Erriu

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