martedì 21 ottobre 2014

L'Occulto nei cuori di chi ama: l'amore tra Massimo Troisi, Woody Allen ed Ivano Fossati

Tu stive 'nzieme a n'ato
je te guardaje
e primma 'e da' 'o tiempo all'uocchie
pe' s'annammura'
già s'era fatt' annanze 'o core:
"A me, a me!"
'o ssaje comme fa 'o core
quann' s'è 'nnamurato.

Tu stive 'nzieme a me
je te guardavo e me ricev'
comme sarà  succiesso ca è fernuto
ma je nun m'arrenn'
ce voglio pruva'.
Po' se facette annanze 'o core e me ricette:
"Tu vuo' pruvà? e pruova, je me ne vaco".
'O ssaje comme fa 'o core quann s'è sbagliato.

Versi in vernacolo partenopeo, la lingua del cuore di Troisi, come la musica è sinfonia dell'anima di Pino Daniele. Ed ecco una canzone che fa venir la pelle d'oca. Massimo Troisi descrive l'amore. Sempre. In tutti i suoi film. Amore come desiderio inafferrabile, incredibile scherzo della natura umana. 
In questo circolo vizioso ruotano i personaggi di "Pensavo fosse amore invece era un calesse". Un vero e proprio saggio su pellicola dove ogni personaggio, ogni storia che attraversa il film, tratta una fase dell'amore. Cecilia e Tommaso si amano, ma desiderano altro. Quell'altro che li conduce dove si può ancora sognare. Lasciarsi. L'abbandono e lo strazio, rappresentato da una mano che ravana dentro, in scatole di confetti. Soffrire e voler soffrire bene. Ritrovarsi e amarsi più di prima. E capire poi che il senso di tutto è il desiderio. Enea, avventuriero di mondi lontani, si rende ridicolo per un amore platonico. Amedeo, teorizzatore buffo, vittima dell'euforica Flora, tutta "troppo colorata", che a sua volta abbandona Giorgio, distrutto della sua stessa esigenza di sincerità. La follia insita nella fantasia perversa di Chiara che non si arrende all'evidenza e avvelena. Odio, gelosia, rabbia, tradimenti. Vendetta. L'Occulto rappresentato da fattucchiere improbabili. L'Occulto, che è nei cuori di chi ama. L'epilogo viene preannunciato all'inizio, dalla bomboniera che si frantuma. Cecilia e Tommaso sono lo specchio delle coppie che si affannano per la grande scalata della vita, e che inavvertitamente si trovano in cima: ecco l'altro versante. Bisogna scendere. L'importante è non farsi troppo male. 
"Un uomo e una donna sono i meno adatti per sposarsi tra di loro. Troppo diversi". Un film che ironizza sull'amore con la dolcezza della poesia. Un'opera interamente firmata da Massimo Troisi (e da Anna Pavignano). Indimenticabile autore. Sempre attuale. 

Annalisa

 

LA COSTRUZIONE DI UN AMORE (IVANO FOSSATI)
 
La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane

La costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un'altare di sabbia
in riva al mare

La costruzione del mio amore
mi piace guardarla salire
come un grattacielo di cento piani
o come un girasole

Ed io ci metto l'esperienza
come su un albero di Natale
come un regalo ad una sposa
un qualcosa che sta lí
e che non fa male

E ad ogni piano c'è un sorriso
per ogni inverno da passare
ad ogni piano un Paradiso
da consumare

Dietro una porta un po' d'amore
per quando non ci sarà tempo di fare l'amore
per quando vorrai buttare via
la mia sola fotografia

E intanto guardo questo amore
che si fa piú vicino al cielo
come se dopo tanto amore
bastasse ancora il cielo

E sono qui
e mi meraviglia
tanto da mordermi le braccia,
ma no, son proprio io
lo specchio ha la mia faccia

Sono io che guardo questo amore
che si fa più vicino al cielo
come se dopo l'orizzonte
ci fosse ancora cielo

E tutto ció mi meraviglia
tanto che se finisse adesso
lo so io chiederei
che mi crollasse addosso

E la fortuna di un amore
come lo so che può cambiare
dopo si dice l'ho fatto per fare
ma era per non morire

Si dice che bello tornare alla vita
che mi era sembrata finita
che bello tornare a vedere
e quel che è peggio è che è tutto vero
perché

La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane

La costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un'altare di sabbia
in riva al mare

E intanto guardo questo amore
che si fa piú vicino al cielo
come se dopo tanto amore
bastasse ancora il cielo

E sono qui
e mi meraviglia
tanto da mordermi le braccia,
ma no, son proprio io
lo specchio ha la mia faccia

Sono io che guardo questo amore
che si fa grande come il cielo
come se dopo l'orizzonte
ci fosse ancora cielo

E tutto ció mi meraviglia
tanto che se finisse adesso
lo so io chiederei
che mi crollasse addosso

Sì.
  
                                                   

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