"Massimo è parte di me. Non appartiene solo
al mio passato, è nel mio presente e sarà nel mio futuro. Parlo sempre
volentieri di lui. Troisi spesso mi dipingeva come il Tonino
di "Scusate il ritardo". Mi diceva: "Tu sì troppo affettuoso, non te ne
rendi conto. Sembra un pregio ma nun è accussì". Ma ho sempre pensato
che lo dicesse per prendermi un po' in giro. Mi
sarebbe dispiaciuto se avesse dato la parte a un altro. Ora che sono
passati tanti anni e riesco a guardare il film con distacco, posso dire
che ci sono dei momenti formidabili come quel lungo piano sequenza col
dialogo tra Vincenzo e Tonino sotto la pioggia".
"In "No grazie, il caffé mi rende nervoso" interpreto Michele, un giornalista. Credo
che ormai una figura del genere non esista più, scriveva i necrologi e
assemblava la pubblicità. Inizialmente il film doveva avere più
personaggi: la Loren, la De Sio, Pino Daniele. Sarebbero morti tutti per
mano di Funiculì Funiculà, come Troisi e Senese. Poi le cose sono
cambiate, sono aumentate le situazioni comiche. I fan mi hanno chiesto spesso un sequel. È
pronto da un paio d'anni, anche se per ora è rimasto nel cassetto. Ma
la storia c'è, anche perché l'idea che Napoli non debba cambiare, su cui
si poggia il film, c'è ancora".
Fonte: Repubblica.it
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