Altro giro, altra donna che decide di rivelare pubblicamente il suo flirt con Massimo Troisi. Eleonora Giorgi conosce Massimo poco prima delle riprese di "Morto Troisi, viva Troisi!", nel 1982. Due anni dopo l'incontro galeotto in Costa D'Avorio.
Al di là del mero gossip, come sempre ci interessa la descrizione e la testimonianza delle peculiarità del nostro.
Al di là del mero gossip, come sempre ci interessa la descrizione e la testimonianza delle peculiarità del nostro.
Cristiano
Eleonora Giorgi ha
svelato il segreto al settimanale Visto. I due si sono conosciuti
grazie a Verdone, poi una vacanza in Costa D’Avorio… Sulle pagine del
settimanale Visto, la Giorgi ha rivelato una breve relazione con
Massimo Troisi, che risale a trent’anni fa. In quel periodo, l’attore
era già molto amato grazie al successo del film “Ricomincio da tre”. Fu
Carlo Verdone a farli conoscere.
“(Massimo Troisi) accetta la regia di
uno show Tv che ospita fra gli altri Roberto Benigni e Carlo Verdone ed è
proprio Carlo, con il quale ho appena girato Borotalco, a
presentarmelo, a cena a casa sua. Massimo è timido ma magnetico,
delicato ma sicuro di sé, soffuso di grazia, di una lieve malinconia, ma
pur sorridente e solare”.
Due anni dopo, poi, i due attori si
ritrovano in Costa d’Avorio: “Massimo è allegro ed espansivo, ma resta
per ore seduto all’ombra e io gli faccio compagnia; così, più da vicino,
mi accorgo del ticchettio meccanico del suo cuore, che nel silenzio si
fa più evidente: fra noi scoppia una passione improvvisa, breve e
bruciante”, da cui poi sarebbe nata una bella amicizia.
“Insieme ridiamo e ci raccontiamo mille cose e al
ritorno siamo ancora amici. Poi ci si perde, io vado a stare in campagna
mentre la sua carriera continua a crescere con successo, fra i film di
Ettore Scola e i suoi. (…) La sua morte, a soli 41 anni, arriva il 4
giugno 1994, pochissimo tempo dopo la conclusione delle riprese del film
Il postino, e le sue immagini in quel film, magro e sofferto, a cavallo
della bici del portalettere, a picco sul mare dell’isola, sono uno choc
doloroso. Pare che Massimo avesse bisogno di un urgente intervento al
cuore, molto invasivo, e che avesse voluto fatalmente rimandarlo per
poter girare questo film-apologo sulla bellezza e sull’arte, cui teneva
moltissimo, con ancora nel petto il suo vero cuore, quasi fosse il
custode del suo più profondo sentimento”.
"Ci sono artisti - scrive Eleonora Giorgi, icona del cinema italiano per il settimanale Visto
- che nessun emulo, per quanto amato, può sostituire nel cuore del suo
pubblico. Massimo Troisi era nato sotto il vulcano, sotto quel temibile
Vesuvio che, però, ha sempre risparmiato dalle peggiori conseguenze a
San Giorgio a Cremano, piccolo centro a pochi chilometri da Piazza del
Plebiscito".
(Anita Sciarra, Il Giornale)
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