"Vado
in sale e attraverso piazze che hanno il nome di Massimo, ho vinto un
premio che porta il suo nome... Questo ha un suo piacere, ma sono cose
di cui avrei volentieri fatto a meno... Quando Massimo è mancato pensavo
di dover avere la funzione di alimentare il suo ricordo, ma lui è
sempre stato il più bravo. Certo, mi sono dato da fare perché il nostro
materiale fosse a disposizione di chiunque. Ma Massimo manca, è una mancanza lancinante, anche se la sua presenza in chi lo ama è fonte di ispirazione ancora presente" confida Lello Arena che, a proposito dell'esperienza di comicità avuta insieme, ammette: «E'
stata messa un'asticella in un punto molto alto, spesso difficile da
saltare anche per noi protagonisti di quel progetto. Quell'asticella sta
lì anche per me: a volte riesco a saltarla, a volte mi faccio male, ma
sono felice che sia stata messa anche da me. C'era quella poesia, nella
comicità, che la rendeva insuperabile. Una buona pietra di paragone: e sono contento di aver partecipato a quel progetto. Poi, la
Smorfia era un progetto archiviato già quando Massimo era vivo e forse
ha avuto vita breve perché ha detto quello che doveva dire. Un rammarico
dato dalla mancanza di Massimo è il cercare di capire quali altre
frontiere ci fossero ancora da esplorare. Da soli è più complicato. E meno divertente.
Lello Arena
Tratto da La provincia di Varese
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Giuliana De Sio
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