
Pietro Valsecchi, fondatore della casa di produzione Taodue
Abbiamo chiesto noi di visionare la sceneggiatura.
L’abbiamo fatto attraverso mio nipote, che fa l’avvocato. L’abbiamo
trovata per dirla in maniera elegante, non corrispondente. Non ci
abbiamo ritrovato Massimo. Quando finì la lavorazione del film Il
postino, salutò tutta la troupe dicendo: “Ricordatevi di me”. Per la
famiglia è importante che sia ritratto col rispetto che merita. Gli
hanno voluto bene in tanti, non vogliamo che venga “tradito a vent’anni
dalla morte”. Non vogliamo che Massimo venga massacrato, non si può difendere. Si è
avviato questo progetto in fretta, ma va rispettato il suo spirito
umano e artistico. Non sono contraria all’idea di una fiction in sé, ma
così com’è non poteva andare.
Rosaria Troisi, sorella di Massimo
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