UPDATE: Preciso alcune cose, superflue per chi legge attentamente il post, un po' meno a quanto pare per chi non lo fa. Questo post e il relativo montaggio video non intendono in alcun modo paragonare Massimo e Siani. Non viene criticato il fatto che Siani somigli a Massimo, ma semplicmente vengono messe in evidenza le scene, i personaggi, le situazioni, la mimica che sembrano "prese a prestito" e che non a tutti possono balzare all'occhio. Le conseguenti riflessioni vengono lasciate al lettore.
Alessandro Siani è un discreto cabarettista. Sa scovare, raccontare i tic e le manie di certi napoletani e sa farci ridere su. Per il momento quello che ha avuto da dire si ferma qui, frasi retoriche scritte da altri a parte. Finora non è riuscito a intingere efficacemente la sua comicità nel sociale, nell'attualità, anche per dare un certo spessore a ciò che dice (cosa che per esempio ha sempre fatto Simone Schettino, pur se meno celebre ma si sa, non è sempre la qualità di ciò che fai che attira di più). Forse sta iniziando a capirlo, e lo si può intravedere dal messaggio su Napoli che ha lanciato recentemente dal palco di Zelig. Staremo a vedere, e gli auguriamo di dare una svolta alla sua carriera che gli permetta di crescere come artista, con meno sfottò e con una comicità meno a spese degli altri.
Alessandro Siani è un discreto cabarettista. Sa scovare, raccontare i tic e le manie di certi napoletani e sa farci ridere su. Per il momento quello che ha avuto da dire si ferma qui, frasi retoriche scritte da altri a parte. Finora non è riuscito a intingere efficacemente la sua comicità nel sociale, nell'attualità, anche per dare un certo spessore a ciò che dice (cosa che per esempio ha sempre fatto Simone Schettino, pur se meno celebre ma si sa, non è sempre la qualità di ciò che fai che attira di più). Forse sta iniziando a capirlo, e lo si può intravedere dal messaggio su Napoli che ha lanciato recentemente dal palco di Zelig. Staremo a vedere, e gli auguriamo di dare una svolta alla sua carriera che gli permetta di crescere come artista, con meno sfottò e con una comicità meno a spese degli altri.
Cinematograficamente parlando Siani ha recitato in due film da protagonista, partecipando in prima persona al soggetto e alla sceneggiatura. Gli incassi si sono rivelati modesti. Grande successo ha invece avuto "Benvenuti al Sud", dove il protagonista è Claudio Bisio, con lui in un ruolo di primo piano. In quest'ultimo film pare che Siani stia iniziando a ritagliarsi finalmente un personaggio tutto suo; sì, perché nei due film precedenti abbiamo colto, fin dalla prima visione, un pò troppe similitudini con i film di Massimo Troisi in scene, situazioni, personaggi, atteggiamenti, mimiche e persino nelle musiche. Ci siamo messi a tavolino, abbiamo confrontato queste scene ed è nato il montaggio video che potete vedere in coda al post. Manca l'analisi di due film come "Natale in crociera" e "Natale a New York" che, sinceramente, non siamo riusciti proprio ad autoinfliggerci. All'epoca non era uscito ancora il tanto acclamato "Il principe abusivo", dove però Siani, comunque affiancato dal più affermato De Sica, fa ridere utilizzando gli stereotipi e i luoghi comuni sui napoletani che Massimo tanto combatteva. Insomma, ancora retorica a parte, il napoletano non ne esce proprio bene.
Intendiamoci, gli omaggi e i tributi ai grandi del passato sono tantissimi nella storia del cinema, ma ci sembra che siano ben altra cosa rispetto a quello che abbiamo visto in questi film. Anche Massimo e Benigni si sono permessi di ricordare Totò nella scena della lettera in "Non ci resta che piangere", e lo stesso Roberto omaggia il suo amico Massimo in "La vita è bella" con il giro del palazzo per incontrare la donna che ama (già visto in "Ricomincio da tre"). Ma era un caso isolato e riconosciuto per quello che era...
Di certo le similitudini che abbiamo colto saranno sfuggite ai più, specie ai più giovani che oggi come oggi non hanno modo di scoprire Massimo e i suoi lavori, e questo montaggio è un modo "umile ma onesto" per riaffermare la paternità di certe trovate e di certi personaggi, anche mimicamente parlando. Alcuni accostamenti potranno sembrare forzati, ma alla base c'è chiaramente una matrice e uno spunto comuni.
Probabilmente anche lo stesso Siani ha capito che in questa maniera non può andare lontano (sempre cinematograficamente parlando, con l'arte oltre che con gli incassi), ci vuole qualcosa di veramente e solo suo. Cercare il successo di un film sulla scia di altri lavori e di un altro personaggio, utilizzando magari lo stesso cast artistico e tecnico, lo stesso produttore, lo stesso Pino Daniele per le musiche, non basta. Ci vogliono le idee e il talento, una poetica nel senso di idee artistiche e di espressione personale. Mauro Berardi, già produttore di Massimo, scommise sul primo film di Siani affermando: "dopo Troisi posso finalmente fare un altro bel film con un napoletano". Quei bei film di Massimo sono, riteniamo, tutt'altra cosa in ogni senso. Quindi attenzione prima di etichettare con leggerezza "il nuovo Troisi".
Per il resto non possiamo che augurare una brillante carriera ad Alessandro Siani, con la speranza ci possa regalare anche solo un decimo delle emozioni e delle risate intelligenti che il nostro Massimo ci ha donato e continua a donarci ancora oggi.