La morte non è nel non poter comunicare, ma nel non poter più essere compresi.
P. P. Pasolini
E quanto meglio mi fa capire perché Massimo è vivo più che mai tra noi appassionati. E tra le persone che lo scoprono per la prima volta. Fa parte dei grandi, e in quanto grande si fa sempre comprendere, non appare mai anacronistico, obsoleto. E c'è sempre da comprendere qualcosa di nuovo in ciò che ha fatto; la morte è quindi solo fisica.
La mia e la vostra passione, palpabile e calorosa, me lo fanno sentire sempre più presente. Ognuno porta il suo tassello in questo interminabile puzzle. Quanto sarebbe bello vedere la stessa passione, la stessa ispirazione, la stessa originalità, lo stesso affetto sincero e "intelligente" nelle (poche) iniziative che ricordano, o dovrei dire purtroppo "commemorano" Massimo.
Ma in fin dei conti mi basta questo. La nostra dimensione seppur piccola, lontana dai riflettori e dalle serate mondane. Vera e disinteressata. La più nobile. Dove non ci sono egoismi, interessi e invidie. Ma solo PASSIONE. E voglia di comprendere, per far sì che la morte sia solo fisica.
Grazie, Amici di Massimo Troisi.
"Io credo che i giovani non lo capiranno. Non mi illudo di esser capito dai giovani, perché con i giovani è impossibile instaurare un rapporto di carattere culturale perché i giovani vivono nuovi valori con cui i vecchi valori nel nome dei quali io parlo sono incommensurabili."
Pasolini durante un'intervista sul set di "Salò o le 120 giornate di Sodoma"
"Io che ricordo i suoi grandi ottimismi posso capire che non possa che essere pessimista e scettico."
"Io che ricordo i suoi grandi ottimismi posso capire che non possa che essere pessimista e scettico."
Un suo compagno di classe durante la trasmissione del 1971 "III B facciamo l'appello" condotta da Enzo Biagi
Nella parte finale della sua vita Pier Paolo era pervaso da pessimismo e rassegnazione. Guardava all'Africa come ultima oasi per cercare l'autentico e il genuino. Grandissimo precursore e profeta.