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L'inizio del video è un omaggio a ciò che lui ci ha lasciato ma con le sue parole. Nel mezzo ho voluto dare l'impressione che lui recitasse con lui stesso, botta e risposta, comico e spalla. Ed evidenziare alcune cose che nei diversi film ritornano. Io stesso che ho montato il video lo rivedo e mi sembra di ammirare Massimo per la prima volta, con lo stesso incanto. Dalla metafora nella Smorfia a quelle di Mario Ruoppolo, con lo stesso "ooh" di stupore di Michele quando vede l'orologio del nonno in "Che ora è"... E gli amori divisi, spezzati da grate, cancelli, portoni, come quel portone che a un certo punto si è chiuso tra noi e lui. Ma con il nostro affetto lo abbiamo sfondato e abbiamo riabbracciato il nostro postino poeta, per dargli il nostro "arrivederci".
I film di Massimo sono 11, più il mediometraggio "Morto Troisi, viva Troisi!", e resteranno tali. Eppure gli spunti di riflessione sembrano non finire mai. Di questo ringrazio i miei compagni di passione che hanno contribuito ad alcune delle idee di questo montaggio video, in cui ci sono corsi e ricorsi, paralleli e temi ricorrenti intersecati senza un filo rosso unificatore. Lampi, come quelli di Massimo, spiazzanti e incantatori. C'è il tormentone e i tormenti di Lello Arena riversati su di lui fisicamente e psicologicamente, c'è un oggetto comune come il termometro tirato in ballo in due film diversi, l'incomunicabilità, la religione, il miracolo, la Madonna, la metafora, la fine di un amore... Tanti frammenti di Massimo che ce lo restituiscono ogni volta nuovo, attuale e mai superato. Sempre con lo stupore della prima volta.
Grazie Massimì. E grazie agli inesauribili amici di Massimo.
Cristiano
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