Sessantuno anni. T’immagino: stempiato, i
riccioli grigi, le rughe intorno agli occhi. Leggermente più grasso,
ancora affascinante con quel sorriso a mezza bocca che sembra facesse
impazzire le donne quand’eri un giovane playboy nato a San Giorgio a
Cremano. Mi viene in mente la domanda che mi ha sempre incuriosito,
ritorna puntuale soprattutto il 19 febbraio e il 4 giugno, l’inizio e la
fine (soltanto fisica): che film avresti fatto? Impossibile trovare
risposte, probabilmente ne avresti fatti sempre meno, perché insieme
agli anni sarebbe aumentata pure la pigrizia. O forse no, come in una
magia, come in un film se preferisci, la voglia di raccontare la vita
come soltanto tu sapevi fare ti sarebbe cresciuta con l’età. Quello di
cui sono certo è che le tue opere non sarebbero state peggiori di quelle
precedenti: non avresti accettato di proporre film scadenti, di
sentirti dire quelle frasi tipo “non è più quello di una volta”. Troppo
orgoglioso, anche se a prima vista poteva non sembrare. Troppo
innamorato di te stesso, ne sono certo. Anche se non ti ho mai
conosciuto. Anche se chi ti ha conosciuto racconta di un uomo sempre
critico verso la sua persona. Addirittura voglio immaginarti talmente
orgoglioso da andartene per sempre proprio perché il Massimo
(con la lettera maiuscola, rigorosamente) l’avevi già raggiunto e avevi
paura di scendere più giù, perché se devo pensare che la vita è così
beffarda da regalarci e poi toglierci sul più bello un attore come te,
mi sale un po’ di rabbia mista ad ansia per uno scherzo così crudele.
Il Massimo ce l’hai dato presto, forse perché sapevi che la
vita con te non sarebbe stata troppo gentile. E allora hai dovuto
correre, non avevi tempo per sbagliare un film, per dire una frase
banale. Non ti ho mai sentito dirne una, incredibile. Ogni parola, ogni
discorso era talmente semplice da risultare geniale e unico nel suo
genere: nessuno aveva già detto quello che dicevi tu e a nessuno
verrebbe in mente di dire una cosa che tu hai già detto. Qualcuno ci ha
provato, in questi anni in cui tu non ci sei stato, ma con scarsi
risultati. Perché, oltre ogni immaginazione, al di la di ogni possibile
ragionamento, la verità è che prima ancora che nascessi qualcuno ha
voluto che tu fossi speciale. Un talento vero, naturale, di quelli che
non hanno bisogno di studi o allenamenti particolari: vengon fuori così,
forse per caso, forse no. Nascono e hanno il dovere di illuminare
quello che hanno dentro, mostrarlo agli altri e farli godere. Tu avevi
un punto di vista originale e irripetibile, un’angolazione speciale
dalla quale vivevi la vita e la osservavi, la trasformavi in qualcosa di
poetico e straordinariamente comico.
Tu eri, anzi sei, Massimo Troisi. Oggi è il tuo compleanno. Tanti auguri.
Pierpaolo Orefice
Napoli è Massimo. Ogni volta che vengo a Napoli lo penso, lo sento e
tutti me lo ricordano. È incredibile come qui mi riconoscano più che a
Roma. Tutti pensano a quel film, "Pensavo fosse amore invece era un calesse". Sono passati 22 anni e sembra ieri. Massimo manca, per me era più
che un regista: era un amico, un consigliere. Quando ho girato il film ho trascorso molto tempo a
Napoli con lui e non ho mai visto scene di delirio simili da parte
della gente, anzi forse le ho viste in televisione per Maradona. Al di là dell'essere famoso c'era veramente un affetto, una stima, una necessità di avere un contatto, che è una cosa veramente rarissima e che non posso dimenticare ogni volta che vengo.
Francesca Neri
Questa mattina si è riunita la seconda
seduta della Commissione d'indagine sui debiti dell'Istituzione comunale
"Premio Massimo Troisi". Nel corso della riunione a porte chiuse è
stato eletto dai presenti come coordinatore il Consigliere comunale
appartenente al M5S Danilo Roberto Cascone. Dopo una prima fumata nera
quest'ultimo è stato eletto all'unanimità. "Ringrazio innanzitutto i
colleghi Consiglieri che mi hanno votato - dichiara Danilo Roberto
Cascone - affidandomi questo incarico senz'altro impegnativo. Ci tengo a
precisare che l'incarico non prevede alcun tipo di retribuzione. Avremo a disposizione al massimo sei
mesi di tempo per far luce sulle cause che hanno portato al crack
finanziario dell'Istituzione. Al termine dei lavori renderò pubbliche le
risultanze dell'operato svolto dalla Commissione costituitasi ad hoc.
Mi impegnerò per far emergere tutto ciò che per troppi anni ci hanno
tenuto nascosto nelle stanze segrete. Qualcuno dovrà rispondere dei
238.000€ di debiti che hanno decretato il declino inesorabile della
storica kermesse sangiorgese, speculando sul nome del nostro amatissimo
concittadino Massimo Troisi".