Una delle cose che, al festival di Cannes, mi ha sempre divertito è il modo che hanno i francesi di francesizzare tutto. Alle conferenze stampa, per esempio, capita di non capire di che cosa stiano parlando perché quando nominano i registi stranieri lo fanno a modo loro. Tipo Ispettore Clouseau. Vim Vandèr sarebbe Wim Wenders, per intenderci. Anni fa, ricordo che presentarono Massimo Troisi chiamandolo Masimò Truasì, cosa che a noi italiani in sala fece molto ridere. Anche a Troisi, ovviamente, che fece una faccia con punto interrogativo davvero epica: peccato non ci fossero i telefonini allora, altrimenti gli avrei fatto una foto e potrei farvela vedere.
Paola Jacobbi (Vanity Fair)